” A PROPOSITO DI DAVIS ” DI JOEL E ETHAN COEN
28 Febbraio 2014” CHE MALE C’E’ ? ” di UGO MAZZOTTA- TODARO EDITORE
6 Marzo 2014Christian Garcia, scrittore e viaggiatore, conosce per avervi viaggiato molto, la Siberia e le regioni dell’estremo Oriente. E anche la sua produzione letteraria è
ispirata da queste sue abitudini, autentici diari di viaggio attraverso racconti e romanzi, ma Garcin si è dato anche al teatro pubblicando dei saggi pur se la
sua attività principale rimane quella del romanziere.
Ne Le notti di Vladivostok Thomas Rawicz, di professione agente letterario, imbottito di droga e poco attento agli orari ferroviari, mentre si trova per lavoro
in Russia prende un treno transiberiano diretto a Vladivostok che raggiungerà dopo un viaggio lunghissimo mentre la sua meta era nella direzione opposta.
Arrivato nella grande città ha uno spiacevole incontro con un cinese Zuo Luo, che lo sequestra e lo incatena scambiandolo per un pericoloso bandito. L’arrivo
di un altro cinese, Wanglin, chiarisce l’equivoco, Thomas torna libero e i tre fanno amicizia. Zuo è un investigatore privato che si è specializzato nella liberazione
di donne rapite e avviate alla prostituzione mentre Wanglin è un giovane scrittore che è ricorso ai servizi di Zuo Luo per rintracciare un pericoloso capobanda
dedito ai più turpi commerci ai danni di donne e minori. Si sviluppa una storia assai intricata con una caccia all’uomo che porta le ricerche in un’area sempre
più vasta sino agli Stati Uniti.
E un singolare fil rouge collegherà i bassifondi di New York dove vive una forte comunità., quella degli uomini-talpa, e le gallerie sotterranee dell’isola Zhenbao
che erano stati utilizzati durante la guerra tra cinesi e russi di qualche decennio prima. Anzi va aggiunto che i due cinesi si erano prefissa un’altra missione
quella di dare la giusta e dovuta sepoltura ai morti senza tomba.
Protagonista di questo romanzo dove si mescolano vari elementi, da quello più propriamente giallo-spionistico a quello fantasy a quello avventuroso con guerre,
fughe, viaggi, è senza meno la città di Vladivostok. Una città piena di nebbia “umida e dorata” che si offre improvvisamente agli occhi sorpresi di un uomo
capitato là per caso. Vi si gode di un clima continentale umido, la nebbia persiste anche d’estate, le giornate e le notti sono grigie e opache anche per lo spropo-
sitato numero di automobili in circolazione. Ha una importanza strategica e commerciale notevole essendo una sorta di crocevia con la Cina, la Corea e il Giappone, ma
è anche stato molto considerata dal punto di vista militare e quindi munita di imponenti fortificazioni.
In una città dai tanti traffici e dai visitatori di varie nazionalità non meraviglia certo la gran de influenza della mafia,attirata anche dalle opere colossali che spesso vi
vengono edificate con grande profusione di soldi che fanno gola a tanti…portando a una corruzione edilizia assai sfrenata…..
Succede che un singolare gioco del destino fa convergere nella città vari personaggi. Zuo Luo e Venglin si troveranno con Thomas che uno strano scherzo del destino
ha portato a Vladivostok, dove poi lo raggiungerà Marie la sua ragazza. La quale Marie lo aspetta su un lago dove avvengono strani incontri, sciamani, morti che
tornano a vivere ….
E intanto un aereo sta riportando a Los Angeles Valeri Makanin, un capo mafia che è dovuto correre precipitosamente nella città russa per sistemare dei….
gregari infedeli. IN particolare con la sua breve visita la pagherà cara quel Thomas Kranzyk, bandito insaziabile e senza rispetto per i capi, che scomparirà nelle
gallerie che corrono sotto le fortificazioni della città.
Ma se un grosso delinquente ha avuto quel che si meritava, tuttavia Zuo Luo e Wenglin, mentre tornano in Cina, sono tormentati da un dubbio : è giusto che un
uomo, malvagio che sia, non abbia quei sacramenti di addio a cui ogni essere umano ha diritto. Del resto tra i motivi del loro viaggio non c’era solo la ricerca del
suddetto Thomas ma anche assicurare una degna sepoltura a coloro scomparsi ora in condizioni tragiche ora misteriose.
E ancora un altro treno (altro protagonista del racconto ) sta conducendo Thomas e Marie lontano da queste terre, e anche per loro c’è tanta materia di riflessione
per quanto riguarda i vari momenti della storia.Intanto sul destino che li ha condotti più o meno volutamente in questa città dalle notti opache.Un destino che li
ha posti sulla strada di quel Kranzyk, anche perché solo parlando in giro e ascoltando altri personaggi si finirà per rintracciare quell’uomo. E altri fatti di per se im-
prevedibili e non certo previsti sono comparsi a segnare la vita di ognuno di loro, in positivo e in negativo.
E Marie, donna concreta, deve anche spiegarsi perché ha visto o ha creduto di vedere la nonna scomparsa.
Questo ci riporta alla base di questo romanzo che è in quelle “logiche sotterranee” di cui parla Wenglin, ovvero, esiste una logica che presiede alla concertazione
degli eventi e quali sono le cause che li determinano ? In parole povere se Thomas avesse bevuto un pò di meno e non avesse preso un treno qualsiasi, tutto questo
sarebbe accaduto ?
Un altro punto comune a questi personaggi è la preoccupazione che il corpo di Kranzyk non venga mai ritrovato, ciò a loro non sembra giusto e così tutti sono
determinati a che la polizia venga avvisata e ritrovi il corpo.
Questo romanzo in conclusione è un lungo viaggio espresso sotto varie forme narrative e dove si mescolano mafia russa, sciamani, trafficanti, albergatori, came-
rieri, viaggiatori, uomini, donne, treni, fiumi, laghi, sotterranei, e…..uomini-talpa che li abitano. La vita scorre intorno a questa indecifrabile città dove tutto
può accadere nella indifferenza generale.
Vi è un protagonista che è l’agente letterario Thomas Rawicz, anche se con il proseguio della storia l’impressione è che per i personaggi l’autore si sia affidato a
un coro di voci e di figure, lui è sicuramente il punto di riferimento che fa muovere la vicenda, ma poi si succederanno vari protagonisti con le loro storie.
E attraverso un susseguirsi di fatti si sviluppa una trama ben narrata e ben ritmata che avvince il lettore, incuriosendo anche la complessità e vastità dei
temi.
Un grosso romanzo che ci fotografa l’estremo oriente russo e cinese e nel contempo si presenta come un autentico puzzle.
GIUSEPPE PREVITI