” MASCHERA BIANCA ” DI EDGAR WALLACE – POLILLO EDITORE
18 Aprile 2016” IL DELITTO DELLA PORTANTINA” di VICTOR L.WHITECHURCH- Polillo editore
29 Aprile 2016L’albero dei girotondi è una serie di racconti dove si fo,ndono realtà e fantasia, sogni, visioni e immagini, ora reali, ora via via che prendono le
forme più svariate a seconda delgi stati d’animo che via via l’autore ci materializza.
13 i racconti che danno vita a questa raccolta. alcuni sono del gialli veri e propri, altri toccano temi diversi, alcuni molti brevi, addirittura delle
impressioni.
Varie storie sono riunite in questa nuova raccolta di racconti scritti da Luca Pagnini, che fa seguito a un’altra precedente raccolta di ” pseudo-
polizieschi “Guardie e ladri “. Perché pseudo-polizieschi ? Perché alcuni sono dei gialli veri e propri, con l’auore che attinge evidentemente alle
sue esperienze di poliziotto, anche se poi confeziona dei ” gioiellini” di narrativa, alternando il linguaggio tipico dei verbali di polizia con il rituale
A.d.r. ( a domanda risponde) a altre storie ora prese dalla cronaca, ora ricavate dalla propria fantasia.
TRe di quessti racconti si intitolano ” Cronache del commissariato” e costituiscono la base dellan raccolta. In Cronaxche del commissariato-assegno
l’ispettore Malèpensanti indaga sulla morte di una anziana prostituta trovata morta all’interno della sua casa nel centro storico di Firenze, nella zona
vicina a Santa Maria Novella dove c’erano a suo tempo le vase di malaffare.La vittima aveva evidentemente continuato a fare la vita, ma ls psrtico-
larità del racconto è che la donna si era ridotta a vivfere come una barbona accumulando tutto quanto riscuoteva dai clienti, facendosi pagare anche
con assegni ma mai versando niente in banca o mai mettendo i titoli all’incasso, e questo sarà fatale a lei e al suo assassino.
In Cronache del commissariato-il libro Malpensanti si vede affidare un caso che prende spunto dalla pubblicazione di un libro, che poi figurerà nei
reperti di una indagine giudiziaria, Il libro infatti a un certo punto descrive alcuni personaggi seminudi che assistono a un vero e proprio sacrificio
umano compiuto ai danni di una giovane donna finita su una sorta di altare a pugnalate.
Secondo il magistrato, messo sull’avviso da una lettera anomima, chi ha scritto il romanzo ha voluto denunciare un fatto realmente accaduto e quindi il libro viene usato comne striumento di delazione,
Invece in Cronache del commissariato-Un film per caso il nostro poliziotto deve indagare sulla morte, apparentemente incidentale, di una ragazza
che si era trasferita in città per frequentare l’università, salvo poi scoprire che si era messa a fare la vita.
Tre racconti quindi con un investigatore al centro delle storie, dei veri e propri gialli ” classici” che sono anche però l’occasione per fare una riflessione allarmante sulla società di oggi e le sue distorsioni.
Un’altra variante sul fronte del poliziesco la troviamo in altri racconti tipo Il Barbone, una storia tosta giocata sull’identità di un collaboratore di
giustizia che la mafia ha deciso di sopprimere. La polizia viene a conoscenza del piano criminoso ma la vicenda si complica, compare in veste di
testimone uno strano barbone, vi è coinvolto un agente dei servizi, insomma una storia misteriosa e ricca di suspense. Ma vi rimandiamo alla lettu-
ra di questo racconto, che con molta ironia ci fa rivivere una storia alla 007….
In Viaggio a ritroso ritroviamo l’ispettore Malpensanti che tende una trappola a un gruppo di persone che avevano tramato l’assassinio di una don-
na. E’un omaggio a una delle regole dei gialli classici con tutti i sospetti riuniti in un solo luogo dall’investigatore che procede a rivelare la soluzione
del caso.
Ne L’esperto vè è una ironica presa in giro degli esperti di criminologia che vengono consultati durante le indagini….sparando pareri in libertà.
Seguono poi ujna serie di racconti dove l’autore fa sfoggio della sua abilità nsrrativa spaziando tra vari generi, ora con ricordi amari tipo la strage di
Piazza Fontana (Venerdi 12 ), oppure una sorta di spy-story con addirittura un Benito Mussolini nei panni di un agente segreto (Doppio).
Completano la racconta dei racconti abbastanza surreali, certamente Luca Pagnini, che del resto scrive anche per il teatro, ha una vena narrativa sciolta e senza inutili orpelli, sa passare senza perdere smalto da un genere all’altro,l pur se noi preferiamo segnalarlo come ottimo confezionatore di
racconti gialli-
GIUSEPPE PREVITI