” ANNUARIO DEL GIALLO E NOIR 2012″ – DI GIUSEPPE PREVITI- MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
17 Dicembre 2012“FESTA DI PIAZZA” DI GIAN MAURO COSTA- SELLERIO
19 Dicembre 2012“Le nostre assenze” è la storia di due ragazzini che scoprono una tomba etrusca, non lo dicono a nessuno e decidono di scavarla di nascosto a tutti. Ma il libro ci racconta anche un’altra vicenda, quella di una bambina che una ventina d’anni dopo viene rapita e chiusa in una stanza con un gattino.
Due fatti lontani nel tempo e nello spazio, cosa li unirà mai? Il romanzo è il racconto di questo lungo lasso di tempo e di una famiglia toscana protagonista di questi fatti attraverso
gli avvenimenti che coinvolgono i suoi componenti. Storie di uomini, donne e bambini , storie di padri che tradiscono i figli, storie di bambini poveri che si devono adattare a tutto
per vivere, storie di madri inadeguate, storie di amori e di vendette…..
Sacha Naspini firma un romanzo assai intenso dove alla fine sembra prevalere l’amarezza nel constatare che perdono e vendetta sono termini che significano ben poco, nel gioco della vita sembrano perfino inutili.
Due ragazzini, uno grasso, l’altro bello ma povero. Non hanno amici il destino finirà per avvicinarli. Vivono a Follonica, località di mare ma anche dalle vaste campagne, dove bastava
scavare e trovare tracce e reperti dell’era etrusca.
Il ragazzino grasso,stranamente l’autore non gli da un nome, vive in una famiglia scombinata, se le donne sono assenti, il poblema maggiore è il padre che dice di lavorare in fabbrica
ma in realtà fa il tombarolo, ha lasciato la famiglia per una donna, comunque usa il figlio e l’amichetto come pali durante gli scavi. E la verità sul padre verrà fuori durante una perquisizione dei carabinieri.
Storie di persone anche affascinanti nelle loro singolarità, storie amare però perché manca la fiducia, il tradimento è pane comune. E quindi tutti tradiscono, il protagonista per impossessarsi di un tesoro lascerà morire il suo migliore amico, poi si fiderà del padre incaricandolo di vendere il prezioso manufatto, ma questi, non nuovo a imprese del genere,
come già una volta ha abbandonato la famiglia ora abbandonerà il figlio e scapperà in America.
Disilluso e frustrato dall’ennesimo voltafaccia paterno al ragazzo non resterà che crescere per realizzare quanto ha maturato di odio e di vendetta in questi anni. Ne passeranno
venti ma alla fine qualcosa accadrà.
Il romanzo sembra dire che non bisogna abbandonarsi ai sogni e alla fiducia nel prossimo, ma neppure alla vendetta. Un romanzo forte, denso di significati, che ci traccia un quadro
desolante di una terra di provincia piena di disperati e di sopravvissuti. Non ci sono speranze di un domani migliore né per i bambini né per le donne , credere in un futuro diverso per i primi e nell’amore per le seconde non costa niente ma avverrà mai nella pratica? E allora non rimane che fuggire….
Naspini si fa apprezzare per una scrittura graffiante e assai diretta che va sempre all’essenza dei problemi. Un romanzo abbastanza sorprendente per contenuti e svolgiment0 dove lo scrittore narra in modo efficace una serie di situazioni ricche di sentimenti contrastanti.
GIUSEPPE PREVITI