“L’ASSASSINO” DI GEORGES SIMENON-ADELPHI

Un uomo il dottor Kuperus uccide la moglie e il suo amante, il riccone del paese, Schutter,che tutti invidiano per i suoi soldi,la sua mancanza di scrupoli,i suoi successi con le donne.Kuperus poi va al caffè a parlare con gli amici come se nulla fosse,poi torna a casa e si porta a letto la domestica.
Questa è la storia di un uomo che si era visto portar via da Schutter la moglie e cosa a cui teneva ancor di più la presidenza dell’Accademia del Biliardo.Tutto il paese si renderà ben presto conto di chi è l’assassino, ma nessuno farà niente, assisteranno alla deriva graduale di un uomo che non aveva la tempra del cattivo….
Georges Simenon scrisse questo racconto nel 1935, fa quindi parte dei suoi primi lavori,quando,avendo già creato Maigret,voleva dimostrare che poteva anche andare oltre la scrittura di genere. Per qualcuno in questo romanzo il nostro autore è un pò vittima di quanto vuole dimostare,e che cioè ci si può distruggere con le proprie mani.
A noi il romanzo appare ben scritto,teso,asciutto, Simenon costruisce il personaggio di Kuperus per dimostare che anche un  uomo di grande dignità può distruggersi,
o meglio l’atteggiamento della comunità, l’indifferenza o il disprezzo,lo spinge a un continuo auto- degradare, questo personaggio è uno di quelli che osano”passare la linea”ma poi ne pagano il conto.
Un uomo in fuga da se stesso e dal suo mondo quando vede che questo l’abbandona e non lo capisce.E Simenon ci mostra con la consueta abilità la discesa verso l’inferno di uno che voleva essere un eroe ma non ne aveva la stoffa.

GIUSEPPE PREVITI