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14 Maggio 2012Giancarlo Gori è un uomo di teatro, attore,regista e autore di testi drammatici, tra gli anni settanta ed ora ha lavorato in oltre ottanta rappresentazioni, ha curato la regia di trentaquattro lavori teatrali. In tutta questa assidua e continua attività un primo incontro sotto forma di pièce teatrale con una grande figura dell’impero romano, Marc’Aurelio.
Gori torna su questo personaggio che lo ha affascinato e vi costruisce un romanzo La sentenza di Marc’Aurelio che segna il sue debutto nella letteratura sotto forma di un noir storico.
La nostra storia inizia nel 177 d.c.e riguarda gli ultimi anni di vita dell’imperatore Marc’Aurelio e i primi mesi del regno del figlio Commodo che gli successe al trono.
Il racconto prende origine da un fatto vero quando appunto nell’anno 177 l’imperatore Marc’Aurelio fece condannare a morte 48 cristiani che vivevano a Lione(Lugudunum).
Fu una decisione assai grave e sofferta per un uomo che era considerato alla stregua di un santo.E questa sentenza non portò certo fortuna all’imperatore che di lì a poco dovette guidare un a spedizione in Germania per sedare una rivolta, e proprio in questa missione morì di peste.Gli successe il figlio Commodo che conosceremo in queste pagine come elemento dissoluto e senza alcuna inibizione morale e con lui inizierà anche la decadenza dell’impero romano.
In questo che è il contesto storico della vicenda il nostro autore introduce un personaggio, l’istrione cristiano Marco Trudo,che con le sue avventure ci porterà attraverso il mondo del teatro,dei gladiatori e dei primi cristiani.
Fosco Trudo è il buffone di corte dell’imperatore,cioè colui che con i suoi lazzi,le sue facezie lo deve far ridere. Una infanzia poverissima, persi i genitori,scomparso il fratello conquista fama e agiatezza dopo aver fatto il mimo e il teatrante entrando a corte come attore dell’imperatore.Ma due avvenimenti incideranno sulla sua vita. Anzitutto l’amore per una ragazza bellissima,Claudia, che si fa credere da lui una prostituta, e poi l’approdo alla fede cristiana.Una fede cristiana che è agli albori,i primi cristiani sono perseguitati ma non deflettono trovando conforto nella preghiera e nella fede. E a loro appunto si unirà Mosco Trudo pur se poi gli eventi della vita lo porteranno anche ad uccidere.Ma il fatto più grave e che sconvolgerà
la sua esistenza avverrà quando tenterà di impedire all’imperatore di pronunciare la sentenza verso i cristiani di Lione.
Una vicenda immaginaria ma dalle solide basi storiche con tanti personaggi da Marc’Aurelio a Commodo,da Anna Galeria Faustina a Galeno ,tutti realmente esistiti. Il romanzo spazia su un breve periodo della vita di Marc’Aurelio e dei tanti che condivisero con lui quei momenti. Ha le caratteristiche del giallo storico, con toni crudi e violenti, ricco di colpi di scena.Il tutto in un percorso che va dal palazzo imperiale alle ville patrizie, dai lupanari alle taverne,dalle catacombe alle arene dei gladiatori.
Giancarlo Gori aveva già affrontato in teatro il personaggio di Marc’Aurelio, basando la sua pièce sui “colloqui con se stesso”dell’imperatore. Una figura certo controversa,piena di contraddizioni, un uomo con due anime,da una parte il filosofo,lo stoico,il grande intellettuale, capace di grande rinunce e assai rigoroso verso se stesso, ma anche molto umano come si vede quando affranca dalla schiavitù Licinia o quando è tormentato dalla volontà di emettere una sentenza giusta nel caso dei cristiani di Lugudunum.
Però in contrapposizione è un uomo legato al suo ruolo,alla ragione di Stato che gli può anche imporre di essere crudele duro e alla fine indifferente alle ragioni della gente..Eppure di lui ci resta una serie di considerazioni e di riflessioni importanti sul piano etico e morale.E allora in lui colpisce la divergenza tra i nobili propositi e l’agire nella pratica.
Gli si oppone la figura dell’istrione Mosco Trudo, reduce da una giovinezza disgraziata che gli ha insegnato l’arte di vivere, anzi prima quella di sopravvivere.E ora che sarebbe
sistemato nel suo ruolo di “attore di corte”al servizio dell’imperatore ecco che la scoperta dei valori del cristianesimo gli cambia la vita.Siamo in un particolare momento nella storia della dottrina cristiana, che potrebbe essere accettata(o quanto meno tollerata)o soppressa.L’azione a cui fa cenno il romanzo è quando Marc’Aurelio si mostra nonostante i dubbi un conservatore decretando la condanna dei cristiani francesi.
Giancarlo Gori nel suo racconto va oltre i dubbi morali dell’imperatore attribuendo nella sua decisione grande importanza al tentativo estremo e violento di Mosco di indirizzare questa decisione. Ne esce una storia parte vera parte di fantasia, un vero e proprio roman zo di avventure con vari personaggi dai gladiatori agli schiavi,dai soldati ai patrizi.E in tutto questo nokn manca una bella storia d’amore.
Né manca un pizzico di giallo e di suspense, quel che vogliamo infine rilevare è che Gori confeziona il tutto con una scrittura piacevole, che scorre assai fluida, in contrasto alla…noia
di tanti gialli storici che vanno magari per la maggiore.
GIUSEPPE PREVITI