LE ORIGINI DEL GIALLO ITALIANO/ 1
1 Marzo 2011LE ORIGINI DEL GIALLO ALL’ITALIANA/3-SCRITTORI ITALIANI
2 Marzo 2011Ha un ruolo rilevante nell’affermazione del genere giallo.Molte sono state le rappresentazioni sui nostri palocoscenici,
con testi inizialmente desunti per lo più da opere straniere.Una prima svolta avviene nel 1932 quando sorge “La Compagnia di spettacoli gialli”con Romano Calò primo attore. Reciteranno molti testi di autori italiani: “Il tappeto verde”(Varaldo-1932), “Il serpente a sonagli (Anton-1935), “L’Angelo nero-I rapaci”(Giannini-1935). Anche lo stesso Calò scriverà dei drammi gialli.Con Calò va pure ricordate Giulio Donadio che dal 1933 in avanti mise in scena i migliori giallisti dell’epoca e tra gli italiani possiamo ricordare Tieri, De Stefani e altri ancora.
Nel 1932 la più prestigiosa rivista di teatro del momento “Il Dramma”dedicò la copertina alla Compagnia di spettacoli gialli e ne tessè le lodi.Era anche tempo di grandi attori(Benassi,Cervi, Morelli,Stoppa,Giorda etc.) e tutti si cimentarono con il giallo.Da questo connubio il teatro sembrò trovare nuova linfa e cominciò ad affermarsi un giovane scrittore come Guglielmo Giannini.
IL CINEMA giallo
Il cinema si colorò subito di giallo, troppo grande era il fascino di trame ricche di intrighi,misteri,azioni,delitti. Fin dal
1903 si girarono pellicole prima su Sherlock Holmes e poi su Petrosino. Ma anche i “cattivi”seducono ed ecco sugli
schermi Fantomas,Arsène Lupin e altri.Un piccolo gioellino ai tempi del muto fu “La scala a chiocciola” di Rinehart,
film furono tratti dai romanzi di Leroux, apparvero investigatori come Nero Wolfe, Charlie Chan.
In Italia vanno forte Za-la-Mort e Za-la-vie, il primo sarà il prototipo del delinquente buono.
Con l’avvento del sonoro il trionfo del giallo e dei suoi protagonisti è ancora più forte, anche se presto ci sarà la tendenza ad esaltare i gangster e questo sarà da combattere. Ma il fascismo porta altri problemi, non solo è contro queste pellicole ma in generale è contro tutto il cinema straniero, imporrà un tot obbligatorio di pellicole italiane e poi nel 1939 verrà promulgata una legge sulla censura.Il cinema statunitense cambia tendenza, ora sono i poliziotti a trionfare sui cattivi e questo farà allentare la morsa del regime.
In Italia è molto forte la dipendenza dal teatro, sia come testi sia come attori, e potremmo ripetere i nomi già citati
nel precedente capitolo.Molti i registi che si cimentano in questo genere da Materazzo(il più prolifico)a Blasetti a Camerini.
LA RADIO
Sin dal 1927 la radio si appropria del genere mandando in onda il primo esperiemento di teatro via radio: “Venerdì 13”
di Gigi Michelotti.Ma la stagionbe più ricca sarà tra il 1935 e il 1938 con i radiodrammi trasmessi dall’Eiar. Il nuovo mezzo esige particolari tecniche e accorgimenti recitativi.Si gioca molto sugli “effetti speciali” per suscitare paura ed ansia nell’ascoltattore.Quindi largo uso di spari,grida,rumori, porte che cigolano,sirene di macchine della polizia,ed altro ancora.
Pur attingendo a teatro e cinema, vi sono anche autori che scrivono appositamente per la radio(Chiarelli,Buzzichini,
Croce). Anche altri affermati scrittori come Giannini e Calò srivono radiodrammi, con Calò che si farà valere anche
come interprete.A questi se ne aggiungeranno altri, vedi l’immancabile Varaldo. E aggiungiamo pure un nome che
poi avrà un ruolo importante circa venticinque anni dopo nel giallo all’italiana, cioè Giorgio Scerbanenco di cui fu
trasmesso nel 1940 “Il processo di Alfonsina”.
continua
GIUSEPPE PREVITI