” MORTE A CORTE” di RHYS BOWEN- IL GIALLO MONDADORI- 24.O4.2020
24 Aprile 2020” I BAFFI” DI EMMANUEL CARRERE -ADELPHI 27.04.2020
27 Aprile 2020Monaco, settembre 1931.In un appartamento signorile della città di Monaco una ragazza, Angelica Raubel,detta Geli,è stata ritrovata senzDa nella sua stanza chiusa a chiave.
Accanto a lei una rivoltella, si può pensare a un suicidio. Viene inviato d’urgenza sul posto il commissario Sauer, ma il caso si presenta subito molto delicato, l’appartamento
dove vive la ragazza è quello di Adolf Hitler, suo zio e suo tutore legale. Hitler al momento del fatto era in giro per la Germania a tenere comizi , ma appena avvisato rientra
precipitosamente a Monaco.Hitler è un leader molto chiacchierato teso com’è a conquistare la supremazia nel Paese, ma anche per il rapporto molto morboso che lo lega
alla nipote, e questo aspetto della sua vita fa discutere molto sia i suoi nemici che gli amici preoccupati della cattiva pubblicità, specie da quando lei è andata ad abitare presso
di lui.
Sauer si trova difronte a ostacoli pressoché insormontabili, gli viene ingiunto di chiudere le indagini in poche ore anche se lo stesso Hitler gli chiede di appurare tutta la verità,
ma anche da altre parti ai chiede che la verità deve essere appurata senza tanti riguardi.
Tutte le testimonianze sono concordi nel confermare la tesi del suicidio, ma Sauer, coadiuvato dal commissario Forster, non crede a queste versioni troppo uguali e continua nella sua indagine, scoprendo una serie di fatti e di verità così agghiaccianti, da impressionare anche una mente pragmatica come la sua. E d’altra si può dire che dall’esito di
questa indagine può dipendere il destino della Germania…
Fabiani Massimo ha scelto per il suo debutto letterario con L’angelo di Monaco , un tema certo importante, “la verità”, ma anche perché tra i protagonisti vi è un certo Adolf
Hitler. Ma cosa è mai la verirà? L’autore cerca di rispondere con un romanzo abbastanza immaginario dove storia, storia,mistero,fantasia si mescolano e si nascondono.D’altra
parte un giallo, qui essenzialmente “storico” visto il tema di cui si occupa, vive di trama, di azioni, di misteri, di sorprese, di dialoghi. Ma intanto partiamo dall’inizio, la morte
e della nipote(acquisita)del futuro Fuhrer è un fatto storicamente accertato.Le indagini su questa morte ebbero certo molto risalto nella cronaca personaggi,tempi,ambientazioni testimonianze ebbero certo molto risalto nella cronaca. Addirittura i commissari che si occuparono del caso si chiamavano Sauer e Forster , come del resto nel romanzo. Certamente l’autore si è preso le sue libertà, ci sono delle invenzioni,ma tutto però dopo un certosino lavoro di ricerca.Poin allo storico subentra lo scrittore con la sua fantasia.
la sua necessità di dare scorrevolezza, stile e ritmo narrativo a una storia in gran parte vera.
A volte è la cronaca che potrebbe apparire di per se stessa invenzione in rapporto a quel che successe tra sabato 19 e venerdi 25 settembre del 1931 , ma le circostanze,le persone
implicate, i fatti capitati in quei giorni a volte erano fortemente inverosimili pur se quello che Massimi racconta è tutto vero,o almeno è una verità che permetterà al narratore
di integrare il tutto con la sua immaginazione,
Colpisce questo strano rapporto tra zio Adolfo e la nipote, ma anche qui molto traspare dai documenti ufficiali, se fossero amanti o che lui le chiedesse delle prestazioni sessuali
particolari può anche essere vero, certo che quando lei è morta il suo dolore è stato assai profondo, del resto tante volte dichiarò che era l’unica donna che avrebbe potuto sposare. Ad ogni buon conto sul carattere di Hitler, sulle sue inclinazioni sessuali, sulla sua bramosia verso il sesso femminile, si certi suoi atteggiamenti pubblici e privati c’è una
tale messe di documenti che ne fanno fede che non ci si può meravigliare di nulla.
Il romanzo mette a confronto personaggi per lo più celebri, ma dove non pè riuscita la realtà neppure l’invenzione letteraria può sopperire, e del resto se nella realtà un colpevole
non è stato trovato neppure il romanzo era obbligato a indicarne uno.Geli è un personaggio realmente esistito, al di là della realtà romanzesca, un colpo di pistola le ha troncato la vita, nessuno ha saputo darle giustizia, se non altro questo romanzo servirà a tramandarne il ricordo.
E di questo fa fede certamente il lavoro di ricerca alla base di questo thriller, ben strutturato sotto forma di un romanzo che chiaramente ha la sua valenza storica anche perché
tutti i personaggi qui rammentati, Adolf Hitler,Eva Braun, Heinrich Himmler,Hermann Gorinh,Joseph Goebbels, la stessa Raubal e i tanti altri personaggi citati sono tutti veri, con i loro vizi e le loro debolezze.
Per il suo esordio letterario Massimi non ci è andato leggero, e d’altra parte con un parterre di tali protagonisti c’era una storia da raccontare e lui è stato bravo nel saperla raccontare.
Si dice sempre che per scrivere occorre leggere tanto, ma si può anche aggiungere che la realtà è altrettanto importante nello stimolare la creatività di uno scrittore e qui il
nostro autore ha scoperto questo personaggio abbastanza sconosciuto ai più, “Geli” Angelica Raubal, ne è rimasto evidentemente affascinato è ha avuto quindi l’input, la fre-
nesia, la voglia di descriverla nell’ultima settimana della sua vita.
Abbiamo già detto che tutti i personaggi che animano il libro sono realmente esistiti, e ancora vogliamo un’altra donna importante nella vita di Hitler, quella Eva Braun a cui è
dedicato un piccolo cammeo, di lei si è parlato negli ultimi anni della vita del Fuhrer, ma già negli anni trenta era una presenza costante nel giro di Hitler, anche se c’era quella
nipote, una vera ossessione per lo zio , per lui sembrava esistesse solo lei.
Oggi la Raubal è un nome che non dice niente a nessuno, eppure la sua vita si è intrecciata con quella di un uomo che tanto male h fatto all’umanità, quando la sua ascesa al potere tanti danni e tragedie ha prodotto al mondo intero.
Abbiamo già detto che la storia c’era, con tutti gli ingredienti, ma poi appunto è l’autore che deve frugare dentro di essa e poi far si che la vicenda arrivi a noi, ci avvinca, ci
emozioni,ci interessi. Ad esempio in questo suo lavoro di ricerca si scoprono nei documenti ufficiali due poliziotti di cui si citano solo i cognomi, di loro non si sa niente o quasi,
e qui subentra il narratore che si immagina una loro storia, la loro personalità,i loro pensieri, le loro difficoltà nell’affrontare questo scottantissimo caso e quindi ne crea due
personaggi reali,completi, “vivi”.
Ma del resto sta ai romanzieri e alle loro capacità di riempire le pagine con romanzi,storie,intrecci,intrighi che danno sostanza a un libro e nel contempo danno forma e forza a
figure che se no sarebbero solo dei nomi senza poter dire altro.
Fa piacere che Massimi con L’angelo di Monaco abbia superato questo duplice compito raccontatore di storie e di storico creando questo giallo storico che appunto sa suscitare
emozioni e interesse, e del resto è in questo che il “romanzo” ha appunto la sua forza che va oltre la saggistica o la cronaca che sono altre cose.
GIUSEPPE PREVITI