PICCOLE RECENSIONI
2 Aprile 2012“IL LUPO”DI DAVID KING-PIEMME
3 Aprile 2012Dopo il grande successo di 999 L’ultimo custode, per il quale in meno di due anni sono state vendute oltre centomila copie con traduzioni in quattordici paesi,Carlo A.Martigli torna in libreria con “L’eretico“.La prima storia era imperniata su Pico della Mirandola, ne “L’eretico” ci troviamo nella Firenze del 1497,Pico della Mirandola è morto da poco(1494), in precedenza era scomparso anche Lorenzo de Medici(1492).La città è caduta nel più grande caos ed ora è in mano a un frate che predica sacrifici e si scaglia contro tutte le ricchezze,comprese quelle culturali.Questo monaco domenicano oscurantista risponde al nome di Girolamo Savonarola.Il suo disegno è di soffocare per sempre il sogno di Pico della Mirandola che avrebbe voluto riunire sotto lo stesso tetto tutte le regioni monoteiste.
Su questa intenzione di Savonarola,sia pure per fini diversi, sono d’accordo, del resto responsabili della cacciata dei Medici da Firenze e dell’avvento del frate a Firenze.Papa Alessansdro e il figlio Cesare vogliono costituire un grande impero economico e politico rendendo il papato una dinastia.E di conseguenza l’autorità della religione cristiana non può essere discussa in alcun modo.
Coinvolto in queste vicende ritroviamo l’erede del pensiero di Pico,Ferruccio de Mola costretto a battersi per salvare ciò che gli è più caro,la moglie Leonora e nel contempo solo con il suo intervento si potrà salvare il mondo.
Frattanto dal lontano Tibet due monaci sono in cammino verso l’Occidente, vogliono raggiungere la Città Eterna. Portano con loro un libro misterioso,antico e potente,è l’Ipissima verba,una testimonianza unica con le parole dell’uomo Issa che trascorse gli anni della sua giovinezza apprendendo la saggezza orientale.Quell’uomo era Gesù!
Nel 1497 Firenze brucia. Divampano vari roghi dove si appicca il fuoco alle vanità,ai gioielli,alle stoffe e pelli preziose,ai libri,ai ribelli,agli eretici, perfino ai malati.
Se il Savonarola terrorizza parlando nelle sue prediche di inferno purificatore, i Borgia tiranneggiano Roma conducendo una vita dissoluta e dissipata.
Ma qualcosa si sta muovendo e ce lo spiega Martigli con questo libro pervaso di misteri e di segreti.Il suo è un “thriller mistico”che non eccede in effetti ridondanti e speciali tipici del thriller esoterico.
Questo perché la storia di Pico della Mirandola e delle sue tesi è anche quella di Gesù che ci fa scoprire gli anni della sua giovinezza. Sono argomenti che da soli sono più che sufficienti per offrirci un grande affresco storico e drammatico. Pico sognava una religione unificata .Martigli lo aveva lasciato nel suo precedente “999 L’ultimo custode”, un libro incentrato sulla rivelazione di segreti non rivelabili tema il crollo del potere temporale e spirituale della chiesa Romana.
“L’eretico“parte invece da un periodo successivo: il conte è morto,Firenze è sotto il giogo dispotico del Savonarola,la sovranità temporale è quella che conta per papa Alessandro Borgia.
Contro tutti si batterà Ferruccio De Mola,discendente da quel Jacques De Molay che fu l’ultimo dei Templari.
Ma Martigli compie un ulteriore passo,innescando sulle vicende di casa nostra quelle orientali,legate a due monaci che dal Tibet stanno portando con sé un libro che narra la vita di Gesù( o Issa), “Ipsissima verba”, una vita singolare con una serie di avventure e incontri sino a una fine misteriosa ed equivoca.
E non manca neppure un accenno alla politica,infatti conosciamo il sultano turco Bayezid il giusto che addirittura sarebbe pronto ad appoggiare una rivolta in Italia in nome della libertà.
L’autore si tiene alla larga dai tanti “polpettoni”storici o dalle furbizie di un Dan Brown.La sua narrazione è sempre palpitante,viva,la sua maniera di raccontare è certo basata su fatti complessi, ma lungi dal pensare a un trattato per pochi iniziati.Anzitutto colpisce la rigorosa ricostruzione storico-sociale dell’epoca e poi affascina questo ritratto di un Gesù assai diverso
da quello in cui ci imbattiamo solitamente.
E in tempi come i nostri di globalizzazione può meravigliare che sin dal ‘4oo Oriente e Occidente provano a dialogare.
Martigli ha scritto molti saggi sui miracoli delle religioni non cattoliche, l’argomento evidentemente lo intriga ma lui indubbiamente possiede il dono di affascinare gli altri.Il suo è un entusiasmante giallo storico che tiene con il fiato sospeso e avvince il lettore,catturandone l’attenzione sin dall’inizio e proseguendo sullo steso ritmo sino alla fine. Si fa forte di una minuziosa descrizione storica e della cura che mette nella creazione dei personaggi.Alla base vi è certamente un minuzioso lavoro di ricerca ma l’autore si conferma anche eccellente narratore, che sa anche divertire oltre che appassionare il lettore.Questo è un libro che potremmo ascrivere a vari generi ma essenzialmente è un libro che riesce anche a offrire materia che fa riflettere. Non vorrei…impaurire i lettori,lo definirei un libro “didattico”.
Un altro elemento che rende interessante questa lettura è che il Martigli affronta un mistero ignorato nei secoli: ovvero,cosa è successo dal dodicesimo al trentesimo anno nella vita di Cristo?Nessuna testimonianza, niente nei vangeli e così Martigli si è cimentato in questo tentativo di dare una risposta.Il tutto in un’ottica fa thriller storico, Martigli non vuole scrivere un saggio o fare del sensazionalismo, il suo mestiere è quello di fare il romanziere,magari cercando di andare oltre le consuete banalità.
Questo mistery storico riesce a coniugare,come già detto,vari aspetti, cioè sa divertire come sa insegnare.Ma è anche uno splendido libro di avventure in cui non manca neppure l’amore,sotto forma della passione amorosa tra Ferrucci De Mola e la moglie Leonora, ma l’amore toccherà nelle varie vicende anche altri protagonisti dalla giovane e tenera Gua Li al turco Osman che si riscatta nel desiderio di un amore puro.
Né mancano di contro le scene di lussuria, con la famiglia dei Borgia o dei Medici non certo dai comportamenti edificanti né manca l’accenno all’arte della politica,basta ricordare l’incontro tra papa Rodrigo Borgia e il cardinale Giovanni de Medici. Qui ci troviamo di fronte a un dialogo che può essere la base di un vero trattato sull’ipocrisia,la “real-politik”che trionfa su tutto e unisce i due nemici in un macchiavellico patto.
Verità storiche e invenzioni romanzesche, cronache prese dalla storia ed eventi magari verosimili ma di fantasia.Un miscuglio che funziona!
“L’eretico”è un romanzo lungo 5oo pagine che mescola storia,filosofia,religione,esoterismo,amore.
Martigli è anche coraggioso nel suo esporsi, ad esempio assai spietato è il ritratto che fa di Leonardo,grande artista sicuramente ma assai criticabile nei suoi comportamenti umani.
L’Italia de “L’eretico” dà molto a pensare,il Rinascimento si sta trasformando in un’orgia di sangue,troppe congiure,troppi poteri in dispregio delle più comuni forme di vita comune.
In un certo senso un’Italia in crisi quella che l’autore ci descrive con il sospetto che anche qui si parli di tempi passati ma con un occhio rivolto al nostro presente.
Una singolarità di questo romanzo è che i due “veri”protagonisti non si vedono.Pico della Mirandola è una presenza che si materializza continuamente nei pensieri,nelle azioni,nelle idee
pur essendo defunto.
Gesù invece va oltre quello che ci viene raccontato.Martigli lo considera il primo eretico della storia(di qui il titolo del romanzo)facendoci conoscere gli anni nascosti della sua vita,quelli di cui non sappiamo niente.
Nessuno si è mai chiesto perché non siano mai state poste domande al riguardo,Carlo Martigli se non altro cerca di svelare questo segreto.
GIUSEPPE PREVITI