“TOSCANA MISTERIOSA” DI CARLO A.MARTIGLI-CASTELVECCHI
5 Novembre 2010“LE ROSE NERE DI FIRENZE” DI MICHELE GIUTTARI-RIZZOLI
22 Novembre 2010Scandali finanziari, trame politiche, episodi terroristici, traffici di droga, infiltrazioni mafiose, tutto questo lo troverete
ne “Le regole di anagramma” di Dario Falleti. Evidenti i riferimenti ai tanti eventi accaduti di recente in questa realtà
caratterizzata dalla crisi dell’economia globale.Il commissario Negroni accetta di entrare nei servizi segreti per portare
a termine un incarico di altissmo rischio, ulteriore riferimento all’attualità, il suo è un contratto a termine da precario……
Negroni deve scoprire il “burattinaio” di una multinazionale del crimine che si è introdotta nel sistema delle telecomunicazioni, mettendo in pericolo la sicurezza nazionale.Intercettazioni telefoniche, foto e video compremettenti,ricatti,imbrogli, tradimenti, regolamenti di conti tra mafiosi e servizi segreti, o all’interno degli stessi
servizi segreti.Ecco le v arie facce di una guerra in cui le battaglie vengono combattute da nemici che perseguono gli stessi obbiettivi e usano le stesse armi.Quindi queste “storie” che si intersecano tra loro sembrano diverse a seconda del momento e del punto di vista in cui sono considerate,ma poi la “storia” è la stessa, una storia di poteri, possono cambiare l’ambientazione,la messa in scena, i protagonisti. E queste singole “storie”di potere non sono altro che una ricombinazione di una unica, medesima “storia”, che alla fin fine può rammentare la costruzione di un anagramma.
Il commissario Negroni si troverà costretto a battersi fra banchieri, supermanager, terroristi, boss della’ndrangheta,doppiogiochisti, politici,uomini dei servizi.Ma non rinuncerà alla missione affidatagli,portando a compimento il suom incarico, e lo farà secondo la sua indole di poliziotto, poco incline alla forma.
Opera quindi che affronta un tema abbastanza insolito, gli “agenti segreti” e Falleti ci fa vedere come si diventa tali.Se si compie un breve excursus tra autori del genere, da Fleming a Greene, da Deighton allo stesso Hitchcock a Le Carrè vediamo uomini diventare spie per ricatti,sensi di colpa,paura della prigione,gusto dell’avventura, bisogno di soldi,grandi passioni amorose. Nella letteratura italiana mancano riferimen ti del genere, le spy-story non sono abituali, ed è già un merito di questo romanzo l’essere originale,innovativo, al di là dell’eccellente costruzione dell’intrigo.E l’autore si mostra assolutamente autonomo anche nella scelta del metodo di reclutamento. La…..seduzione che il colonnello Caroli eserciterà nei confronti del nostro commissario è giocata sul filo del divertissement, con una serie di studiate concessioni ai gusti di N egroni, dai sigari di marc a ai salumi di cinta senese, dal filetto di chianina al pecorino di stagione, dai bicchieri di Sagrantino a quelli di Sassicaia. Insomma basta essere presi per la gola per passare ai Servizi si può chiedere il lettore più disincantato? E’ chiaro che un ruolo importante lo gioca la sua fama di investigatore, la perfetta conoscenza dell’inglese che gli può permettere di infiltrarsi nel mondo dell’alta finannza internazionale.
Dario Falleti nella prima avventura di Negroni si era ben mosso nel mondo dei furti d’arte e dei traffici dei tombaroli.
Qui si muove come un consumato agente segreto, pur se spesso il nostro si sentirà a disagio nel marciume che ha contaminato il nostro pianeta, e che ormai sembra aver attecchito dappertutto. Molto riuscito è lo sdoppiamento del
personaggio principale in due figure, il commissario sempre ligio all’etica e al dovere pur se volentieri manderebbe tutto a scatafascio, e il suo alter ego creato dai servizi, ovvero lo spregiudicato dottor Corsini che non si fa tanti scrupoli per il buon fine della missione. E il nostro eroe(o i nostri eroi…)è abilissimo sia nello sfruttare tutti gli strumenti tecnici più moderni che nel districarsi tra operatori bancari e finanziari, pronto a sciogliere ogni possibile enigma. Via via che
la vicenda procede scoppia via via un latente conflitto con il torbido mondo dei Servise Segreti, e a salvarlo sarà ancora una volta il suo istinto infallibile.
Una storia di fantasia con agganci alla realtà ben concreti, e certo non si fa fatica a confrontarsi con fatti e personaggi reali. Il tutto servito con uno stile che non rifugge da una certa dose di ironia e un gioco condotto anche con molta intelligenza. Tra i pregi del libro anche l’offrirci un quadro degli usi e consumi britannici, molta parte della vicenda si
svolge infatti a Londra. Nè mancano gli ingredienti cari agli amanti del genere, alcol, cibo, musica nè mancano gli intermezzi amorosi che il nostro eroe si concede con la bella Jennifer. Ma gli aficionados di Negroni si consolino,il nostro Negroni/Corsini, sfruttando la proverbiale e sempre provvidenziale arte di arrangiarsi di marchio italiano,tornerà
a Roma vittorioso.
Vogliamo poi sottolineare il racconto della storia su piani paralleli, molti sono i personaggi e Falleti ci offre il loro punto di
vista oltre che quello del protagonista. E così si comprendono meglio i vari punti della vicenda, mettendosi via via nei panni di capi dei servizi, di boss della’ndrangheta, di politici, di manager della finanza e ascoltandone le rispettive motiv azioni.Questo procedimento delle tante verità al servizio di una verità che in quanto tale non può essere che unica porta allo sviluppo di una trama che certamente ben si colloca nel clima di crisi dell’economia globale. La quale economia è scossa da fatti non sempre comprensibili, magari neppure sempre criminali, ma con un connotato comune, l’istinto di autoconservazione della “casta”.Falleti insaporisce la story con attentati,crack finanziari, esecuzioni, vicende societarie, speculazioni, scandali sessuali, ricatti e tradimenti, ma sono tutti ingredienti di una commedia ripetitiva il cui centro è sempre “il potere” e alla fine la conclusione è sempre la stessa.
L’autore si districa bene anche nell’affrontare il mondo dei servizi segreti, riuscendo a confezionare una storia credibile e non legata solo ad episodiche e fortunate coincidenze che in questo genere non sarebbero accettabili.
Il titolo del libro è invece un chiaro riferimento alla passione per gli enigmi e alla sfida che gli appassionati affrontano per risolverli.Anche a Negroni piacciono i giochi enigmistici, ma lui soprattutto vuole scoprire i lati reconditi dei comportamenti umani, e del resto questo è insito nel mestiere che fa.Ma la sua proverbiale ironia,la sua disincantata
maniera di affrontare le cose lo lasciano abbastanza tranquillo pur se il problema non si risolve.
Semmai Falleti tiene a farci capire che il commissario non si è fatto convincere a diventare un agente segreto solo grazie a un invito a cena, lui non è un eroe, dal colloquio con il colonnello Caroli trarrà delle motivazioni che lo spingeranno ad accettare, pur se tutto non gli sembra chiaro.Ma lo dicevamo all’inizio, vari sono i motivi che possono spingere a correre l’avventura, quel che però per lui conta è che alle fine trionferanno le antiche abitudini e le antiche
certezze.
GIUSEPPE PREVITI