” LA SCUOLA DELLE DONNE” – DI SUSANNA DANIELE- SETTEGIORNI
11 Marzo 2019” LE PAROLE DI SARA” di MAURIZIO DE GIOVANNI- RIZZOLI
16 Marzo 2019Mimì Nisticò ,calabrese di origine,insegna diritto in in un istituto fiorentino ma il suo hobby è scrivere romanzi gialli, anzi il suo sogno è diventare un grande scrittore.
Separato dalla moglie vive solo dopo una fugace relazione con una collega. Finito l’anno scolastico parte per la natia Calabria, progettando di scrivere quello che sarà il ” Romanzo della sua vita “. Si sistema nella sua vecchia casa, sotto do lui abita la zia ottuagenaria Felicia che sa tutto di tutti. Ora si occuperà del nipote anche se in maniera sin troppo ossessiva, rimpinzandolo di cibo e opprimendolo con i suoi discorsi. Nello stesso stabile vivono due ragazze assai seducenti che si interessano molto al professore. E
in più ci sono tutte le vecchie conoscenze.Ma se lui si illudeva di aver tagliato il cordone ombelicale con Firenze si illude, spesso gli telefonano l’ex moglie Adelaide, una sncon la puzza sotto il naso. la figlia Michela (Dis)…interessata come tutti i figli, a Maria, la collega con cui ha avuto un breve flirt.
A proposito di Firenze, il ritorno nella città nativa lo rimette in contatto con Ciccina, oggi Baronessa Spanò, di cui un tempo era segretamente(ma non troppo…)innamorato, e la
donna con la scusa che lui è un esperto di gialli, gli chiede di fare luce su un episodio della loro gioventù. Successe a Firenze dove tutti frequentavano lUniversità che Nino, amante della baronessa Franca, era stato ucciso durante una manifestazione studentesca per le strade di Firenze . In un pomeriggio rovente c’era stato una scontro tra
polizia e studenti, un reparto della Celere controllava un gruppo che avanzava, quando era partito un colpo fatale per Nino,, uno dei leader del movimento.
Franca ha una foto del momento del fatto e nell’inquadratura appare un’altra persona, il barone che sposerà la ragazza.
Ma allora cosa è accaduto veramente? Da dove è partito il colpo ? Tutto questo spinge Franca a chiedere a Mimì, facendo scudo anche sul fatto che lui era stato innamorato di
lei, di indagare sui perché e percome di questa morte. In questa indagine Mimì deve per forza di cose ricostruire un passato denso di personaggi, di fatti,di antichi amori.Non
sarà un percorso facile perché ogni verità ha più facce e non è detto che anche a distanza di tempo sia lecito riaprire certi scenari.>
Ma Mimì è venuto a San Gregorio per collaudare la sua vena di scrittore e per questo si incontrerà spesso con la vecchia Giannuzzedda per farsi raccontare storie ambientate
in una Calabria a mezzo tra l’immaginazione e la realtà, e proprio su queste storie Mimì deciderà di costruire il suo libro. Quanto all’indagine la porterà in fondo ma…..
Torna in libreria LAURA VIGNALI con L’ESTATE DI MIMI’ un romanzo abbastanza composito e attribuibile a più generi, se proprio non vogliamo perdere l’abitudine delle
etichetatture. Ma del resto è ormai un qualcosa di più di una impressione, tanti autori considerati dei giallisti nelle loro ultime opere spaziano sempre più oltre la trama più
propriamente criminosa, e se ne fanno sempre una parte importante del loro scritto, mandano avanti però una storia più vasta, dove appunto si raccontano vite, storie,amori,
speranze,delusioni,gioie,fallimenti, insomma si narra la realtà quotidiana con tutto quello che si porta dietro, di buono e di cattivo.
In L’ESTATE DI MIMI’ un uomo, un professore, calabrese di nascita,ma da oltre vent’anni residente a Firenze, dove insegna economia e diritto, compie un viaggio a risco-
perta delle proprie origini nella natia San Gregorio in Calabria. Ha davanti a sè un’estate tutta libera, separato dalla moglie, rapporti saltuari con la figlia, già finita una breve
relazione con una collega, niente lo trattiene a Firenze, Siccome ha pubblicato alcuni gialli e si è appassionato alla scrittura il suo sogno è di tornare alle origini,risuscitare il
passato e i tempi della sua giovinezza. Ed eccolo infatti instaurare una singolare unione gastronomica-letteraria con la vecchia Giannuzzedda, che gli ammannisce cene assai
sontuose ma che è anche capacissima di narrare una serie di storie spesso ambientate in tempi passati, con una Calabria scintillante e favolosa così come lo sono le novelle cher
racconta. Tutto materiale che gli servirà per scrivere quello che lui pensa debba essere il “ROMANZO DELLA SUA VITA”.
Ma il ritorno nei luoghi dove è nato lo porterà a rivivere tanti ricordi, a ritrovare i compagni di un tempo, insomma un revival su persone e fatti che credeva di aver dimenticato.
E come lui non aveva dimenticato una sua “cotta” di gioventù, la baronessa Franca Fiorentino in Spanò (detta Ciccina), anche lei non lo ha dimenticato e appunto, sfruttando>
la nostalgia di lui,gli chiede di occuparsi di un qualcosa in un lontano passato in cui entrambi erano a Firenze per frequentare l’Università. Nino, amante della ragazza, e leader
politico del Movimento studentesco, era stato ucciso da una pistolettata durante una manifestazione, ma non si era capito da dove il colpo fosse partito. Una indagine non facile,
anche perché riaffiorano personaggi e fatti di un altro tempo,ma questo significa anche riesumare vecchi rancori, vecchie passioni, scelte personali, e poi perchè mai >?
Mimì concluderà l’indagine, ma ora gli si presenta un dilemma: queste non sono le favole, pur derivanti da una qualche verità, di Giannuzzedda, qui i fatti sono realmente acca-
duti, perché dopo decenni in cui tante cose possono essere state rimosse, ora dovrebbero tornare alla luce ? Questa “verità” non causerà altre tragedie ? Meglio fare solo lo
scrittore pensa Mimì…..
LAURA VIGNALI ha scritto un libro appassionante e molto sentito, narrato in prima persona, quasi volendo dare una autocertificazione di autenticità al protagonista.>
Un tempo la VIGNALI è stata un’apprezzata giallista comica, qui ci sono molti personaggi, alcuni tratteggiati, altri più approfonditi, notevoli le figure della zia Felicia
e della Giannuzzedda, non mancano del resto delle situazioni comiche, ma la struttura del romanzo è molto più composita. Tanta nostalgia, e forse anche un velo di rim-
pianto e di commozione. Una storia “onorata” per prima da chi l’ha scritta !
GIUSEPPE PREVITI