” CHE FINE HA FATTO SANDRA POGGI ?” DI DAVIDE PAPPALARDO – PENDRAGON 17.O4.2020
17 Aprile 2020” LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE” di BOILEAU-NARCEJAC ADELPHI 19.O4.2020
19 Aprile 2020Ann0,1944. Bologna sta attraversando una delle fasi più cupe della sua storia, e’il suo “inverno più nero”. La città è occupata dai tedeschi, è sotto i bombardamenti degli Alleati,molti gli sfollati,i senza casa, oltre tutto c’è un freddo glaciale. Divampa la guerra tra partigiani e brigate nere, molti i morti e molte le rappresaglie, con gli stessi te-
deschi in difficoltà, perché la popolazione si ribella sempre più, Ritroviamo De Luca, fa parte di una unità della polizia politica al sevizio della Repubblica di Salò Lui è il
vicecomandante e benché venga rispettato per la sua fama di poliziotto, certamente non ne gode la sua reputazione. Succede che nel centro di Bologna, come detto superaf-
follato e sorvegliato all’esterno dalle Feldgendarmerie, avvengono tre delitti, una delle vittime è addirittura una ss tedesca.
Tre committenti diversi, con tre…interessi diversi, compreso il comando tedesco. chiameranno De Luca perché trovi i colpevoli, sanno che solo lui può risolvere i casi.
E lui si metterà all’opera, del resto l’indagine è il suo credo, la sua vita e arriverà in fondo pur tra sofferenze e compromessi.
CARLO LUCARELLI osserva che scrivere un romanzo è un po’ come rubare alla vita, alla gente, ai loro ricordi, a quanto sentiamo in giro. In aggiunta gli scrittori di romanzi
storici devono rubare alla storia, che può essere di tutti come di uno solo, e che ti fa sempre pensare che, guardando ai fatti avvenuti, si finisce sempre per dire che la realtà
finisce sempre per superare di gran lunga la fantasia degli scrittori.
In questo L’INVERNO PIU’ NERO ci si occupa della Bologna del dicembre del 1944, e naturalmente la presenza del commissario De Luca fa intendere che ci troviamo di fronte a una opera di fantasia, ma poi è solamente fantasia ? Perché, magari con altri nomi,è riferita a personaggi che hanno veramente vissuto quel periodo. Archivi, libri. fotografie,diari,testimonianze, saggi e tutto quanto altro lo scrittore dei romanzi storici per rappresentare nel suo testo la realtà deve consultare non devono diventare un libro di storia o un saggio storico Lo scrittore di gialli storici, nel nostro caso CARLO LUCARELLI mette al centro di questo racconto di guerra il comissario De Luca riportandolo in quei giorni, con l’osservazione che anche spesso i fatti veramente accaduti sono più incredibili di quelli immaginari..
..E allora eccoci nella Bologna occupata e vessata dai nazifascisti con i partigiani che rispondono, con una marea di sfollati che vivono arrangiandosi come possono,oltre tutto fa un freddo boia e i bombardamenti degli alleati sono incessanti..
Ritroviamo nella polizia politica il commissario De Luca ,ora è nella polizia politica, con il grado di vicecomandante, ma sembra un’automa, lui vuole fare bene solo il suo lavoro, il resto sembra non interessargi. Si respira una brutta aria, la resa dei conti non è lontana, odio e ferocia la fanno da padroni , muoversi diventa sempre più difficile e anche lo stesso De Luca quando si muove deve tenere conto dei tanti posti di blocco..
Nonostante tutto questo improvvisamente in una notte ben tre delitti avvengono nella zona centrale della città ove si sono concentrati anche gli sfollati perché non dovrebbe essere colpita dai bombardamenti degli alleati né occupata dalle forze tedesche. Un ingegnere è trovato sotto i portici massacrato di botte,un soldato tedesco è trovato strangolato in uno scantinato,. un professore universitario è stato ucciso in strada con un colpo di rivoltella. Due personaggi noti in città, anche per le loro appartenenze politiche un tedesco.con tutto quel che ne può conseguire in fatto di rappriesaglie. Tre omicidi che finiscono ad opera di tre committenti diversi sulle spalle del commissario, ora al servizio della squadra politica, ma di cui ben si conoscono le qualità di investigatore. Gli interessi dei suoi interlocutori sono ben diversi a seconda da che parte stanno ma sul nome di De Luca sono tutti d’accordo, tedeschi compresi. E’una o meglio sono tre le indagini., tutte assai complesse e anche pericolose, non abbiamo mai visto De Luca correre e affannarsi tanto, troverà degli amici più o meno…disinteressati, lui si muove come un trapezista sul filo, sacrificando anche chi gli è vicino, ma quanto meno facendo il “poliziotto vero” taciterà la sua coscienza..
E’un racconto molto forte non c’è spazio che la sopravvivenza, ambientato in una Bologna che sembra tutt’altro di quella che siamo abituati a conoscere, altro che Bologna la
“Grassa”, questa è Bologna la “Nera”,ma proprio per il clima amorale in cui sta vivendo, con i tedeschi che non vedono l’ora di andarsene e infieriscono sulla cittadinanza,
i fascisti che ancora si illudono di avere delle speranze, i partigiani che colpiscono ma espongono anche la gente alle rappresaglie, l prospettive sono tragiche almeno nell’imme-
diato e lo stesso De Luca,apparentemente distaccato da quanto lo circonda, applicandosi a queste indagini sembra quasi avere la sensazione di redimersi con un “lavoro pulito”.
LUCARELLI ha scritto uno dei suoi racconti più rudi, certamente su tutti vaga questa sensazione di paura, di aleatorietà, di oppressione, compaiono molti personaggi, di una
fazione e dell’altra, così possiamo leggere il pensiero di tutti, tedeschi,fascisti,comunisti che si battono per la resistenza, delle gente comune, di quelli che in ogni circostanza sono
sempre dalla parte di chi comanda, di quelli che devono lottare per sopravvivere, per procacciare il cibo a sé e i figli, di quelli che lottano per un ideale. Certamente v’è di tutto,
molti si adattano a compromessi, vedi la Sandrina che si innamora di un tedesco che poi finirà per uccidere perché ci ha fatto un figlio e non vuole pagare le conseguenze quando la guerra sarà finita. O lo stesso De Luca con tutti i suoi scrupoli e ripensamenti, ed infatti in questa storia Lucarelli non lo tratta…. tanto bene, infatti a parte la …furia con cui si
batte in questi tre casi non c’è in lui un’ombra di ripensamento sulla posizione che occupa attualmente nella polizia legata alla Repubblica di Salò. Ma De Luca è una persona per bene, e alla fine uscirà dalla bufera…
D’altra parte lui è sempre stato il poliziotto più bravo di tutti, le sue prime avventure sono tra il 1945 e il 1948,quando LUCARELLI, non temete, lo ha già sdoganato. Nel 2017
lo aveva messo al centro di una storia ai tempi della guerra fredda (Intrigo italiano), mentre con “Peccato mortale” si torna ai tempi dell’arresto di Mussolini, quindi un cammino
ondulante nel tempo, cosa che del resto stanno facendo altri scrittori di seriali. E’una tendenza un po’dovuta al fatto che il protagonista seriale se presta la sua opera nel tempo<<
è chiaro che invecchia e allora è difficile….cucirgli addosso un abito da giovane. Se invece lo riprendiamo nel tempo possiamo benissimo costruirgli delle storie sempre nuove e
magari viste anche con una mentalità diversa anche per chi scrive, uno può benissimo vedere le cose in prospettiva diversa. Essenziale è che lo scrittore abbia ancora qualcosa <
da far dire al suo personaggio. e nulla vieta di pensare che possa avere anche qualcosa da rimproveragli….
In questo L’INVERNO PIU’ NERO evidente che si vogliono regolare dei conti con il passato e nello stesso tempo parlare della Bologna dei tempi della guerra, una Bologna con
oltre 50.000 persone racchiuse in poco spazio, residenti, sfollati con gli animali che si sono portati dalle campagne, vecchi,donne,bambini, e si sono tutti ammassati in quella zona della città che si ritiene “libera”, la c.d. “Sperzone”, con all’esterno i nazifascisti che non potevano entrare come gli Alleati non la potevano bombardare. E la gente si arran-
giava come poteva, perfino dormendo nei palchi dei teatri cittadini. Ma non c’è sicurezza alcuna, all’interno si uccide, e De Luca ne saprà qualcosa, all’esterno ci si fronteggia
e spesso si spara.
Quindi in conclusione un libron giallo intriso di storia e un giallo storico che racconta cose vere o che potrebbero benissimo essere, come i personaggi che le animano.
A inizio dei vari capitoli del libro è stato premesso un breve sunto tratto dalla cronaca giornaliera del Resto del Carlino, il quotidiano cittadino, e anche questo contri-
buisce a dare una patina di vedicità a quello che Lucarelli e De Luca ci hanno raccontato.