“LA KRYPTONITE NELLA BORSA”DI IVAN COTRONEO
16 Dicembre 2011“IL GATTO CON GLI STIVALI”DI CHRIS MILLER
25 Dicembre 2011Cast:Ryan Gosling-George Clooney-Philipp Seymour Hoffmann-Paul Giamatti-Marisa Tomei-Jeffrey Wright-Ewan Rachel Wood
Qualsiasi riferimento all’assassinio di Giulio Cesare non è casuale, Le idi di Marzo film derivato dall’opera teatrale di Beau Willimon Ferragut North è basata sulla corruzione che deriva dal tradimento, dal doppiogiochismo, dal cinismo che accompagna i giochi di potere.Noi in Italia non dobbiamo certo meravigliarsi con gli scandali continui che travolgono la nostra classe politica,ma il quadro che ci viene fatto della classe politica nstatunitense è se possibile ancora più velenoso e terrificante.
Il governatore Mike Morris è il candidato ufficiale per una corsa alle primarie,appassionato e convinto nei suoi discorsi,assai democratico, entusiasma con i suoi discorsi. Guerra al terrorismo rinunciando al petrolio e usando energie pulite, rifiutare la guerra,ridistribuire la ricchezza a scapito dei ricchi, dare lavoro a tutti.
Non si considera religioso, la sua religione è la Costituzione a cui di dichiara devoto, infine si dichiara per i matrimoni gay e contro la pena di morte.
E poi, di fronte alla sbiaditume di certa classe politica,volete mettere un candidato con la faccia di George Clooney, sguardo di velluto,sorriso magnetico,portamento di classe,gesto elegante,voce sensuale. Un viso maschile sempre sublime quello di Clooney, al contempo regista,sceneggiatore e attore nel ruolo di spalla di un candidato in corsa per le elezioni presidenziali, Il film non dice niente di particolarmente nuovo, la politica è sinonimo di corruzione, ogni artificio può essere adoprato per
raggiungere il potere,ricatto,menzogna,tradimento,scambio di favori,doppio favori,pugnalate alla schiena.E in tutto questo “bestiario”della politica anche la manipolazione della informazione che ,per procurarsi degli scoop, si fa complice dei politici stessi.
Clooney costruisce una sorta di un noir assai intelligente raccontando in modo raffinato e senza cadere nella ideologia un mondo crudele, sempre in affannoso movimento,ricorrendo a pratiche spesso oltre il lecito , le ipotetiche elezioni dei candidati alla primarie per la presidenza degli Stati Uniti.Siamo nell’Ohio e Morris deve vincere per aprirsi la strada per la Casa Bianca.Assistiamo così a una vera e propria guerra senza scrupoli tra due rappresentanti del partito democratico(quello di Obama,quello dello stesso Clooney),ma principalmente tra i responsabili delle campagne elettorali, ferocemente impegnati e con al loro servizio uno staff di giovani volontari. Praticano un gioco molto sporco sia Philipp Seymour Hoffman che Paul Giamatti i responsabili dei due schieramenti. C’è poi il personaggio di un giovane idealista l’addetto stampa di Morris(un bravissimo Ryan Gosling), star dei rapporti con la stampa(qui rappresentata da una giornalista antipatica e importuna,Marisa Tomei). Il giovane crede nel futuro di Morris perché è convinto che possa cambiare gli Stati Uniti, però finisce per essere travolto da questa guerra tra clan e a sua volta dovrà sporcarsi le mani per sopravvivere.
Ma in questa guerra tra clan il fattore scatenante sarà l’ingresso di una bella e giovane stagista bionda(Ewan Rachel Wood) il sesso scatenerà molti appetiti,e alla fine
lascerà sul terreno vittime reali e figurate, lasciando nudo e ricattabile non soltanto il re. Errori.ambizioni sfrenate, cinismo chi è debole cade e gli altri sopravvivono.
Il giovane Myers vedrà così progressivamente trasformarsi in una maschera gelida senza più umanità la faccia del suo idolo che alla vittoria finale sacrifica tutto e tutti.
Nessuno scagli la prima pietra,non resta che adeguarsi, ma importante è che nel cinema americano resti sempre presente quei film di denuncia e di impegno che sono stati girati negli anni,addirittura dai tempi di Frank Capra(Lo stato dell’Unione)sino al Watergate e altro.Clooney si aggiunge alla schiera dei vari Frankmeier,Pakula etc.
firmando un classico del genere, assai pessimista sul clima morale in cui si vive e che va oltre la politica.
Ma il film ci lascia anche un messaggio di cauta speranza, non importano tanto i metodi per arrivare,se è pur vero che per lanciarsi verso la contesa elettorale finale Morris dovrà allearsi con un potente poco raccomandabile promettendogli un ruolo primario nella prossima amministrazione, è anche vero che se sarà eletto potrà realizzare il suo programma.
La pièce teatrale andò in scena alla fine del 2008, poco dopo la elezione di Obama, la sceneggiatura del film era già pronta ma fu fermata perche dice Clooney”In quel momento un film cinico sulla politica ci sembrava fuori luogo,perché eravamo pieni di speranza,di ottimismo.Un anno dopo siamo tornati cinici e ci è tornata la voglia di farlo.”Un film che resterà impresso anche in vista delle prossime elezioni.
Una cosa è certa, presto si parlerà di Oscar, questo film un Oscar se lo è già meritato,quello del cinismo.
GIUSEPPE PREVITI