“LE REGOLE DELL’ANAGRAMMA” DI DARIO FALLETI- HOBBY & WORK
16 Novembre 2010“ALL’OMBRA DI NARCISO” DI BEPPE CALABRETTA-BONACCORSO EDITORE
23 Novembre 2010Estate 2004, Firenze viene sconvolta da una serie di delitti che apparentemente non sembrano avere un collegamento.
Anzi la prima mossa che darà il via all’inchiesta sarà il ritrovamento alle Cappelle del Commiato dell’Ospedale di Careggi in Firenze del corpo di una defunta in una bara sfregiato in maniera professionale e con del tabacco combusto sotto i piedi.Successivamente una bellissima ragazza dell’alta borghesia viene trovata soffocata nel suo appartamento,deposta nuda sul letto, con una rosa nera tra le gambe.Un’altra donna viene uccisa e bruciata in una chiesetta sconsacrata.
Anche in questo caso il corpo è manomesso, il che fa pensare a dei riti satanici.Infine un extracomunitario è crivellato di
pallottole di notte sul Ponte Vecchio e una fantomatica sigla razzista rivendica l’episodio.
Questo è il prologo,abbastanza cruento, de “Le Rose nere di Firenze”, che registra il ritorno a Firenze, quale capo della
Mobile, del commissario Michele Ferrara. Ci si interroga sulle possibili cause, vi è incertezza sulla pista da seguire,
un serial killer o un sicario su commissione? Ci si domanda si chi abbia interesse a far ripiombare Firenze negli anni bui del Mostro.Lo stesso Ferrara si sente minacciato, gli vengono inviati una serie di biglietti anonimi, e anche quel tabacco trovato nella bara potrebbe essere un avvertimento per un grande fumatore di sigari toscani come lui. E una serie di
coincidenze e circostanze gli fanno temere che ci sia una spia tra i suoi uomini. Ma chi è che vuole sfidarlo? Intanto intuisce che alla base dell’agire di questo pluriomicida non c’è il sesso o il denaro, qulche motivo più profondo lo porta a
queste azioni, il commissario può essere un ostacolo, sarà una lotta all’ultimo sangue e Ferrara stesso metterà a repen-
taglio la sua vita.
Questa è grosso modo la trama dell’ultimo romanzo di Michele Giuttari, ancora protagonista il commissario Michele
Ferrara, che ne “Le rose nere di Firenze” si trova ad in fagare su fatti apparentemente slegati tra loro,oltre tutto ha l’im
pressione di trovarsi difronte a forze oscure e molto potenti coperte da una grande omertà, e anche da impreviste protezioni ad alti livelli.
Michele Giuttari si conferma ancora una volta un maestro del thriller nel costruire questo romanzo dal ritmo assai
serrato, nel quale vedremo il nostro commissario collaborare anche con i carabinieri. La città sta infatti vivendo una vera e propria crisi di nervi, le alte cariche di polizia, carabinieri e magistratura sono dipinti con tratti impietosi, carriere in gioco,protezioni dubbie, forse una spia si cela all’interno della Questura. Eppure Ferrara va avanti, nonostante che ogni cettezza sembra svanire nel giro di poche ore, può contare comunque su collaboratori fedeli tra i suoi colleghi, ma anche tra i carabinieri de i magistrati non mancano le persone capaci, e qui l’autore ci fa vedere che non tutto è marcio o dettato dall’opportunismo anche tra le forse dell’ordine. E si arriverà a una verità certamente sconvolgente.
Michele Giuttari torna con questo romanzo ad affrontare argomenti che certo ha conosciuto da vicino nella sua lunga
carriera investigativa dalle sette sataniche al mostro di Firenze ai servizi deviati ai contrasti tra apparati.
E spietata appare pure la radiografia di Firenze, una Firenze apparentemente” immacolata e incolpevole”, con le sue
piazze,le strade,i vicoli, le case strette una all’altra.Un mondo da cartolina, come del resto gran parte del mondo considera la città toscana. Una città solare, armonica, sempre affollata di visitatori, una città che nessuno di loro
immagina teatro di drammi assai spietati e Michele Giuttari- pardon Michele Ferrara-avrebbe ben desiderato che realtà e immaginazione coincidessero.Ma il suo compito era andare oltre quelle apparenze, penetrare in quella città dai tanti peccati, con la solita vita notturna delle discoteche, dei circoli privati, dei salotti dell’alta borghesia, frequentati da nobili e nuovi ricchi.Una Firenze segreta,viziosa e peccaminosa, con grandi possibilità di prosperare per fornitori di droga,
di sesso, e di altri c.d.”piaceri proibiti”.
Ma non è che lo scrittore non ami questa città che ormai è divenuta la sua. Basterebbe quella passeggiata che una serie compie dalla vecchia Questura a casa il suo commissario. Via Cavour,Via Panzani, il Duomo, Via Calzaioli,Orsanmichele,Piazza della Signoria, Ponte Vecchio, un itinerario da sogno, dove però, anche semplicemente
camminando si nota sempre una mescolanza tra sacro e profano, le chiese,,i monumenti, le fiumane di turisti, i venditori ambuanti, i giocolieri,i suonatori, i cartomanti.
Un altro piano di lettura, come dicevamo sopra,è dato dall’analisi spietata dei rapporti all’interno della questura, ma anche fra le varie componenti in gioco, e assai vivo sembra il rimpianto del commissario per i tempi andati, ora troppe pastoie ingarbugliano le indagini. L’abilità del Giuttari scrittore è stata quella di aver creato un protagonista a sua immagine e somiglianza. Questi può quindi utilizzare esperienze vissute sul campo e rispecchiarsi nel suo metodo di
lavoro rendendo le storie più credibili.Ferrara non si atteggia a superuomo, ma si affida moltissimo al proprio istinto, e alla propria sensibilità che sono poi le armi principali per un investigatore.Un’altra componente della personalità del
commissario Ferrara è il rispetto della gerarchia inteso come senso del dovere, che lo porta sempre ad arrivare sino in fondo pur scontrandosi spesso con i suoi capi. Ma l’intento dell’autore è quello di dimostrare che ci sono tanti uomini di legge che operano con coscienza e serietà al servizio della legge. E fa un certo effetto vedere che questo libro spezza una lancia contro le tradizionali rivalità tra le forze di polizia,e questa può venire ancora meno se coordinata da pubblici ministeri esperti e capaci. Il commissario e il maresciallo qui si adattano a lavorare in coppia. E’ un pò un
motivo ricorrente in molti giallisti in questi ultimi tempi, ma se chi scrive, sia pure sotto forma romanzata, è un esperto del settore allora la cosa può verificarsi anche nella realtà.
Un’occasione da non perdere per gli appassionati delle varie procedure è data dalla possibilità di leggere alcuni resoconti scritti dal commissario sui vari delitti, riportando il fatto,la data, la vittima, i sospetti, l’arma del delitto,
insomma un piccolo vademecum delle procedure da effettuare.E ampio spazio viene pure lasciato a pagine sulle
analisi di laboratorio, sugli interrogatori, su certi strumenti di avanguardia usati nelle indagini, come l’Esda che serve
per localizzare tracce di scrittura sui documenti.
Altro elemento importante della vicenda sono le sette sataniche, certamente non una novità per Firenze e la Toscana
in genere, ma si può dire che è un fenomeno che alligna un pò ovunque e che può portare a degenerazioni molto
pericolose,anche perchè sono storie sempre intessute di molta segretezza e spesso coinvolgenti persone autorevoli.
La difficoltà che trova Ferrara è quella di dover fornire ai giudici precisi elementi di colpevolezza, non bastana le teorie
degli esperti e degli storici per conseguire dei risultati.
GIUSEPPE PREVITI