” MORTE DI CIOCCOLATO” DI MICHELA GECELE- EDIZ.FORME LIBERE
8 Marzo 2017” TORTO MARCIO” di ALESSANDRO ROBECCHI- Sellerio ed.re
15 Marzo 2017Anno 1917, Parigi, prigione di Saint-Lazare. Tra le donne in stato di detenzione, vi è Mata Hari, la donna
più desiderata e desiderabile del suo tempo. E’ accusata di spionaggio e attende con fierezza e coraggio di
conoscere il proprio destino. Ma non vuole lasciare alla figlia una immagine distorta di se, e così comincia
a scrivere quella che stata la sua esistenza, una viuta avventurosa e controversa.
E’ stata una balerina, forse più scandalosa che brava, grande seduttrice, sue prede uomini ricchissimi e po-
tenti, abile nell’essere cortigiana, amante ma anche una paziente e fidata confidente. E certamente questo
le procurò molti odi e maldicenze tra le donne dell’aristocrazia parigina.
Aveva portato molti nomi, certo Margaretha, il suo nome di battesimo, certo signora McLeod , il ricordo di
Giava, quale donna sposata a un ufficiale della guarnigione. Ma poi c’era Mata Hari, la ballerna, e fatalmente
si arriva a H21, il nome in codice che le avevano attribuito i tedeschi durante la guerra.
Un passato oscuro, un presente vissuto alla giornata, incurante dei giudizi altrui, ma anche pericoloso. Per lei
la vita era libertà, era desiderio, era agiateza, non le importava di sfidare i pregiudizi della società. Poi le cose
precipitano, un’accusa terribile, essere una spia. Le rendevano il conto di essere stata una donna troppo libera.
Paulo Coehlo, uno dei più grandi scrittori viventi, dedica un romanzo autobiografico, raccontato come un’avven-
tura,a una donna celebre e dal profilo mai del tutto chiarito, Mata Hari. Il libro è il fruttpo di un grande lavoro
di ricerca, basato anche su documenti inediti, ma scritto con la penna del grande narratore che raccontandoci
la vita di questa donna, vuole lanciare un messaggio che non conosce epoche e tempi, sulla libertà dell’essere
umano.
Una storia raccontata in prima persona, un personaggio straordinario, Mata Hari. Ballerina.cortigiana, confidente, una donna affascinante e misteriosa, incurante di condurre una vita scandalosa. Ma siamo negli
anni della prima Guerra Mondiale, lei non capisce che i tempi stanno cambiando, si affida alla sua fame di
seduttrice dai tanti uomini di grande prestigio, ma difronte all’accusa di spionaggio tutti l’abbandonano e per lei
sarà condanna a morte.
La sua fu la vita di una donna anticonformista, spregiudicata, ma essenzialmente libera. Il suo vero nome era
Margaretha Geertruida Zelle, era nata in Olanda a Leeuwaeden nel 1876, morirà a Parigi il 15 ottobre 1917.
Morirà dimostrando grande dignità, prma delle esecuzione volle l’occorrente per scrivere delle lettere e in
particolare si rvolse alla figlia per lasciarle un ricordo di sè di prima mano e scevro di tutti i pregiudizi altui.
Va detto che aveva accettato questa ultima fase della sua vità con molta serenità e compostezza, lei che aveva
sempre giocato a fare la maliarda, e questo era finito per esserle fatale non tenendo conto che una cosa era
condurre una vita dissoluta e un’altra giocare a fare la spia. Si presentò davanti al plotone d’esecuzione dicendo
“Sono pronta”.
Coelho per scrivere La spia ha avuto a disposizione tutti i documenti ufficiali dei servizi segreti di Francia, Germania, Gran Bretagna, resi pubblici in questi anni. Coeho ha svolto un grosso lavoro di ricerca, tanto più
che sono apparsi molti documenti inediti-. Secondo l’autore i nodi principali da sciogliere erano le lettere scritte
prima di morire e poi la risposta alla domanda del perché Mata Hari era finita in questa trappola,rivelatasi
mortale, dello spionaggio.
Coehlo fa così esprimere la donna attraverso una lunga missiva dove narra la sua vita avventurosa in una sorta
di confessione-testamento per i posteri, come detto la figlia in primis.
La storia inizia con la giovinezza in Olanda, la voglia di cambiare vita e quindi l’accettazione del matrimonio con
un diplomatico olandese alcolizzato, per poi fuggire e cambiare completamente stile di vita. Secondo Coelho
Mata Hari è stata una delle prime femministe del ‘900, ha sfidato uomini e donne del suo tempo, scegliendo
l’indipendenza. Certamente la fine che ha fatto ammonisce che non si può giocare con i potenti né ci si puo fidare di loro, la nostra protagonista l’ha sperimentato di persona. E chi del resto meglio di Coelho poteva raccontare
questa storia, molte nella sua vita letteraria le donne simbolo di libertà.
Paulo Coehlo è uno degli scrittori più tradotti al mondo, qui ci fa compiere una sorta di viaggio all’interno
di una persona, che lui definisce ” una delle prime femministe” del mondo. In lui vi era molta curiosità nel-
l’approccio a un personaggio molto discusso, una donna che con le sue grazie aveva seduto magnati, potenti,
politici, generali, ministri, ribellandosi ai moralismi della sua epoca, sfoggiando vesti eleganti e sfarzose, im-
privvisandosi danzatrice sino a diventare una star contesa ovunque.Ma Coelho mette anche in evidenza che
la donna ha pagato a caro prezzo le sue scelte, ma vivendo tutto questo con orgoglio, non pentendosi mai,
anzi arrivando a disprezzare i tanti potenti con cui aveva avuto una realazione e che si erano tutti defilati al
momento di aiutarla. Prima si era sorpresa di questo, poi capito l’aria che tirava, si era avviata a testa alta al
suo destino.
Dal ritratto che traccia Coelho emerge una donna molto moderna, certamete temprata ai fatti della vita, un
matrimonio infelice, la perdita di un figlio, il divorzio dal marito a cui viene assegnata la custodia della figlia.
Lei giunge a Parigi decisa a rifarsi una vita, farà la modella, qualcuno dice che si sia dovuta prostituire, la
svolta nella sua vita avverrà quando diventa l’amante de Marguérie, grazie a lui entra a contatto con l’aristo-
crazia e comincia a esibirsi anche nei salotti della buona società. Grazie all’incontro con monsieur Guimet fa
un ulteriore passo avanti, e assume il nome di Mata Hari, Occhio dell’alba, o anche Sole. Ormai il successo le
ha arriso, arriverà anche ai locali più famosi dal Moulin Rouge al Trocadero. Addirittura nel 19o5 si esibirà
all’Olympia.
Inizia la mitizzazione del personaggio, lei stessa alimenta la leggenda intorno a se stessa, molte menzogne,
molte esagerazioni, ma anche tanto fascino, tante promesse, tante…ricompense ma tutto basato su una vita
quanto mai effimera. E qui forse sta il limite del personaggio, Coelho lo fa intendere più che dirlo forse aperta-
mente, ma un conto è giocare a fare la femme fatale, un conto è giocare a fare la spia.
Va infine ricordato che nella vasta produzione letteraria dello scrittore brasiliano troviamo molte donne, tutti
tipi esuberanti, discutibili finché si voglia, ma assolutamente “libere”.
Un romanzo storico certamente ma raccontato in maniera molto semplice, scorrevole, volendo anche signi-
ficare non in maniera dottorale ma appunto molto esemplificativa che le donne meriterebbeo maggior rispetto
e non essere usate e buttate via.
GIUSEPPE PREVITI