” DOPPIO OMICIDIO PER IL MARESCIALLO MAGGIO” DI FRANCESCO ZAMPA- CREATE SPACE EDITION
12 Ottobre 2013” GIALLO D’AVOLA” DI PAOLO DI STEFANO- SELLERIO EDITORE
15 Ottobre 2013Su uno scoglio del lungomare di Napoli viene ritrovato il corpo nudo e mutilato di una giovane e non è il primo omicidio del genere. Si occupa del caso una squadra speciale
guidata dallo psichiatra Tito Jacopo Durso, con una disperata caccia all’assassino che è stato soprannominato l’ Anatomista. Al gruppo investigativo si unisce una psicologa,
Artemisia Gentile, esperta nelle cure di vittime di abusi e maltrattamenti, e dotata di un grande intuito. Ma Artemisia nasconde un terribile segreto del suo passato il che la rende
a sua volta particolarmente vulnerabile. E sarà proprio lei a scoprire sui corpi delle vittime un inquietante messaggio lasciato dal loro assassino. E mentre questi continua a
sequestrare giovani donne la giovane psicologa decide di prestarsi come esca….
Diana Lama vive a Napoli, dove svolge l’attività di medico specialista in chirurgia del cuore e con questo romanzo L’anatomista certamente si ispira e alla sua professionalità
e alla sua città.
La bella Artemisia Mitzi Gentile è la prima protagonista della storia: è una psicologa che si occupa di abusi. Ha 29 anni ed è reduce da una lontana tragica esperienza personale.
Quando era piccola, aveva 6 anni, era stata segregata in una cantina da un turpe individuo, il Dottore, che la nutriva, la lavava, la vestiva, la puniva, la violentava e se ne
serviva per adescare altre vittime. Dopo cinque anni era riuscita a fuggire.
La ritroviamo quando si occupa di un caso che presenta molte analogie con quanto da lei vissuto , viene così ad occuparsi di un crudele e sadico assassino in libertà, che
rapisce donne, uccidendole e asportando parti dei loro corpi, lasciati poi in giro orrendamente mutilati. Entra a far parte della squadra diretta dallo psichiatra Durso, anche
lui segnato da una oscura tragedia familiare, con la scomparsa di moglie e figlia.
Ecco i protagonisti di un romanzo che non ti da tregua, non ti da respiro, a loro due si contrappone l‘Anatomista, colui che analizza il corpo umano per una sorta di “piacere”
personale.E’ un crudele serial killer che terrorizza la città di Napoli, dissezionando i corpi delle vittime, che poi fa ritrovare in luoghi pubblici.
Diana Lama è una scrittrice laureata in medicina e certamente ha sfruttato abilmente nella creazione dei suoi personaggi le conoscenze dovute alla sua professione. Molto curata
ci sembra l’immagine del serial killer, un personaggio che agisce con fredda maniacalità e senza alcuna remora si muove in base a determinate motivazioni il che lo vuole sottrarre
ai soliti cliché degli assassini seriali.
Gli si oppone Mitzi Artemisia Gentile, una psicologa assai impegnata, molto presente in televisione, quindi abbastanza lontana come formazione professionale da questi omicidi
ma scelta forse per il suo oscuro passato.
A fianco di Mitzi una vasta squadra di profiler guidati da Durso, in realtà il loro ruolo risulta un po’ marginale rispetto ai due personaggi principali.
Un thriller scritto con mano ferma, con una scrittura densa, con uno spiccato senso della suspense, una trama che una volta tanto non si basa sulle più sofisticate tecniche
d’indagine ma invece fa riferimento alle passioni umane e alla loro imperscrutabilità. Un libro che ci ricorda anche l’importanza del nostro corpo, ribadendo anche quanto
è importante il nostro corpo e quanto è necessario lottare per preservarlo.
Ma la nostra autrice non dimentica Napoli e con questo suo romanzo vuole esprimere un atto d’amore verso la città, descritta con grande amore verso le sue bellezze, ma
anche con grande imparzialità, non mancano certe le pagine inquietanti.
D’altra parte Napoli è una città dai forti contrasti, dove alto e basso si intersecano e si fondono continuamente. L’anatomista non è un romanzo facile, si affida alle atmosfere
tipiche di una città dove mai ci si deve fermare di fronte alle apparenze ma si deve sempre cercare di andare oltre. E fondamentali sono anche gli odori che servono a far
vivere le sensazioni della città, non solo quella attuale, ma anche quella del passato con le sue memorie, le sue storie.
Motivo principale di tutto il libro è probabilmente il dolore e quello che l’assassino infligge alle sue vittime per farle soffrire e quello che si vede infliggere la giovane psicologa
via via che riaffiorano le ombre del suo passato.
E poi c’è lo squallore morale e materiale di questo folle che fruga tra i corpi delle sue vittime per estrarre qualcosa che plachi le sue turbe e le sue carenze. In effetti Diana
Lama compie e ci fa compiere un viaggio all’interno del male, con un linguaggio che fa tesoro delle sue conoscenze professionali ma che anche sa riprodurre le varie sfumatu-
re psicologiche. Ci porta, lungo questa storia violenta e crudele, ad occuparsi del male, della paura, dell’amore e della dipendenza. Tutto ciò senza trascurare il gusto della
narrativa gialla e privilegiando il principio che per catturare un omicida seriale è imparare a pensare come lui.
GIUSEPPE PREVITI