“IL SEGRETO DELLA MEZZA LUNA”DI FABIO PICCHI- MONDADORI ELECTA
30 Dicembre 2011“PRESI PER LA GOLA” -ANTOLOGIA- AA.VV.- MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
11 Gennaio 2012Matteo Salimbeni è un giovane uomo di teatro, drammaturgo, autore di varie opere teatrali ma anche di narrativa. Vanni Santoni è un altrettanto giovane scrittore,
ha pubblicato vari libri, pubblica su quotidiani nazionali, tiene rubriche fisse per il Corriere fiorentino,supplemento del Corriere della Sera.
Alla loro opera congiunta è dovuto “L’ascensione di Roberto Baggio” un libro che non è una biografia, ma neppure un reportage sulla vita di Roberto Baggio.Un romanzo che effettua una ricerca su un uomo,su un calciatore, su un’icona, insomma un testo che sonda e esplora il mito Roberto Baggio. Romanzo scritto a quattro mani in cui si parla di un fantastico calciatore,un inarrivabile numero 10.I nostri autori compiono un viaggio lungo l’Italia seguendo le tappe della carriera del fuoriclasse ricostruendone la vita calcistica attraverso i racconti della gente comune, di ex-calciatori, di allenatori.
In questa storia Roberto Baggio viene fatto “santo”ancora in vita,anzi la casa editrice(Mattioli 1885) ha stampato anche una serie di santini che magnificano l’uomo, lo esaltano. “Roberto Baggio è un uomo ma anche un miracolo” “Roberto Baggio è tutto,Roberto Baggio può essere tutto”. Ironia? Fede…? Forse soltanto una maniera
per indicare che il calcio e i suoi protagonisti sono presi troppo sul serio….Ma anche la maniera per rinfrescare il ricordo di qualcuno che per venti anni ha avuto un ruolo importante nella nostra vita. Sono tanti i personaggi che lasciano un’impronta nella vita di ognuno di noi,indipendentemente da che li conosciamo o meno.
Roberto Baggio può essere considerato uno di questi e sicuramente ognuno vorrebbe “raccontare”il suo idolo, verso cui ha sempre portato tanto amore.Salimbemi e Santoni aggiungono che per parlare di Baggio non basta una biografia,occorre un romanzo.Loro lo hanno scritto con passione,fede e amore.
Ma del resto tutta Firenze,nonostante il suo lungo peregrinare in varie parti d’Italia, lo ha sempre tenuto nel cuore. C’è un’annata particolare che va ricordata,può essere il punto di avvio per qualsiasi storia riguardante Roberto Baggio.
Correva l’anno 1989-90, una brutta Fiorentina risciò la retrocessione ma l’annata grigia(a dir poco…)si poteva riscattare, la squadra gigliata era infatti approdata in finale di Coppa Uefa, due partite contro l’odiata Juventus.Sconfitti a Torino,i viola non vanno oltre lo 0-0 nel ritorno di Avellino, già capitò che in quell’annata balorda anche il Franchi fosse squalificato.Ma ad accrescere il malcontento contribuì un altro dettaglio assai amaro, Roberto Baggio era stato ceduto alla Juventus.A Firenze non glielo perdonarono, tra l’altro il suo rendimento ne risentì pure nelle finali, e le spese le fecero i Pontello travolti dall’odio popolare.Nella stagione successiva in un memorabile Fiorentina-Juventus Roby si rifiutò di battere un rigore contro i suoi ex-colori, e anzi uscì dal campo di gioco con una sciarpa viola al collo. La nostalgia,il rimpianto, la spontaneità del gesto ebbero il sopravvento, da allora Baggio fu sempre nei cuori fiorentini.
Roberto Baggio è ormai un mito fiorentino, ma non soltanto diremmo scorrendo queste pagine,e ben lo hanno compreso Matteo Salimbeni e Vanni Santoni in questo libro in cui addirittura lo santificano.Baggio lasciato il calcio attivo ne è stato lontano per molto tempo, il suo hobby per la caccia lo ha visto spesso i n Argentina.In Italia si è molto prodigato per lo sfortunato Borgonovo, adesso è tornato in pista per conto della Federazione Italiana Gioco Calcio con compiti dirigenziali nel settore tecnico.
Poco tempo fa Vanni Santoni era uscito con il riuscitissimo Se fossi fuoco arderei Firenze, ora si cimenta insieme a Matteo Salimbeni(altro giovane toscano,in due non fanno sessant’anni). In 15o pagine tentano un connubio,non molto frequente in verità,quello tra calcio e letteratura, e l’operazione,un vero atto d’amore verso queste arti,si può dire ben riuscita.
Un romanzo che si snoda come una ricerca dei due autori intorno al Baggio perduto intramezzata dai racconti dei tanti testimoni che incontrano in giro per l’Italia e non solo,seguendo i vari spostamenti che il divino Codino ha fatto nella sua lunga carriera.Ne esce il ritratto di un personaggio tra i più originali dell’Italia sportiva contemporanea, un Baggio che non viene dipinto come un eroe, ma poco ci manca, un Baggio che viene quasi elevato nelle tante impressioni riportate al rango di divinità…
In conclusione “Un Uomo”,e questo va oltre la dimensione del grande calciatore che pure è stato…..
GIUSEPPE PREVITI