“SALVATORE GIULIANO”DI FRANCESCO ROSI(1962)
9 Gennaio 2012“A CIASCUNO IL SUO” (1967) DI ELIO PETRI
16 Gennaio 2012Cast:Gary Oldman Colin Firth Tom Hardy John Hurt Toby Jones Mark Strong Benedict Cumberbatch Ciaran Hinds
Piccolo,paffuto, lenti spesse,capelli radi insomma l’immagine di un uomo di mezz’età, abiti costosi ma anonimi.Il personaggio di George Smiley apparve così nel 1974
nel romanzo La Talpa scritto da John Le Carrè. E appunto ecco la descrizione che ne fa nelle prime pagine:”Piccolo,rotondetto,e,nel migliore dei casi,di mezz’età,era per aspetto uno degli umili di Londra,che non ereditano il regno dei cieli”.E ancora lo descrive come un tipo ritirato,eccentrico,di poche parole,che parlava da solo per la strada, insomma un tipo abbastanza insolito e fuori moda.
Da una diecina di anni imperversava un altro tipo detective,creato da Ian Fleming, che come Le Carrè era stato agente dello spionaggio inglese, James Bond.Questi era il prototipo dell’uomo di azione, eleganza patinata, amante del rischio, con licenza,ampiaamente sfruttata di uccidere.Due modi contrapposti di intendere il “ruolo”della spia,più vicino al fumetto Fleming, banalmente reale e quindi grigia,monotona la vita di Smiley simile a quella di un qualsiasi impiegato.
Gli scrittori inglesi sono quelli che meglio hanno saputo descrivere il mondo dello spionaggio dai tempi del “grande gioco”di Kipling alle atmosfere più cupe di Graham Greene e Le Carrè nella seconda metà del ventesimo secolo ne è stato sicuramente il cantore più efficace. Ha saputo raccontare sia il mondo della Guerra fredda quando tutto era diviso nella sfera d’influenza tra americani e russi, ed era,lo riconosce lo stesso Le Carrè,più facile da essere raccontato, e poi dopo la caduta del Muro, un mondo apparentemente senza più problemi e assai più difficile da controllare.
Chissà se oggi una spia giustificherebbe il suo cambio di campo con le stesse parole della Talpa a Smiley nel film di Alfredson:”E’stata una scelta estetica oltre che morale.L’Occidente è diventato così spregevole, non trovi? ” Il gioco della spia è sempre stato sporco,oggi come allora, ai tempi dell Guerra Fredda pareva romantico tradire per un supposto paradiso magari in Unione Sovietica, come ad esempio fecero i cinque professori di Cambridge fuggiti in Urss.
E appunto fu Le Carrè a farci addentrare nei misteri dell’M16 creando l’agente George Smiley che compare nel 1961 in Chiamata per il morto. “Tinker,tailor,soldier,spy”
da noi La Talpa venne pubblicato nel 1974, divenne un telefilm a puntate con Alec Guinnes nei panni di Smiley.Rendere questo personaggio non era certo facile,perchè va dato vita a una persona senza caratteristiche, che non la si nota se la si incrocia per la strada, che si mimetizza nell’ambiente.Sir Alec ci riuscì a meraviglia, oggi per questa trasposizione cinematografica si è scelto e la scelta si rivela azzeccata Gary Oldman,specializzato in ribelli, terroristi, massimamente noto come Sirius Balck nella saga di Harry Potter,qui con una recita tutta allusioni e sottrazioni crea uno Smiley eccezionale.Grigio ma acuto, testardo e rassegnato, ma anche notevolmente intelligente.Questo Smiley/Oldman assomiglia molto a Kin Philby nella pettinatura biondo.grigia,negli occhiali a tartaruga,nello sguardo stanco,quasi inespressivo,da uomo solo,rassegnato,ferito dai ricordi della moglie che lo tradiva e che poi lo ha lasciato.
Il defunto capo di Smiley Control(John Hurt)aveva iniziato una inchiesta per smascherare il doppiogiochista infiltratosi nei servizi segreti britannici, la “talpa”della situazione(il caso reale che ispirò John Le Carrè era legato a Kim Philby,per anni spia sovietica all’interno dell’M16 e poi fuggito a Mosca).Ma il capo dei servizi segreti russi,l’imprendibile Karla,ordisce una trappola, per cui Control è costretto al ritiro e Smiley viene posto in congedo.Questa è la premessa su cui si basa l’inizio del film,poi Control muore ma qualcuno nel governo ritiene che il vecchio capo avesse ragione e Smiley viene richiamato in servizio in maniera silente e nascosta.
l film è abbastanza fedele allo spirito del libro, alterna passato e presente nei ricordi di Smiley, che ricorda il fallimento del suo matrimonio e anche quello che diceva il suo nemico Karla “E’ il suo tallone d’achille”.Ma ci fa vedere anche le ambizioni e i vizi degli altri capi dell’M16, Percy Alleline(Toby Jones),Billy Haydon(Colin Firth),Roy Bland(Ciaran Hinds) e Toby Esterhase(David Dencik).Il film mostra infatti un mondo quasi tutto maschile, con questi agenti dei servizi simili a impiegati di qualsiasi amministrazione, li vediamo alle cene sociale,alle feste di Natale.Ma ci sono anche i momenti cruenti,agguati come quello in cui fu coinvolto l’agente Prideaux(Mark Strong)uomo di fiducia di Control, oppure le torture,gli amori gay, gli uffici squallidi, le case misere e desolanti,il clima di paura,di perenne sfiducia, di grigiore morale e materiale.
Un film appassionante, con un gruppo di attori tutti perfetti nel rendere le sfumature dei singoli personaggi di per sè ben poco eroici e ancor meno raccomandabili.Un cinema molto professionale e intelligente che riconcilia con il genere.
GIUSEPPE PREVITI