” UN SALTO DI CENT’ANNI” DI PATRIZIA RASETTI- CARMIGNANI EDITRICE- 13.11.2024
13 Novembre 2024“BOCCA DI STREGA” DI SACHA NASPINI- EDIZIONI e/o- 21-11.2024
21 Novembre 2024“Il poeta del crimine”, alias commissario Carlo De Vincenzi, non è un fanatico della velocità, e se nella sua epoca si stravede per i ritmi forsennati dei bolidi delle piste, lui invece è per delle tranquille camminate a piedi o anche per la lettura di un bel libro.Questo forse per l’impressione di un incidente a cui assistette da bambino, o anche perché con il passar del tempo ha scoperto che la pazienza è necessaria per risolvere qualsiasi caso.
D’altra parte a volte i casi giudiziari e le verità relative possono riguardare anche eventi e fatti diversi, accaduti in epoche tra loro lontane.Vedi
il furto della Gioconda al Louvre e un furto di una ventina di anni dopo che coinvolge addirittura il sommo vate, Gabriele D’Annunzio.
E la bellezza di questa storia è che vi verrà implicato pure un celeberrimo campione dello sport, come Tazio Nuvolari.
La storia qui raccontata è ricca di personaggi storici, Apollinaire e Picasso nella Parigi inizi Novecento sono scambiati per ladri. Poi a Milano si respirerà un’aria malsana, ne sa qualcosa De Vincenzi, che,oltre tutto,deve fare attenzione agli sgherri del regime….
Un nuovo caso per il commissario De Vincenzi e un nuovo romanzo di LUCA CROVI e un nuovo omaggio dello stesso a uno dei poliziotti piu’conosciuti del giallo italiano, quel commissario De Vincenzi creato da Augusto De Angelis, e ora anche ripreso da Crovi ne LA VELOCITà DELLA TARTARUGA.
La storia è veramente affascinante quanto sorprendente con l’acccusa di furto della Gioconda per Apollinaire e Picasso , ma loro, pur ammettendo di essere coinvolti nella ricettazione di alcune statuette, smentendo con forza l’altra accusa.
Nel frattempo il vero ladro,il fiorentino Vincenzo Peruggia, conoscerà Gabriele D’Annunzio per consegnargli il quadro rubato per riaffermare il buon nome
dell’Italia e della sua arte, depredata nei secoli dai tanti invasori del Bel Paese.
Ma altre figure entrano in questa storia,il famoso pilota Tazio Nuvolari, il commissario De Vincenzi, a cui spetterà il delicato caso che coinvolge grandi
capitali come Milano e Parigi,in momenti politici assai particolari, e coinvolgendo anche personaggi di grande celebrità.
La forza coinvolgente del romanzo di Crovi sta e nella riuscitissima riproposta del commissario di polizia creato da Augusto De Angelis, siamo alla quarta inchiesta nei romanzi-omaggio di Luca Crovi e il pubblico dei lettori lo apprezza sempre più, anche perché il nostro autore di oggi svela verità legate a
eventi apparentemente distanti, si parte dal furto della Gioconda per passare una ventina di anni dopo all’entrata in scena di un personaggio altrettanto celebre, quale Gabriele D’Annunzio, a sua volta amico del conosciutissimo Tazio Nuvolari, il mago della velocità su quattro ruote. E De Vincenzi, in questo
susseguirsi di epoche,di fatti,di personaggi i più diversi possibii, sarà abile nel riuscire a ricostruire un puzzle di una storia certo straordinaria, ma
assolutamente vera.Nonostante abbia il fiato del regime sul collo il commissario si muove con pazienza e circospezione. Lui non vuole essere superficiale
o fantasioso, ecco il famoso…passo della tartaruga, lento, metodico,meticoloso, insomma, fuor di parafrasi il passo giusto per giungere alla verità.Ma una volta tanto forse il nostro De Vincenzi dovrà adattarsi alla velocità di un Tazio Nuvolari….
Romanzo dalle tante facce quindi questo di LUCA CROVI che in poche pagine, tutto sommato in confronto a certe tendenze editorriali di oggi, racconta tanti
avvenimenti avvenuti nel primo trentennio dell’XI°secolo, con una puntata in Francia. Grande l’abilità dell’autore che passa da Picasso a Nuvolari, da
Apollinaire a Giovanni Rizzo, da D’Annunzio a De Vincenzi, mettendoli insieme con eccellenti risultati si da farne un “Giallo d’Autore”.Passato e presente si uniscono, si mescolano, si intersecano, si…annusano ma sostanzialmente fanno presa sul lettore, conferendo un taglio moderno e quindi rendendoli nel
racconto assolutamente interessanti.
GIUSEPPE PREVITI