“OCCIDENTE SOLITARIO”DI MARTIN MCDONAGH- TRADUZIONE LUCA SCARLINI-REGIA JUAN DIEGO PUERTA-LOPEZ
22 Gennaio 2012N°4-“THE HISTORY BOYS”DI ALAN BENNETT-SPETTACOLO DI FERDINANDO BRUNI E ELIO DE CAPITANI
20 Febbraio 2012Cast:Mariangela D’Abbraccio-Fulvio Falzarano-Mimmo Mancini-Barbara Giordano-Emanuele Sgroi-Luca Buccarello
Nell’oscurità più totale del palcoscenico si accende una lampadina e vediamo un ragazzo,Paul,che si esercita fare giochi di prestigio.Una lampadina…magica né attaccata al muro né collegata a una presa.semplicemente è alimentata da una energia magica,misteriosa.
Quewsto è l’inizio di una storia ambientata in una degradata periferia newyorkese, è la storia di una famiglia disgraziata ma anche molto particolare.
Enid,la madre,da gi0vane voleva fare la ballerina,ora coltiva tanti progetti per uscire da una vita assai frustante, ma principalmente riversa le sue ambizioni deluse sul figlio Paul,il primogenito,ne vuol fare un artista di successo.
Paul balbetta, è terrorizzato dai contatti umani,ha abbandonato la scuola, esibirsi in pubblico lo sconvolge.
Steve,il fratello minore,non vuole andare a scuola, appiccica….incendi!
Infine Max il padre,insegue sogni di grandezza,gli strozzini lo perseguitano,fa il cameriere per vivere, fa il cascamorto con una camerierina,non ha mai un soldo.
Completano il quadro la cameriera che s’illude che Max le farà cambiare vita e Jerry il manager teatrale, un impresario di second’ordine, figuratevi che il suo cliente migliore è un cane che canta.
Questo testo scritto da Woody Allen nel 1981 è ora rappresentato per la prima volta in Italia con la regia di Armando Pugliese.Questi ambienta la scena in una sorta di “basso” da quartiere popolare.La scenografia simboleggia il decadimento non solo dell’ambiente ma anche della famiglia.
Il marito(Mimmo Mancini)sogna di vincere alla lotteria e di fuggire con l’amante ma intanto stenta a sbarcare il lunario.La moglie(Mariangela D’Abbraccio)vive di ricordi e di illusioni. E in questi suoi rimpianti finirà per coinvolgere il figlio Paul(bravo l’Emanuele Sgroi)che vorrebbe fosse la sua rivincita nel mondo dello spettacolo. Steven(Luca Buccarello)è l’unico che a mod0 suo cerca di reagire alla precarietà familiare,atteggiandosi a bullo.Ma anche i due personaggi che s’incrociano con loro,l’impresario(Fulvio Falzarano)e la cameriera(Barbara Giordano)essenzialmente tendono a riscattarsi da una vita grama.
Commedia non particolarmente datata pur scritta una trentina di anni fa,l’argomento della decadenza familiare è più che mai attuale come quello dei rapporti tra genitori o tra padri e figli, pur con risvolti completamente diversi questi personaggi “umani”solo nei loro fallimenti ci ricordano quell creati da Arthur Miller in Morte di un commesso viaggiatore.
In questa commedia il personaggio-chiave risulta Paul,lo vediamo nella scena iniziale e poi in quella finale che fa galleggiare nell’aria la lampada illuminata.Per il resto lui preferisce stare chiuso nella sua stanza a esercitarsi sui trucchi, Allen ci vuole dire che chiudersi nella stanza equivale al desiderio di chiudersi in se stessi per sfuggire alle disillusioni della vita reale.
Del resto le aspettative frustrate dei grandi testimoniano il fallimento della loro vita e il non voler ammettere questa condizione,il continuare a sognare,finisce per metterli l’uno contro l’altro.
E’desolante vedere questo gruppo di “falliti”che non riescono mai a trovare un punto di contatto.Certamente in questa commedia Woody Allen è molto lontano dal “sogno americano”,è assai feroce la sua critica a questo presun to benessere per tutti,pur se il tutto è stemperato con un a certa dose di ironia, un ritmo leggero ma anche molto amaro.In questa triste storia,molto squallida se vogliamo,la protagonista appare a un tempo vittima e carn efice, principalmente colpisce il suo triplice fallimento,come donna, come madre e come moglie.Abilità dell’autore è di aver elevato questa disperazione “globale”per usare un termine moderno e della donna e dei suoi comprimari a una dimensio0ne di poesia,dando vita a un mosaico0 di emozioni,sogni,illuisioni di vite di persone destinate apparentemente ad avvicinarsi ma inesorabilomente portate ad allontanarsi per sempre.
L’azione in scena è ridotta al minimo e ne guadagna l’interiorità del testo.La storia,una sorta di favola moderna,è semplicissima a pensarci bene,ma avvince l0 septtatore,lo fa partecipe di quanto avviene dinanzi a lui.Ribadita l’ottima interpretazione degli attori,D’Abbraccio in testa, finalmente un gruppo all’altezza in tutti i ruoli, e questo è particolarmente importante perchè lo richiedono sempre i testi di Woody Allen.
GIUSEPPE PREVITI