” GLI EVERSIVI” DI ALESSANDRO BERSELLI- RIZZOLI- 15.01.24
15 Gennaio 2024” IL BABBO DI PINOCCHIO” DI PAOLO CIAMPI- ARKADIA – 30.01.2024
30 Gennaio 2024Un uomo solo,con uno zaino, qualche indumento,degli abiti, una piccola radio, un po’di cibo. Sta salendo sempre di più,
si lascia il bosco alle spalle, come del resto anche il mondo civile,la famiglia, il lavoro, la casa, e tutto quello che comporta una scelta del genere.
Chi penserà a una disgrazia, chi a una fuga,ma lui solo sa di aver lanciato una sfida, cioè di vivere da solitario,facendo perdere le proprie tracce.E là dove la natura niente regala, ritrovare attraverso la fatica e la sofferenza se stesso. E così si stabilisce tra quei monti,dove, durante la prima guerra mondiale, il freddo ha causato
più morti delle granate,e protetto dal grande ghiacciao, che diverrà il suo… protettore.Lavorando con un piccone riuscirà a creare un labirinto di gallerie, di cui si sentirà padrone, ma anche un loro protetto.E la sconfinata distesa bianca sembra compiacersi di essere co-protagonista di questa impresa dura e irrepetibile.
Ma scorgerà delle tracce sulla neve, e quando si accerterà di non essere solo e quando il ghiacciaio gli restituirà
tante tracce del passato, portandolo a conoscenza di una vicenda del passato, anche la sua determinazione sembra vacillare.
VALERIO VARESI in LABIRINTO DI GHIACCIO ci racconta di un uomo che cerca di vivere sfidando l’impossibile e lottando giorno dopo giorno, tornando così a sentirsi un uomo vivo e padrone del proprio destino.
Dopo tanti romanzi noir- 16 quelli con protagonista il commissario Soneri, VARESI sceglie di ergere a protagonista
un uomo solo , in fuga da se stesso e dalla vita, scegliendo di vivere solo tra i ghiacciai eterni delle Dolomiti, che erano stati grandi protagonisti nella prima grande guerra mondiale, dove avevano quasi mietuto più vittime della guerra stessa. Del ghiacciaio farà la sua casa, la sua è una duplice sfida, in primis con se stesso, ma anche con
la natura che non puo’regalare niente a nessuno, e solo attraverso la fatica e la sofferenza può ritrovare sè stesso
e la propria umanità.
Un uomo fugge dalla vita e dai propri atti e pensa di riconquistare serenità e forza di vivere trovando rifugio nella
solitudine. Solo attraverso questa rinunziando alla famiglia, agli amici, alle ricchezze, insomma al mondo, conquistando la vita giorno per giorno , sempre su per i monti,tra le rocce, lottando per “sfidare l’impossibile”,ri-
prendendo così, attraverso una dolorosa lotta continua e e il confronto con se stesso,la propria vita e la propria
umanità.
Rinunzia quest’uomo a tutto, lotterà palmo a palmo con questa roccia, cercando di nobilitare questa fuga, magari dovuta a ben altri e non certo nobili motivi, ma che adesso risponde all’esigenza, per lui vitale, di riscattarsi
con una nuova vita. Certamente lui sta fuggendo da qualcosa che ha commesso, e che è probabilmente è grave. Ma per lui è il voler abbandonare da un mondo dove conto solo l’apparenza, e lui si è stancato di comportarsi come un fe->
nomeno da baraccone, lui vuole uscire da questo mondo, unico legame sarà una piccola radio, che gli porta appunto la
voce del c.d. “mondo civile”.
E in un mondo dove ora lui si sente “vivo”, “autentico” perché sta sfidando, e secondo lui con sucvcesso