” PISTOIA MEDIEVALE…MA NON TROPPO ” DI MARCO VOZZOLO- EDIZIONI ATELIER- 18.1O.2022
18 Ottobre 2022” IL NOCE DELL’ALDERGA” DI LUIGI BICCHI- NUOVA IMMAGINE- 25.1O.2022
25 Ottobre 2022Si dice ” Radio”, anzi la “Radio”, sostantivo femminile quindi ? Ma quando si dice radio si pensa sempre a un qualcosa di maschile, non si pensa a invenzioni
o progressioni tecniche legate al nome di una donna.
Eppure se esaminiamo la storia della radio, ad esempio risalendo al secolo scorso , si vede che nella storia della radio e della sua evoluzione la donna ha un ruolo eminentissimo, non tanto, si badi bene, nel senso di una conoscenza del progresso tecnologico, ma certamente nell’essere stata importantissima nel§
contributo dato allo sviluppo del mondo radiofonico,inteso come influenza sul genere umano. Del resto è nell’indole e nella natura stessa delle donne di avere§
in tanti casi il dono di orientare, determinare, risolvere una situazione con il loro modo di fare.
In questo suo studio sulla storia della radio l’autore ha così individuato dieci donne che lui arriva a definire le “Donne radiose”. Di queste “Magnifiche dieci” prima di comporre le singole monografie ce ne ha dato un quadro d’insieme.
Naturalmente è partito dalla famiglia dell’inventore della raio, o meglio dalle sue donne, Guglielmo Marconi, e con lui la madre Annie Jameson e le due
mogli Beatrice O’Brien e Maria Cristina Bezzi Scali, fonti di ispirazione, di incoraggiamento, di condivisione, anche di momenti meno buoni.
Poi una Sconosciuta che si imbarcò con lui sul Lusitania, offrendogli collaborazione come stenografa e dattilografa, inducendolo a rifiutare l’invito ad imbarcarsi sul Titanic.
Poi le due prime voci della radio , Ines Viviani Donarelli e Maria Luisa Boncompagni.la prima voce ufficiale della radio.
E ancora una delle componenti del Trio Lescano, Alessandra, loro contribuirono al grande successo della radio. Poi una donna che in tempo di guerra, col-
laborò con Radio Co.Ra, una radio clandestina che ebbe un ruolo importante nel sostegno della Resistenza a Firen ze. Il suio nome era Gilda La Rocca.
E ancora Lisa Glauber , figlia di Max, costruttore di radio imponenti. Era un periodo difficile per la radio, an ni ’50 quando stava cominciando la televi-
sione, e l’icona di Lisa su una delle radio più belle progettate dalla Un da, era appunto Lisa. Quindi lei intesa come simbolo del mezzo radiofonico.
Infine Wanda Pasquini, la Sora Alvara de I’Grillo Parlante , grande interpre del vernacolo fiorentino, ma anche grande espressione di ciò che piaceva
agli ascoltatori.
Le donne della domenica sono dieci donne che hanno segnato il destino del primo grande mezzo di comunicazione di massa, ne hanno evidenziato lo
spirito e la volontà di farne il “naturale” strumento di comunicazione . Una storia della radio questa in esame che l’autore ci offre attraverso l’immagine di
varie donne,dieci per l’esattezza, che hanno ispirato e accompagnato l’evoluzione della radio. NOn è ancora universalmente riconosciuto il ruolo di inventore assoluto per lo stesso Guglielmo Marconi, figuriamoci se ci sia certezza sui vari ruoli, ma in compenso ci sono delle verità che è giusto propagare, e le biografie di queste donne sono certamente la prova di un contributo imprescindibile allo sviluppo e alla forma del mezzo radiofonico.
Donne diverse, di epoche diverse, storie naturalmente diverse, e con contributi e ruoli diversi alla storia della radio.E forse non tutte si sono rese conto
del contributo dato.IL loro contributo è stato magari del tutto casuale, ma non per questo meno incisivo.
Una cosa è certa, la radio è un genere…maschile, scopritori e inventori tutti maschi, come lo stesso Marconi,, diffusori quindi certamente maschi, ma alle donne sarebbe sufficiente dare il grandissimo riconoscimento che senza di loro il volume e la durata di ascolto più fedele e più consistente alla radio non ci
sarebbe, e quindi il contributo enorme a un successo divenuto sempre più grande con il passare del tempo.
La radio nasce e cresce a cavallo tra due secoli, il 18° e il 19°, momenti difficili per tutti, sviluppo industriale e sociale in difficoltà, cresce il ruolo della donna,
anche sul piano del lavoro e della responsabilità, con lo stesso titolo e ruolo degli uomini.
E allora lo studio di Alunni porta a scoprire e far conoscere donne che a vario titolo hanno contribuito allo sviluppo di questo mezzo di comunicazione e quindi ecco la storia di queste dieci donne.
Ricostruzione di personaggi, di momenti storici, di fatti, di vite, che hanno finito per incrociarsi tra di loro o c on il momento storico vissuto, comunque tutte storie determinanti nella storia del mezzo radiofonico.
Ecco Anne Jameson, la mamma di Guglielmo Marconi, che lo spronerà e lo incentiverà sempre ad andare avanti. Poi le due consorti del grande inventore, con ruoli diversi ma essenziali nello sviluppo della vita dello scienziato.
Poi sfioriamo la strage del Titanic, il Marconi era stato invitato al viaggio inaugurale del transatlantico affondato, ma scelse un’altra nave, perché volle accet-
tare la collaborazione di una sconosciuta stenodattilografa. Sarà poi vero ? Altro giallo nel giallo….
Un altro mistero è legato al fatto di chi sia stata veramente la prima speaker italiana radiofonica.
Un’altra donna ha svolto un ruolo determinante nella seconda guerra mondiale, era la voce di una delle più importanti radio clandestine di Firenze ai tempi dell’occupazione nazista.
Un ‘altra figura toccata nel libro è legata al design, importante è la forma del mezzo radiofonico e del come viene rappresentato, anche con un’icona femminile. E ancora voci di cantanti e attrici, voci che sono rimaste nell’immaginario collettivo.
E per concludere l’omaggio del re del futurismo, Tommaso Marinetti che appunto la definì la “Radia”.
GIUSEPPE PREVITI