” OFF LIMITS ” DI DANIELE CAMBIASO- 21 EDITORE
2 Agosto 2015” E’ TORNATO L’UOMO NERO ” DI ANDREA GAMANNOSSI- MAURO PAGLIAI EDITORE
7 Agosto 2015Nel lontano 128o Kublay Kahn aveva fatto forgiare una grande statua d’oro, la Tigre dagli occhi di giada perché Marco Polo la portasse in dono al Pontefice. Ma le cose an-
dranno ben diversamente e la statua non prese mai la via dell’Occidente. E ai giorni nostri la Tigre sta ben custodita nella carcassa di un aereo precipitato nella giungla del-
l’isola di Batang. Ma molti vogliono impadronirsi di quella che non è una semplice reliquia ma testimone di un’era mitica che comincia in tempi assai lontani.
Una storia ricca di misteri, di patti segreti, di amori proibiti, di fatti e situazioni che si ripetono a distanza di secoli, una storia che però qualcuno vuole assolutamente indiriz-
zare a suo piacimento. Molti i personaggi, aavventurieri, studiosi, sicari, emissari di antiche sette misteriose e tutti si battono incurante dei pericoli a cui andranno incontro.
Primo fra tutti il viaggio in una terra fuori del mondo in tutti i sensi. Al centro della vicenda Marco Kanun, un mercenario, un soldato, un guerriero:per lui la tigre ha un si-
gnificato particolare, gli ricorda un grande amore finito tragicamente e di cui lui si è sempre sempre sentito responsabile. Vede in questa nuova impresa una possibilità di
riscattarsi da quel che avvenne allora, ma sarà un’impresa ardua, troppa gente è interessata alla Tigre. Brutali assassini, odi profondi, vendette, uomini e donne senza scru-
poli…..
Emilio Salgari, chi era costui ? Beh, se leggete La tigre dagli occhi di giada di Stefano Di Marino vi potrebbe tornare in mente questo grande scrittore italiano del secolo scor-
so che è stato un po’ il maestro di tutti quanti hanno scritto romanzi di avventure. E se vi sembra troppo datato pensate anche alle avventure narrate da tanti romanzieri ameri-
cani anni quaranta. Chiunque ami la lettura, specie di questi tempi in cui temi e stili sono spesso ripetitivi, ha spesso sognato ambientazioni esotiche, giungle fitte e inesplora-
te dove si annidano nemici sanguinari, animali immensi, dove possono capitare gli eventi più misteriosi, insomma il fascino perenne dell’…isola che non c’è.
Di Marino è uno scrittore che non finisce mai di stupire, difficile dargli una etichettatura, lui è uso scrivere di tutti i generi. romanzi gialli, thriller, romanzi di avventure, poli-
zieschi, spy-story, saggi e il bello è che quando scrive riesce a fondere tutti questi temi. Se leggere un libro vuol dire anche esercitare la propria fantasia ecco che La tigre dagli
occhi dei giada fa per lui.Intanto è scritto in un bell’italiano, il che non guasta, poi è narrato con la sensibilità di tenere sempre viva l’attenzione del lettore. Tempeste tropicali,
animali con ascendenze preistoriche, monti da scalare, acque infide infestate da tremendi lucertoloni.
Molti i personaggi, con Marco il protagonista, un buono che sarebbe anche un….cattivo, anche se alla fine trionferà la parte buona, e poi delle donne, bellissime, certo anche loro sono figure da prendere con le molle, sanguinarie, lussuriose, ma anche capaci di amare profondamente.
La storia si svolge in fasi temporali diverse, un prologo alla corte di Kubai Kahn, il grande protettore di Marco Polo che dovrà portare per suo conto, in segno di pace, una
statua al Pontefice. Poi si passa a Nanchino, anno 1938, la città è occupata dai giapponesi, è in atto una caccia senza limiti a una misteriosa pergamena. Poi nel 2010 ci ritro-
viamo sulle piattaforme petrolifere al largo di Sumatra, qui conosciamo Marco Kanum che è a capo della sicurezza.Ma improvvisamente la postazione viene attaccata, ci sarà
un gran bagno di sangue, un aereo porta via la famosa statua e anche la donna amata da Marco, ma precipiterà nell’intricata giungla. Infine ci trasferiremo nella Milano dei
giorni nostri con Marco ingaggiato per garantire la sicurezza di una troupe televisiva, sovvenzionata da un gruppo giapponese,che deve girare un film sul possibile ritrovamen-
to della statua nella foresta dell’isola di Batang.
Vero scopo della missione è recuperare l’aereo per dare degna sepoltura a chi era a bordo e recuperare la statua. Marco che non si è mai dato pace di quel che avvenne vede
in questa missioneml’occasione di riscattare se stesso e il poter così ricominciare una nuova vita.
Una parte della nostra storia è ambientata a Milano e Venezia, dove via sfilano e conosciamo nuovi personaggi. Un’avventura senza confini, Di Marino ci fa sognare con l’imm-
gine di magnifici uccelli piumati, lucertoloni giganteschi, ma poi ci porta nelle terre asiatiche ai tempi di Marco Polo, Poi con un colpo di bacchetta magica andiamo da un
continente all’altro, tanti colpi di magia….al servizio di una storia dove però non mancano cospirazioni, vendette, trabocchetti, battaglie etc etc…..