” BENVENUTO CELLINI E IL RICCIOLO INDISCRETO” di LUCI BRUNI- DARIO FLACCOVIO EDITORE
15 Dicembre 2013“L’ASSASSINO DI RUE SAINT-ROCH -di ALEXANDRE DUMAS – DALAI EDITORE
16 Dicembre 2013In una cittadina dello New Hampshire scompare nell’estate del 1975 una ragazzina, Nicola Kellergan, di cui non si troverà più traccia. Saltiamo poi all’anno
2008 quando il professore universitario Harry Quebert viene accusato di avere ucciso la ragazzina, il cui corpo è ritrovato nel giardino della sua villa. Uno
scrittore suo amico, Marcus Goldman, convinto della sua innocenza va nel New Hampshire per indagare sul fatto. Sono passati trent’anni, riuscirà Goldman a
risolvere il caso ? E riuscirà anche a scrivere un romanzo di successo sul fatto ?
Il giovane scrittore ginevrino Joel Dicker con La verità sul caso Harry Quebert è stato senza dubbio tra le rivelazioni dell’annata letteraria, ha fatto centro pratica-
mente in tutti i Paesi in cui è stato pubblicato. E’ un romanzo in cui molti hanno visto il trionfo della menzogna, della falsità, Dicker ci parla infatti di bugie e di lettera-
tura.La sua è una storia dove nessuno dice la verità , tutti mentono e l’impostazione stessa del libro è basata sulla menzogna.
Un giovane scrittore di successo non riesce più a scrivere e per ritrovare la vena si rifugia ad Aurora una cittadina del New Hampshire, presso l’amico Harry Quebert.,
che è stato un po’ il suo mentore e ispiratore. A sua volta trent’anni prima Quebert aveva conosciuto un gran successo con un romanzo d’amore, “Le origini del male 2.
Frugando tra le carte di Quebert il giovane scrittore scopre che questi trent’anni fa si era perdutamente innamorato di Nora ,la ragazzina scomparsa e mai ritrovata. Cer-
tamente la rivelazione non gioverebbe a Quebert, e Marcus gli giura che non dirà niente e torna a New York.
Ma durante certi lavori nel giardino di Harry vengono ritrovati i resti della povera ragazza con accanto un manoscritto del suo romanzo e una dedica d’amore a Nora. E
naturalmente Quebert verrà accusato dell’omicidio. Goldman non abbandona l’amico finito in prigione , torna ad Aurora e inizia a indagare su quel fatto di tanti anni pri-
ma- E riuscirà a risolvere il caso e anche a scrivere il suo secondo romanzo di successo, appunto La verità sul caso Harry Quebert.
Vari filoni letterari si ritrovano indubbiamente in questo romanzo, ‘è ovviamente un noir classico con cenni di romanzo-verità, il richiamo di Truman Capote è d’obbligo.
Ma la storia tra il maturo professore e la ragazzina fa pensare al Nabokov di Lolita o altri romanzi sulla provincia americana sospesa tra il bigottismo e la voglia di peccare,
circola molto perbenismo peccaminoso in queste pagine.
Il libro scorre con una scrittura assai nitida e rapida, non indulge in tante descrizioni, caratterizza efficacemente vari personaggi, una macchina perfetta quella costruita
dal giovane autore svizzero, che ha evidentemente ben compreso, in questa era molto televisiva e dove l’apparenza è tutto ,cosa vuole il lettore. Va pure notato, specie se<
si considera l’opera da un punto di vista più di genere, che magari certe regole classiche non sempre sono state rispettate, ma prendendo il romanzo in blocco ci sembra
una ulteriore sfida dello scrittore al lettore ” Vedete, io l’ho scritto così…”. Se è pur vero che Quibert è prodigo di consigli di buona scrittura per il suo pupillo, è altrettanto
vero che Marcus sembra infischiarsene, solo attraverso il Falso si arriverà alla verità.
Tutto sommato Dicker si appropria del noir come forma, ma a lui principalmente interessa costruire un’opera letteraria, non gli interessa denunciare e combattere contro
le ingiustizie, lui non vuole cambiare la società, vuole semplicemente dimostrare che ha scritto un libro….
Potremmo anche considerarlo come un romanzo d’amore che poi sfocia nella tragedia, ma essenzialmente la trama è un giallo convincente che però ‘ attraversato da
questa passione proibita tra un adulto e una ragazzina.
Il libro si muove su vari piani, c’è anche l’espediente de “libro nel libro “, specie sul versante amoroso, più azzeccata è la parte dedicata alla ricostruzione del crimine, con un
taglio da crue trime ed un crescendo di violenza notevoli.
In conclusione si può parlare di un buon prodotto di intrattenimento, sicuramente molto ambizioso, piacevole alla lettura, forse anche sopravalutato, ma a distanza di tempo si
può ben dire che è stato un libro di successo.
GIUSEPPE PREVITI