DEDICATO A MARCO VICHI
13 Febbraio 2015” DOV’E’ ANNA ? ” DI BIAGIO PROIETTI E DIANA CRISPO
22 Febbraio 2015Alcuni anni fa la Provincia di Pistoia, insieme all’Associazione Amici del Giallo lanciò un concorso di narrativa con racconti gialli che dovevano essere ambientati
sulla c.d. ” Porrettana” la linea ferroviaria costruita nella seconda metà dell’Ottocento per attraversare gli Appennini tra Pistoia e Bologna. L’iniziativa fu presa
e per festeggiare questa antica linea ferroviaria e anche per rinnovare con un concorso di carattere mazionale il ricordo di una linea ferroviaria che non ha solo un valore “storico” ma serve anche una utenza che vive nelle montagne e pistoiesi e emiliane. Questo anche perché sono circolare a più riprese voci sulla soppres-
sione della stessa.
Giorgio Simoni fu il vincitore del concorsoconun racconto breve, che poi è stato ampliato e in forma di racconto lungo ( La strada ferrata della vita) e’ stato pub-
blicato per la Delos Book in formato Kindle.
Siamo a Pistoia nell’aprile del 1852, si sta decidendo quale strada ferrata scegliere nel collegare l’Emilia alla Toscana. Siamo ormai alla vigilia della decisione se
adottare il tracciato che prevede il passaggio per Pistoia o quello per Prato. L’ingegner Cioni, pistoiese, ha dedicato la sua vita alla progettazione della prima
ferrovia transappenninica. Ora che siamo alla vigilia del conferimento della direzione dei lavori lo assisate il comandante dei gendarmi di Pistoia, Giovacchino Ma-
rani che era stato suo attendente di campo nella guerra contro gli austriaci.
L’altro progetto per attraversare l’Appennino è dovuto a un ingegnere pratese, Achille Pardi, e i progetti presentati hanno provocato una feroce disputa tra i due
tecnici. Una commissione, dove siedono gli Stati interessati al passaggio e il delegato austriaco, dovrà scegliere il progetto da eseguire. L’ingegner Cioni e il suo
amico e assistente Marani scoprono con sorpresa che il rappresentante austriaco è un loro antico avversario, un nemico dei tempi della guerra che loro avevano
reso ridicolo davanti ai suoi umini in uno scontro avvenuto nel 1848. Il suo nome è colonnello Von Reckberg e dovrà essere lui a dare il giudizio finale in base
alle istruzione preventivamente impartetegli dal feldmaresciallo D’Aspre.
Tutti i protagonisti stanno per ritrovarsi a Pistoia dove finalmente, sia pure in un clima assai teso, verrà comumicata la preferenza per il progetto Cioni.
Dopo qualche tempo i protagonisti si ritrovano a Modena dove l’ingegner Cioni deve essere nominato presidente della Società che eseguirà i lavori quando la
notte prima viene trovato morto nella sua stanza d’albergo. Delitto o suicidio ? Marani dovrà risolvere una storia assai complicata.
Giorgio Simoni, da Pomarance, è da vari anni che si cimenta con la scrittura, dal 2010 al 2014 ha vinto vari premi, partecipando a concorsi, rassegne, Fe-
stival. Cosi lo vediamo segnalato o premiato in varie occasioni, “Delitto d’autore”, “Garfagnana in Giallo”, “Giallolatino”, “GialloLatino Segretessimo Monda-
dori”, ” Nebbia gialla”. Con un romanzo con protagonista il marsciallo Spada è finalista al premio Tedeschi.
Con “La strada ferrata della vita ” approda al racconto storico, e il racconto è nella collana History Crime della Delos. Vi si parla della c.d., “Porrettana” cioé
la linea costruita nella seconda metà dell’Ottocento per attraversare gli Appennini tra Pistoia e Bologna, una linea detto per inciso che è un vero gioiello
di costruzione e che purtroppo oggi corre seri rischi di essere soppressa per motivi economici.
Il racconto di Simoni prende spunto dalla realtà storica del tempo, la cornice degli eventi è reale, poi il nostro autore confezionauna storia con caratteri di
” giallo”. Ma si può perdere la vita per per un’idea, per un progetto ? Un progetto che certo aveva degli avversari ma che poi fu costruito e soltanto ai tempi
di Mussolini si è avuto un ripensamento scegliendo per la ” Direttissima” la via di Prato, pur se la liena ferroviaria Porrettana è sempre attiva e presente.
Ai tempi di Cioni la scelta fu tra il tracciato pistoiese, più corto ma con pendenze assai forti e quindi più costoso, e quello pratese, più lungo, meno impegnativo
e meno costoso. Ma il Feldmaresciallo d’Aspre, che rappresentava l’Impero austriaco, e a cui in definitiva spettava l’ultima parola, si pronunciò per la via Pistoie-
se convinto dalla maggior brevità. Ma la storia la fanno gli uomini, e così Cioni e Marani si trovaronoi davanti proprio quel colonnello Von Reckberg con cui
già avevano avuto a che fare e che li odiava profondamente, e anche il Pardi aveva i suoi protettori pur se il suo disappunto non sembrava andare oltre un certo
limite.
Tutta la compagnia si ritrovò a Modena e quello che doveva essere per Cioni un giorno di festa si trasformò invece in quello della sua morte e Marani dovette
indagare a fondo per fare giustizia.
Una storia che intreccia personaggi storicamente veri e anche situazioni realmen te accadute, ma lui ci lavora sopra abilmente costruendo una thriller storico
che appassiona e ci fa pensare a questa linea costruita nel 1864 dell’ingegnere francese Protche ma che vide i suoi prodomi proprio nel 1852…..
GIUSEPPE PREVITI