” SESSO, SOLDI E SCUOLA ” DI MARCO SCALDINI- 0111 EDIZIONI
3 Giugno 2016” L’ALTRA META’ DELLA NOTTE “Bologna non uccide – DI FABIO MUNDADORI- DAMSTER EDIZIONI
13 Giugno 2016In un dicembre parigino insolitamente mite Hortense Demessy è chiusa in casa e piange è rimasta sola con un bambino in grembo e senza soldi. Il suo com-
pagno Paul, un ex-barbone reinserito nella via sociale e operaio alla Citroen è scomparso da tre giorni.La donna chiede allora aiuto a Nestor Burma, l’in-
vestigatore privato che a suo tempo aveva aiutato l’uomo a recuperare una dignità e a trovare un lavoro,
Per Burma diventa quasi una sfida personale , comincerà a frequentare tutti luoghi da cui Dmessy può essere passato, parlerà con i suoi colleghi di lavoro,
piano piano verrà a galla che l’uomo non aveva accettato la paternità e poi anche una quasi maiacale passione verso le donne. Le tante piste porteranno
Burma verso uno squallido bar-pensione gestito da arabi che Demessy frequentava , un locale che però nascondeva attività criminose
Demessy non ricompare, tre donne hanno gravitato nella sua vita, una sensitiva di origini magrebine, una ragazza assai disinibita che vive nel suo palazzo,
e poi la bellissima e elegantissima Wanda, che si immagina con molta fatica che possa frequentare posti simili.
Atmosfere inquietanti , segreti e misteri, traffici di armi, ricatti , tutto quanto fa da base a un gioco assai pericoloso per chi vi è coinvolto , qui non c’è spazio
per una Parigi borghese e patinata e per Burma sarà assai duro venirne a capo.
A venti anni dalla morte di Leo Malet, la casa editrice Fazi pubblica un romanzo mai pubblicato in Italia Le acque torbide di Javel, Era il decimo volume
della serie ” I nuovi misteri di Parigi” , pubblicata tra il 1954 e il 1959 , e ambientata nella Parigi del XV arrondissement con protagonista il detective
privato o ” sbirro” come lui si definisce , Nestor Burma. Si occupa di un certo Demessy che ha lasciato la moglie sola e senza un soldo. Lei chiama Burma
perché era un amico del marito, e il loro incontro avviene nella casa della donna e qui Malet già da il suo tono di grande suscitatore di atmosfere.
Un triste bi-locale dove non si sente odore di cibo ma di naftalina e detersivo( bella immagine di una dignitosa povertà) all’interno di un fabbricato che
sembra un gabbione con le sue scale esterne metalliche mentre due poco più che bambini sono sotto l’acqua a fumarsi una sigaretta ,il più malandato ha
addirittura delle scarpe aperte come la bocca di un coccodrillo….
Burma si mette alla caccia dello scomparso, un ex-barbone da lui restituito alla vita civile, ma non sarà una cosa facile ., lui stesso si beccherà delle vere legnate,
ci sanno due morti , ma alla fine, con il contorno di un intrigo di carattere internazionale , iuscirà a far luce sulla scomparsa dell’ex-barbone, un insoddisfatto
della vita e in particolare di quella sessuale.
Malet fa attraversare al suo sbirro i punti belli e più che altro brutti di una Parigi anni Cinquanta le periferie sono già piene di germi malsani, efficace l’immagi-
ne dell’ ” acqueregiola infetta “, gli immobili popolari sono orribili mostri cominciano a preoccupare le bande dei nordafricani A corollario del tutto ragazze
in cerca di avventure, operai insoddisfatti locali spesso centro di malaffare.
E a Malel non manca il coraggio di una prosa innovativa , con gli slip di nylon che sventolano alla finestra del terzo piano, eseguendo ” capriole azzurre”
nella tempesta. Una Parigi nuova, più dinamica, dove le figure e le situazioni sono pur sempre quelle del giallo classico ma ora lo stile è più nervoso, più
duro non c’è spazio per nostalgie , anche il linguaggio è quello dell’epoca insomma un poliziessco francese riveduto e corretto, al passo con i tempo.
E poi c’è il protagonista , Malet vi ho portato molto di se, non solo l’amore per il fumo, l’accettazione del vizio e la diffidenza verso la virtù , l’accettazione
quasi orgogliosa della precarietà fin anziaria il fare protagonisti gli umili.Probabilmente anche Burma oggi è un sorpassato, però in questa Parigi di Malet
ci sono tanti segni premonitori dei malesseri degli anni seguenti
Malet ha avuto una vita molto travagliata, giornalista , chansonnier , scrittore per conto…altrui(il c.d. “negro”), comparsa, strillone impiegato, manovale,
negoziante comparsa nel cinema, vagabondo, anche qualche mese di galera, internato in un campo di concentramento nazista. Una vita molto intensa,
ha cominciato a scrivere racconti polizieschi nel 1941. Dissacratore per indole anche nell’impegno politico , partito da sinistra si trova poi a destra , vagamente
razzista, o forse stufo dei luoghi comuni.
Di Malet si può dire questo e si potrebbe dire tanto altro sicuramente un eccellente scrittore del polar, molti lo vogliono confrontare con Simenon , altro
autore del resto dalla vita altrettanto intensa , ma ci sembra un paragone forzato, inutile, atmosfere diverse, periodi diversi, ambienti diversi e protagonisti
con una visione di vita assolutamente senza punti di contatto come del resto diversi restano i due autori, più azzeccati ci paiono gli accostamenti a
Raymond Chandler e Dashell Hammett.
GIUSEPPE PREVITI