” UN CASO MALEDETTO” di MARCO VICHI- GUANDA – 23.11.2020
23 Novembre 2020L’ENIGMA DELLA CAMERA 622 ” di JOEL DICKER- LA NAVE DI TESEO- 27.11.2020
27 Novembre 2020Flora Conway, scrittrice famosa e molto restia a presentarsi in pubblico,va a prendere la figlioletta a scuola e rientrano nel loro appartamento di Brooklyn. La bambina si diverte a giocare a nascondino con la mamma quando “Carrie mia figlia di tre anni è sparita mentre giocavamo a nascondino nel mio appartamento di Brooklyn”. Questo dichiarerà Flora alla polizia, scattano supbito le indagini, lei stessa verrò interrogata a lungo ma della bambina si è perda ogni traccia.
Flora, come detto. è un’autrice di gran successo, conduce una vita molto ritirata, non partecipa a eventi nè rilascia interviste, di tutto si occupa la sua editrice, Fantine, il suo unico contatto con l’esterno. Certamente la scomparsa di Carrie in un appartamento dalle porte e le finestre tutte ben chiuse, dove nessuno è potuto entrare, è veramente
incomprensibile.
La scena poi si sposta in un’altra parte del mondo, Parigi, e qui incontriamo un altro scrittore di gran valore, Romain Ozorski, dai tanti problemi personali. Lui è un tipo metodico e vorrebbe che anche la sua vita privata fosse altrettanto metodeica, ma da quando è entrato in un contrasto irrimediabile con la moglie che lo ha lasciato,portandosi
via il figlioletto Theo,la sua vita è distrutta.
Ma Romain è anche colui che sa tutto di Flora e può risolvere i suoi misteri, e infatti la donna lo sta cercando perché sa che è l’unico che può salvarla.
Tanti anni fa Luigi Pirandello fece ribellare “Sei personaggi” che non accettavano di essere lasciati dall’autore nel dimenticatoio ma volevano che lui desse loro una forma di
vita appunto scrivendo della stessa.
Ed ecco che ne La vita è un romanzo Guillaume Musso ci mostra dei personaggi che si ribellano al loro autore e scendono in campo pretendendo una loro autonomia.Ma piace
questo agli autori ? Musso prova a dare una risposta al tema , ricorrendo alla via del thriller, nel nostro caso forse più “letterario” che “noir”. per affrontare quello c he è il mestiere dello scrittore. Per tanti autori la scrittura è una sorta di terapia che colma le paure,le frustrazioni, pur se rimane sempre, anche nei più bravi, il terrore della pagina bianca da iniziare, e cita infatti il grande Simenon che era a volte terrorizzato dall’idea di iniziare un nuovo libro.
La vita è un romanzo è un omaggio al potere, alla forza del libro e alla riuscita dei personaggi che arrivano a influenzare la nostra vita e i nostri comportamenti.
Una famosa scrittrice Flora Conway, tanto celebre quanto schiva e riservata, esce suo malgrado alla ribalta quando la figlioletta Carrie scompare nel loro appartamento e non
la si troverà piu’. Un libro contemporaneo quindi, con una venatura di thriller. Ci saranno le indagini di polizia, si incroceranno vari personaggi in questa parte della storia che
si svolge a New York. Poi ci trasferiamo in Europa a Parigi dove conosciamo un altro autore assai famoso, dal cuore infranto perché la vita “perfetta” che fa da collante ai suoi
romanzi non corrisponde alla sua vita privata che più incasinata non può essere. La moglie lo minaccia di portargli via l’adorato figlioletto, i loro rapporti sono al limite di rottura.
Ma c’è un legame tra Romain e Flora, lui è l’unico che può aiutarla a ritrovare Carrie, in un singolare rapporto tra autore e personaggio, con alla fine il personaggio che sembra
andare oltre il suo autore, come se vivesse di vita propria.
E’una storia che colpisce e attrae, in maniera veramente originale e che come tale si insinua nel lettore, avvincendolo in questo strano gioco sempre sospeso tra realtà e finzione,con il dilemma di dove sia la verità e di dove sia la finzione, Il romanzo è diviso in capitolo, ben strutturato, con il giusto spazio ai fatti e ai personaggi, con illustrazioni qua e la a punteggiare la vicenda,
Al centro di tutto vari personaggi,potremmo dire che i due scrittori sono i principali, ma forse non è esatto, anche Fantine,Theo, lo stesso detective sono essenziali allo sviluppo
della trama. E hanno un’altra prerogativa, abbastanza rimarchevole in una storia dove realtà e apparenza si mescolano di continuo. Queste figure appaiono tutte vere,umane,
nessuno è esente da errori, cattiverie,illusioni, ma restano sempre estremamente spontanee e reali.
Certamente Romain e Flora sono i conduttori del gioco, loro sono per certi versi interscambiabili, entrambi molto fragili,molto disperati, sono due espressioni della stessa radice.
E non per niente quando Flora si agita disperata avverte sulla terrazza del palazzo dove abita come una presenza che non si materializza ma che comunque lei sente, e questo le
richiama in mente qualcosa, qualcuno, forse un romanziere….
Guillaume Musso si conferma scrittore che si fa “leggere”, il pubblico dei lettori si fa subito catturare ed è anche così per questa trama abbastanza ingabbiata dal titolo già di per
sé promettente: “La vita è un romanzo”. Lui è passato indistintamente dal giallo al noir al thriller,qui pur non mancando questi elementi,. si entra in una storia più surreale,che
va alla ricerca di come posizionarsi nella vita ma anche si torna sulo tema della scrittura che vuole creare un mondo parallelo dove il lettore alla fine deve restarne fuori anche perché Romain e Flora “difendono”il loro privato. Sembra quasi che gli scrittori queste storie se lo vogliano tenere per sé, e sono loro e solo loro a doverle vivere e a decidere
come.
Questo romanzo riesce quindi a dar quini vita a un immenso atto d’amore verso la letteratura e i suoi personaggi. Una accurata indagine psicologica su questi personaggi fragili
e rinunciatari. In loro la paura di perdere i figli è la molla scatenante e così la vicenda si rinnova continuamente n un gioco dove sensazioni,verità,movimenti si alternano gli uni
agli altri.
E ancora si torna al titolo, è quindi vero che La vita è un romanzo come appunto recita, oppure andrebbe modificato in La vita è un romanzo ?
GIUSEPPE PREVITI