“PRESI PER LA GOLA” -ANTOLOGIA- AA.VV.- MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
11 Gennaio 2012“IL GIORNO DELLA CIVETTA”DI DAMIANO DAMIANI
23 Gennaio 2012Sulla scia del riuscitissimo film di Tomas Alfredson La talpa la Mondadori ha provveduto alla ristampa dell’omonimo romanzo di John le Carré scritto nel 1974. Sarà bene ricordare che era un periodo particolare per la Gran Bretagna. Infatti tra il 1956 e gli anni settanta il Paese era stato scosso da una serie di tradimenti eccellenti.Tanti discendenti da buona famiglia, con ottimi studi alle spalle, la frequenza dell’Università di Cambridge era il loro fil rouge,tradirono infatti il loro paese per l’Urss.Iniziò Donald McLean un diplomatico che ai primi sospetti scomparve per riapparire a Mosca con il suo amico Guy Burgess.Nel 1963 un altro personaggio di tutto rilievo,Kim Philby,disertò. A loro si possono aggiungere Anthony Blunt e John Cairncross. Di questi solo qualche diecina di anni dopo si seppe che era una spia, ma nel frattempo,negli anni ’60 e ‘7o,si scatenò una vera caccia all’uomo per rintracciare la quinta spia, molti furono i sospettati, addirittura il capo del M15 rientrò tra questi.
In questo clima di sospetti, in un periodo di piena guerra fredda, esce questo libro di Le Carré che in una forma romanzesca ma piena di umanità e amarezza ci racconta
il brutto momento attraversato dal paese, con i servizi segreti che si sentono traditi e cercano il traditore, e allora scoprono che il livello di marciume dell’Inghilterra è ancora più profondo dell’immaginabile. Un romanzo che farà da spartiacque alla concezione che si aveva sino ad allora della spy-story, innovando linguaggio e struttura narrativa.
Tinker,Taylor,Soldier,Spy era una vecchia filastrocca per bambini, su questa si snoda tutta la vicenda che porterà alla scoperta della “talpa”. Ma al di là della storia in sè intanto l’autore colse il primo successo inventando una serie di termini, lampionai,cacciatori di teste,calzolai per indicare i vari addetti ai lavori dai responsabile della sorveglianza ai cacciatori di teste alle guardie del corpo ai fabbricanti di documenti falsi.Nomi in codice divenuti subito famosi e che facevano entrare nell’atmosfera del Circus, la celebre scuola di spie.
Sembra che Le Carrè avesse scritto una prima versione che poi distrusse, mentre lui stesso rimase ammaliato di questa definitiva, un romanzo che doveva essere di genere ma che poi risultava fuori del genere, ricco com’era di tante sfumature, dalla cultura all’ironia, dal mistero al sospetto,dall’intelligenza alla tristezza alla malinconia.Evidente l’intenzione di Le Carré di liberare il concetto di spia da ogni romanticismo e misticismo, di ogni esibizione muscolare alla 007.Invece ci troviamo dinanzi a uomini grigi, dei travet con le loro fragilità, i loro problemi di carriera tra scartoffie, numeri,scatti di carriera,tradimenti, sessualità incerte e risulta subito chiaro che la caccia della talpa in questo ambiente è ben più emozionante delle mirabolanti imprese dei protagonisti di Ian Fleming.Del resto l’eroe principale della saga di Fleming dedicata al famoso agente segreto venne interpretata da quel Sean Connery che non resistette al fascino di scrittore di Le Carré interpretando per lui La casa Russia?
Il protagonista ideale delle storie di Le Carré fu un funzionario capace quanto anonimo George Smiley, un tipo insignificante,molto umano, poco allegro,sempre tradito dalla moglie che comunque continua ad amare: una persona che è talmente reale da entrare subito in sintonia con il lettore, certo 007 è il sogno incredibile, Smiley è la quotidianità e per questo rimane vincente,lui che raffigura il perdente ideale.
John Le Carrè aveva già pubblicato nel 1961 Chiamata per il morto ,lui che proveniva da quel mondo che cominciò a descrivere e a cui dedicò ben otto romanzi,sempre con protagonista questo antieroe che poi come ogni buon funzionario che si rispetti andò meritatamente in pensione.
Gli anni di Smiley sono ormai lontani,forse un pò datati,erano i tempi della Guerra Fredda, tante cose sono cambiate, ma è anche vero che certi personaggi lasciano impronte che vanno oltre il proprio tempo, quello per cui lottavano Smiley e Le Carrè, ovvero la brutta politica, il tradimento, le sopraffazioni dei potenti,esistono ancora, mafie,sfruttatori, nuovi traditori pullulano anche nel ventunesimo secolo. Allora il mondo era ideologicamente diviso in due, oggi la globalizzazione ha moltiplicato le divisioni, ma Le Carrè nei suoi tanti volumi pubblicati in questi anni ha sempre fatto sentire la sua voce,il suo sdegno contro questi nuovi equilibri mai realizzati compiutamente o addirittura mai realizzati.
Grande cantore delle miserie umane e come tale creatore di personaggi sempre commoventi nella loro umanità e degni di pietà,sia che fossero buoni o cattivi.
GIUSEPPE PREVITI