” THE MONUMENTS MAN ” DI GEORGE CLOONEY
10 Marzo 2014” L’ORIZZONTE CAPOVOLTO ” DI GIUSEPPE NARETTO- PONTE ALLE GRAZIE
11 Marzo 2014I miti funzionano sempre, in qualsiasi campo della natura e dello scibile umano, ma ci si può anche chiedere come faccia a nascere un mito, come lo si
alimenta.In letteratura Georges Simenon è un mito di per se stesso, ma anche la sua maggiore creatura, Jules Maigret, non gli è da meno.
Ma come è nato questo commissario della polizia giudiziaria parigina ? Anzitutto Simenon non parte con lui, al suo attivo vari romanzi dove i protago-
nisti sono altri detective.
La leggenda vuole che lo scrittore per non essere disturbato si fosse rifugiato su una chiatta abbandonata in un porto , ma ci sono troppe discordanze
per poter dire se questo è vero o è un falso.
Per risolvere questo “giallo nel giallo” Francis Lacassin compie una vera e propria indagine per determinare come sia effettivamente nato il celebre
poliziotto, in barba alle false piste lasciate da Simenon. Questi, usando il proprio nome o ricorrendo a vari pseudonimi,m scrisse tantissimo, romanzi
popolari, feuilleton, gialli, e quindi si esercitò tantissimo in un processo formativo di personaggi, caratteri, protagonisti tant’è che la creazione dell’eroe
popolare ne deriva come una legittima conseguenza. Chiaramente a questo processo che può culminare nella creazione del personaggio “mitico”deve
corrispondere anche l’abilità dello scrittore e nella forma di saper creare sempre un qualcosa di valido e di rispondente alle esigenze del lettore e la capacità
di raccontarsi e inventarsi senza mai venire meno a questo appuntamento rituale.
La storia di Georges Simenon risale al 1931 e andrà avanti sino agli anni Settanta. Un giovane cronista di belle speranze, il diciannovenne Georges Simenon,
giunge a Parigi da Liegi, il suo nome è Georges Simenon, ha già scritto dei romanzi. Parigi è abbastanza arcigna verso i giovani, lui adotterà vari pseudonimi
pur di pubblicare, il più noto è Georges Sim, lavora per piccole case editrici, vanno di modi i feiulleton. Ma il nostro giovane si autore si adatta bene a questa
vita, scrive tanto e velocemente, già in lui si intravede della buona stoffa, si possono trovare tanti passaggi che poi saranno ripresi dal Simenon maturo. Ma non
soltanto nello stile di scrivere e di descrivere, ma anche nell’abbozzo dei pesonaggi, in primis quel Jules Maigret che qui comin cia faticosamente a farsi notare.
Secondo Lacassin la nascita del commissario è quindi graduale, del resto prima di arrivarci l’autore ci ha descritto non meno di 18 altri ispettori, dal brigadiere
Deffrou a Yves Jarry, a cui sono dedicati quattro romanzi. Lacassin compie un grosso lavoro di ricerca, sembra un vero e proprio investigatore che da la caccia
a…..un personaggio. Si può aggiungere che quattro volte lo stesso Maigret compare, da Il treno di notte (1929) all’ultimo della serie, La casa dell’inquietitudine, dove
compare il mitico ufficio di Quai des Orfevres.
Siamo appunto nel 1931, a maggio uscirà Pietr il Lettone, inizia così la grande cavalcata del celebre commissario, quella “ufficiale” come del resto fu ribadito dallo
stesso Simenon, ma per Lacassin la verità è legata a un più lungo periodo di gestazi0ne.
Jules Maigret diverrà un personaggio che andrà oltre l’aspettativa del proprio autore, diverrà “autonomo” vivendo di una luce propria, entrerà nell’immaginario
collettivo si da sembrare un personaggio in carne ed ossa, realmente esistito.E Lacassin, grande esperto di letteratura popolare moderna, ha certificato tutto questo
in La vera nascita di Maigret. Maigret chi è costui ? Per noi italiani l’immedesimazione più profonda è stata quella con Gino Cervi, il che se vogliamo ha dato un
valore non solo nazionale alla figura, l’ha resa più universale.
Questo non è dispiaciuto al suo creatore, pur se Maigret è indissolubilmente legato alla sua Parigi, alle sue strade, ai suoi locali, ai suoi cibi, alle sue bevande. E
altrettanto forte è il legame con Simenon, con cui sin identifica in tanti tratto, basterebbe visivamente pensare a pipa e soprabito. Ma anche le loro idee convergono,
per Maigret non esistono assassini e malvagi, soltanto persone travolte dalle circostanze, a lui, anzi a….loro non interessa giudicare , il compito è di smascherare
il colpevole, capirne le motivazioni, saranno poi i giudici a compiere il loro mestiere. Dove invece Simenon e Maigret sono distanti è nella vita amorosa e sessuale,
libertino il Simenon, all’antica e monogamo Maigret….
Non fu facile per il giovane Simenon arrivare al successo, molta gavetta, molta scrittura, una serie di romanzi “minori” sfornati a getto continuo, non c’era da
dormire sugli allori, c’era da indovinare il personaggio giusto, ed ecco via via maturare la figura di questo commissario, all’antitesi degli eroi dell’rad boiled
americano. E poi Simenon, già sposato e con altre…donne a carico, doveva guadagnare, ecco una vita tumultuosa, probabilmente Maigret nasce così solido e
fermo proprio per creare un io diverso secondo la legge del contrappasso.
Autobiografie e biografie di e su Simenon, saggi , ricerche, volumi di memorie(ne ha lasciati ben ventuno), di tutto un pò, ricostruzioni quindi reali ma anche a
poco a poco scivolate nella leggenda e nel mito.
IN tutto questo affastellarsi di materiali Lacassin si districa con gran classe, da quel gran conoscitore che è dell’opera dello scrittore belga.E oltre a cercare le
origini leterarie Lacassin studia le scelte stilistiche ed espressive, anche perché Simenon pur creando un personaggio profondamente francese, ma che dove
essere capito e amato in tutto il mondo..
Simenon ha una grande facilità di scrittura, ciò gli permetterà di pubblicare molto, anche perché l sue opere erano praticamente subito pronte per la
pubblicazione. Con Maigret e la sua lunga storia toccherà uno dei vertici più alti della sua produzione, una produzione solo apparentemente di routine,
che va oltre il semplice prodotto di evasione. Non per niente ancora oggi se ne parla e Lacassin ne è l’ennesima riprova.
GIUSEPPE PREVITI