” IL LUSSO DELLA GIOVINEZZA” di GAETANO SAVATTERI- SELLERIO 02.06.21
2 Giugno 2021” L’OROLOGIO RUSSO ” di LUCIA FOCARELLI- EFFIGI- 06.06.2021
6 Giugno 2021Carla Manara crede di essere guarita dal trama che l’aveva colpita dieci anni prima quando il marito Roberto era stato assassinato nella stanza di un modesto albergo a ore nei pressi della stazione Termini a Roma. Carla era stata lungamente in cura nel mentre la polizia non era riuscita a rintracciare l’assassina, una misteriosa donna dai capelli biondi
e dai grandi occhiali neri che le celavano il viso. Questa donna lo aveva sgozzato con un rasoio.
Carla a distanza di tanti anni sembra aver superato il trauma e quando legge su un quotidiano che l’edificio in cui fu commesso il delitto sta per essere demolito corre a Roma,no-
nostante il parere contrario della madre che si preoccupa per lei. Prende quindi alloggio nel vecchio albergo dove era stato ammazzato il marito nell’intento di trovare qualche possibile indizio, prima che scompaia materialmente il luogo del crimine. Si fa assegnare la stessa stanza dove fu commesso il crimine e così inizia a ricostruire la scena del crimine, le varie fasi, rintraccia tutti i testimoni di quella giornata, va a caccia di nuove tracce e riflette molto su tutto quanto possa essere successo. Una indagine difficile anche
perché Carla ha la sensazione che qualcuno la stia seguendo, C’è una donna che infatti nell’ombra la pedina, pronta a impedire che scopra la verità.
E così rientra in scena il Commissario Montefiori, all’epoca giovane ispettore che all’epoca si era occupato del caso, e che in un secondo tempo aveva notificato a Carla il fallimento delle indagini. Ora in queste giornate frenetiche per la presenza di Carla a Roma viene assassinata una donna che lei aveva avvicinato e che stava per rivelarle il-nome dell’assassina. E così varie persone ai affannano alla ricerca della traccia giusta, Carla, la donna che la segue, il poliziotto..,.
Una ricerca con antiche radici nel passato fa incontrare o reincontrare delle persone che già si erano incrociate nel passato e che adesso nuovamente il destino sembra mettere a confronto. Enrico Luceri, giallista “classico” per vocazione, ne La stanza del silenzio ci presenta l’indagine alquanto spasmodica di una donna che cerca un testimone di un delitto irrisolto avvenuto tanti anni prima.
Il tutto al servizio di una trama dove conosciamo una donna rimasta vedova dieci anni prima quando suo marito era stato assassinato in una stanza di un albergo equivoco a Roma, e che ora, avendo appreso che l’albergo sta per essere demolito insieme al palazzo che lo ospita, decide di precipitarsi nella capitale, per ricostruire quello che era avvenuto a quell’epoca, considerato che l’assassino non era mai stato trovato.
La storia , scritta c0n molta proprietà e gusto dell’intrattenimento che va dal giallo classico al mistery al gotico, con molti richiami al passato ma anche con l’ attenzione costante
alla protagonista, una donna ossessionata dal passato, ma anche di difficile definizione proprio a causa di un comportamento oscillante tra vari stati d’animo. Carla, la protagonista, inizia quindi la propria indagine ma nel contempo Luceri stimola la curiosità del lettore che si trova a seguire,, e se vogliamo ad affrontare,le varie tappe della vicenda.
Si aprono nuovi fronti di indagini, si ascoltano varie persone, si annotano le intuizioni della donna, vivendo in un clima di suspense perché Carla si sente osservata, e …noi con
lei. Questo andrà verso un finale abbastanza imprevedibile, ma in linea con i romanzi e le pellicole dei maestri del noir e del mistery. Tanti i protagonisti, o meglio i co-protagonisti, da Teresa , la madre di Carla, che cerca di dissuaderla da questa ricerca, ai vari testimoni che ricordano ancora qualcosa di quel che avvenne a quel tempo, e quindi
dai tanti frammenti di verità forse si potrebbe anche arrivare alla “verità”. Ma tutto gira intorno a Carla Manera, ai suoi dubbi, ai suoi tormenti, alla sua voglia di verità….qualun-
que essa sia.
Enrico Luceri è ormai un veterano della letteratura gialla, scrive da più di venti anni, e quindi non meraviglia che la sua scrittura abbondi di citazioni,di riflessi, di esprerienze
maturate nel tempo, tutti fattori che arricchiscono la storia e la rendono più palpitante, si tratti di opere sia scritte che cinematografiche.
Nei romanzi di questo autore colpisce sempre che lui riesce a creare dei personaggi per raccontare delle storie e non creare delle storie per raccontare i personaggi. Sembra un
assioma scontato ma lo è molto meno di quel che si pensi.
Qui abbiamo per protagonista una donna che ha subito un forte trauma al momento dell’assassinio del marito e che adesso, muovendosi in una Roma per lo più notturna,lontana
dalle bellezze monumentali, una Roma dai locali notturni un po’ scadenti, dalle strade più anonime, alla ricerca di personaggi spesso come minimo ambigui o poco inclini a collaborare, deve anzitutto ricostruire se stessa e superare i propri incubi e le proprie ossessioni. Una trama chi si ispira a vecchi classici alla Woolrich e anche ai film tratti
dalle sue opere.
Molte le citazioni che troverete in La stanza del silenzio tratte da romanzi di genere o da film d’epoca. L’ambientazione in un hotel ci ricorda un vecchio film di Umberto Lenzi
“Sette orchidee macchiate di rosso”, mentre altri riferimenti ci portano come già detto a Woolrich.
Nella nostra storia si va alla disperata ricerca di un testimone della morte del marito di Carla, testimone che per forza di cose doveva trovarsi in quell’albergo frequantato da prostitute e clienti occasionali. Carla per rivivere quella storia ha scelto di soggiornare proprio nella stanza del delitto e comunque riesce a mettere insieme molti elementi abba-
stanza chiarificatori, Entra in ballo anche un poliziotto,il commissario Montefiori, ai tempi del fatto l’ispettore che aveva seguito senza successo le indagini.
Carla riesce addirittura a rintracciare una donna che si trovava nell’albergo al momento del fatto e che vien uccisa prima che avesse fatto il nome dell’assassino.Ma intnto in
Carla sembra quasi che sin stia verificando una metamorfosi, l’avvicinarsi alla verità la rende più vulnerabile, più ansiosa, come pure è sconcertante la sua reazione quando
si vede riflessa nello specchio della camera d’albergo del delitto.
Un romanzo che ci immerge in un clima sempre più incalzante, le emozioni e le sensazioni con cui Carla affronta i vari passi della storia ci fanno pensare a una moglie che vuole
rendere giustizia alla tragica fine del marito ma via via il personaggio si sdoppia alla ricerca di una pace e di un silenzio che puo’trovare solo in se stessa.
GIUSEPPE PREVITI