” IL RITRATTO SCOMPARSO” DI PATRIZIA DEBICKE VAN DER NOOT- MELINO NERELLA EDIZIONI
24 Settembre 2014” MINACCE DI MORTE” DI GEORGES SIMENON – ADELPHI
1 Ottobre 2014Romanzo ambientato nel vivo della Sardegna rurale, siamo in una grande casa situata a qualche chilometro dal paese e ancora più lontana dal mare. Chi ci informa
di tutto questo è il piccolo Ulisse, che vive qui con la famiglia, composta dai genitori e dai fratelli, Betta e Dede.
Di Ulisse dicono che sia sordomuto, ma lui si ribella a questa definizione, è soltanto sordo, ma il non parlare è una sorta di autodifesa contro l’invadenza degli altri.
Ma lui è un ragazzino intelligentissimo, capisce tutto, a scuola è addirittura il primo della classe, insomma un piccolo genio.
E infatti suo padre non lo prende mai a cinghiate come fa con i suoi fratelli, che sono delle autentiche frane nella vita e nella scuola.
Ma certamente l’andare di nascosto dal padre la mattina di una calda domenica estiva al mare con il moroso e Dede non sarebbe cos’ grave se non fosse che Dede
torna solo a casa e di Betta non si trova più alcuna traccia.Da quel momento la vita della famiglia è sconv okta e ancor più losarà quando viene ritrovato il cadavere
della ragazza.
Tutti si interrogano su quanto è successo, le autorità inquiren ti arriveranno a una loro conclusione, ma il piccolo Ulisse che tiene gli occhi ben aperti non è meno
curiuoso degli altri, anche lui si pone delle domande a cui riesce a dare delle risposte chr poi risulteranno decisive per la soluzione del caso. Ma al di là del fatto in sè
resta l’impressione nel bambino della durezza e della pochezza del mondo degli adulti.
Il romanzo L’estate di Ulisse Mele di Roberto Alba è ambientato in una Sardegna dura, pietrosa, assolata e altrettanto duri sono gli uomini che lavorano nei campi o
fanno i pastori. In una di queste famiglie vive Ulisse, bravo, intelligente, ubbidiente, di lui dicono che sia sordomuto, lui ribatte che è solo sordo, ma ha già capito
come è il mondo e quindi ha preferito adeguarsi a quel che il mondo vuole credere….. I suoi due fratelli hanno poca voglia di studiare, non obbediscono al padre, un
po’ padre-padrone, lui osserva tutto da quella sorta di angolo privilegiato che è la sua vita, ma un giorno le cose cambiano, una tragedia cambierà la loro vita.
Ulisse ha soltanto nove anni, ma crescerà in fretta, pur consdervando le sue emozioni, i suoi sogni, la sua purezza. E si dovrà confrontare con il mondo degli adulti
che alla fine sfrutteranno la sua capacità di vedere le cose in maniera ben più profonda delle loro ipocrisie.
Solo Ulisse è veramente innocente, non certo gli adulti che lo circondano, un padre severo e manesco, una madre dolcissima ma troppo rassegnata,un gruppo fami-
liare diviso da troppi rancori, un paese che sta a guardare, il mondo dei mass media che se ne frega dei sentimenti. Il bambino Ulisse non è certo un investigatore, però
ha la grande capacità di osservare tutto quanto gli accade intorno, ma la sua vera forza è di leggere le parole negli occhi delle persone. Questo gli permette di scoprire
chi mente, chi dice le bugie perché si può mentire con le parole, ma non con lo sguardo.
L’estate di Ulisse Mele è un romanzo essenzialmente sulla famiglia, sui rapporti umani, sul coraggio nell’affrontare ciò che la vita ci riserva. E’ anche uun romanzo di carat-
teri, i personaggi sono tanti, ma l’autore non li lascia quasi mai indefiniti tutti hanno un loro ruolo e una loro importanza.
Il tutto nel segno di una Sardegna arsa dal sole che sembra bruciare tutto e tutti, ma come la terra puntualmente trova il suo sollievo anche la famiglia saprà riscattarsi sia
pure costringendo questo bambino a diventare uomo anzitempo.
La parte noir del romanzo inizia con la sparizione di Betta, la sorella maggiore di Ulisse, il piccolo protagonista. Lui è la voce narrante a cui è affidato il racconto della vi-
cenda. La sordità che l’affligge lo porta a considerare i suoni come un mistero che per lui è diffficilissimo da raccontare e non gli bastano le spiegazioni della dolcissima
madre.Ma lui sa leggere le sfumature delle labbra che si muovono e sa vedere le immagini, E naturalmente anche in questa vicenda sempre più buia lui è l’unico a saper
vedere oltre le apparenze. Ma Ulisse è pur sempre un bambino e non è certo semplice per lui penetrare nell’animo di un adulto, capire il òperché del suo modo di agire.
Ma il romanzo non è solo basato sul piccolo Ulisse, c’è tutta la sua famiglia e poi si vede l’accanimento dei giornalisti, la morbosità della folla.
Il libro in questo senso non fa sconti a nessuno, poi chiaramente la storia di Ulisse e della sua famiglia torna a far da protagonista. Il romanzo “deve” avere una conclusione
come dettano le regole del giallo, che poi sia quella giusta o meno poco conta……
GIUSEPPE PREVITI