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30 Aprile 2023” LA LIBRAIA DI STALINO” DI LEONARDO GORI- 05-05-2023
5 Maggio 2023Quando Soneri entra nelle pensione in cui ha vissuto i suoi anni giovanili e vi trova il corpo riverso dell’anziana proprietaria, Ghitta, che si scoprirà
assassinata con una coltellata al cuore. Rimane naturalmente molto scosso per questo tuffo,inaspettato, nel passato. Dalla pensione di Giuditta Taglia-
vini, detta Ghitta, sono passati tanti universitari, molti si sono laureati facendo grandi carriere e diventando notabili della città, Qui il futuro commissario
vi aveva conosciuto Ada, la sua futura moglie, che poi lo avrebbe lasciato per sempre. Poi quel posto che gli fa venire in mente tanti ricordi era diventato
col tempo una sorta di albergo a ore, ma resta comunque inspiegabile un delitto così feroce.
Ghitta era un personaggio diverso da quel che appariva, era tra l’altro una conosciutissima guaritrice, e questo la rendeva anche più temuta che rispettata,
specie al suo paese d’origine. Aveva accumulato nel tempo una grossa fortuna, e questo le aveva procurato tanti nemici. Soneri è costretto a scavare nel mondo del vizio di una città opulenta ma anche soggetta a tante magagne. E oltretutto si troverà a dover scavare anche sul suo passato…
Nei celeberrimi Gialli Mondadori compaiono un autore e un personaggio assai cari al pubblico dei giallisti e non solo vista la popolarità dell’autore e del suo
personaggio. Viene riproposto infatti VALERIO VARESI con il suo personaggio .il commissario Soneri, in una storia già apparsa nel 2004, L’AFFITTACAMERE.
Siamo nei giorni che precedono il Natale, il che già mette in agitazione il commissario Soneri, che si sente un pesce fuor d’acqua in questa atmosfera di festa.
E poi l’inspiegabile omicidio di Giuditta Tagliavini, un’anziana affittacamere, detta “Ghitta”, che lui conosceva bene avendo soggiornato da giovane nella
sua pensione, dove aveva conosciut0 Ada, che poi aveva sposato, anche se poi la loro unione era andata a rotoli, ancora prima che lei poi morisse per una brutta malattia. Ma questo delitto fa venire a galla anche notizie poco edificanti sul conto della donna assassinata, che nel tempo si era trasformata in una
temibile e senza scrupoli, avida di denaro e di potere. Aveva trasformato la vecchia pensione in un albergo a ore per coppie clandestine, e questo le aveva
fatto acquisire un centro di potere e di raccolta di informazioni, ospitando molti insospettabili, che poi naturalmente teneva in pugno, praticando aborti illegali. Inoltre era sempre più estesa la sua fama di guaritrice e di “medicona, cosicché accumulava sempre più denaro e potere.
Una storia a due facce, da una parte l’inchiesta ufficiale che fa emergere il marcio della città e dei suoi maggiorenti, dall’altra l’inchiesta che inevitabilmente
si riflette sul commissario, che deve mettere a nudo i suoi sentimenti e il suo legame con Ada,
Soneri si conferma un attento studioso dei fatti che lui deve interpretare, nel senso che a lui certo interessa scoprire chi è l’assassino, ma principalmente vuole capire perché ha commesso quell’azione. VARESI non per niente è paragonato in Francia a Simenon, lui come Maigret è interessato alla psicologia del presunto colpevole, cosa lo ha fatto agire, solo dopo di che si può concludere la storia, almeno per lui, ad altri la sentenza.
In L’AFFITTACAMERE è stata uccisa una vecchia, “sgozzata come un maiale”, ma il fatto che più turbava Soneri è che lui la conosceva. Tutta l’indagine lo
riporta indietro nel tempo al suo passato, fuori mentre lui pensa a questo c’è una nebbia fittissima che non ti fa vedere al di la del tuo naso, ma anche lui sembra vittima di questo passato, ricordi vagli o ricordi che non si vogliono ridestare, meglio rifugiarsi nella nebbia….
In quella pensione aveva conosciuto Ada, che poi aveva sposato, lei poi l’aveva piantato per un altro e lasciato Parma, dove poi era tornata, ma era morta poco dopo. Soneri ora solo, ora con Angela, la sua compagna, girovaga per la città, che non è più come allora. Difficile riconoscere la…nuova città, perchè ti
senti spaesato, nessuno in questa “città nuova” ti riconosce o ti conosce.
Capita anche di incontrare pezzi del tuo passato, vedi Faraga, ex-assistente universitario, ridottosi al rango di barbone dopo essere stato abbandonato dalla sua donna. Ha cercato-lui dice di “rientrare nel gruppo”, ma non ce l’ha fatta, e non gli rimane, troppo doloroso il ricordo del passato da vivere nei ricordi,
che vivere il presente , ma quale presente ?
Ghetta, una bella carriera,da modesta affittacamere a potente conoscitrice dei segreti umani,piano piano li ha in pugno tutti, ricorda tanto Durenmatt e “La vendetta derlla vecchia signora”. Anche qui non c’è pietà per nessuno, Ghitta verrà tolta di mezzo, E nemmeno la Chiesa dà conforto, con le beghine che pregano, il frate confessore che dice e non dice, Soneri che osserva uno strano via vai di persone,più o meno famose, nel buio, allora lui accende la luce,
illuminandola a giorno, ma bastera ?
Tanti personaggi vanno e vengono, vedi Pitti, che va camminando nella notte, è il galoppino di Ghitta, racconterà tante cose al commissario. Ma interessano davvero Soneri ? Perso com’è in una indagine su se stesso, e il primo a non essere contento dei risultati è lui.
Angela lo invita a non pensare a cosa è successo, a non fare il processo a Ada e a quei giorni, tanto non ci può fare più nulla, non è come in un libro dove lo
scrittore può sempre cancellare quella pagina….
L’AFFITTACAMERE alla fine cos’è? Un giallo classico con la caccia al colpevole, o un giallo filosofico dove si fruga nel passato, ma non si comprende
alla fin fine se si voglia o no raggiungere la verità, tutto è nebbioso quasi in un unisono all’atmosfera che c’è fuori, e allora perché dannarsi l’anima a
scoprire chissàcosa ?
La Ghitta in tutta la vita aveva sognato i soldi, poi li aveva posseduti, e tanti, sempre di più, così comprava case e terreni, umiliando i suoi….ex.padroni,ora costretti a vivere delle sue elemosine.Ma adesso che è morta Soneri si arrovella su cosa Ada avesse commesso e perché glielo avesse tenuto nascosto.
Un libro che si fa “leggere”, che ti conquista, che ti riempie di interrogativi. La nebbia, il gelo, l’oscurità tutto interagisce con la vicenda i corso, tutto fa pensare, tanti segreti che via via per il commissario non sono più tali, sì ora sa cosa è successo, ma non è contento, troppo dolore troppi rimpianti, qualcosa
gli è rimasta addosso.
Ora sa tutto, anche di Ada, anche di Ghitta, che vuol lasciare qualcosa che ne tramandi il ricordo, allora farà impiegare i suoi soldi in qualcosa che resti alla
comunità, e le faccia tornare l’onore. Già, ma alla fine tutto è molta apparenza,ma la rabbia fa sparire tutto, anche noi uomini dal nulla veniamo e nel nulla torniamo. E siamo ancora più soli !
GIUSEPPE PREVITI