” MANZONI E LA SPIA AUSTRIACA” di UMBERTO DE AGOSTINO- FRATELLI FRILLI EDITORE
26 Aprile 2015” IL BANCHIERE ASSASSINATO” di AUGUSTO DE ANGELIS – OSCAR MONDADORI
7 Maggio 2015Una sera l’ispettore capo Morse incontra una donna bella e molto seducente a una festa, i due familiarizzano, ma Morse sempre un po’bisbetico finisce
per lasciar perdere dando retta al suo innato atavico pessimismo. Passano sei mesi e trovandosi nel quartiere di Jericho dove abitava la donna decide
di andare a trovarla ma apprenderà che nella notte precedente. Ma perchè una donna bella e piena di vita si deve suicidare ? E così Morse inizierà una
sua indagine prima personale poi ufficiale, anche perché un vicino di casa della donna è stato assassinato. E così Morse passa a esaminare tutti i risvolti
del caso, la vita della donna, le amicizie, gli amanti, i colleghi, gli allievi, i vicini di casa, i soci del circolo che frequentava. E scopre anche che tante persone
avevano interesse a eliminare quella donna in apparena cos’ radiosa….
L’ispettore Morse e le morti di Jericho è una storia malinconica, anitutto la malinconia dell’ispettore per non avere portato avanti il rapporto con quella
donna che ora rivede da morta, e poi la malinconica constatazione che nel mondo tutto dipende dal destino ” se solo avessi….” o ” se solo non avessi….”.
Un intreccio geniale con vari episodi e personaggi che si incastrano l’un l’altro, con tante soluioni possibili e funionanti, salvo poi lasciare la scelta all’autore
Colin Dexter.
Morse è un indolente per natura, la sua adorata musica e una certa tendenza al bere sono i suoi compagni di viaggio, ama e ammira le belle donne ma
non si è mai voluto legare, troppo indolente e pieno di dubbi per farlo. E anche con Ann Scott, professoressa, molto bella e affascinante, è andata così.
Lei gli aveva lasciato l’indirizzo di casa, Canal Reach 9 nel quartiere di Jericho, ma lui a parte un generico desiderio di andare a trovarla non si era mai
deciso. Una conferenza alla sede di polizia di quel quartiere lo aveva spinto verso la casa di Ann. C’erano le luci accese al piano di sopra, aveva suonato ma nessuna risposta, visto che la porta era aperta era entrato in casa ma nessuno aveva risposto alla sua voce, allora era uscito e si era chiuso la porta alle spalle, però gli era sembrato che ora le luci fossero spente. Qualche ora dopo avvertito che era successo qualcosa in quella strada Morse era tornato
in quella casa, stavolta in veste ufficiale, e aveva appreso che Anne era stata trovata morta, appesa a un caso, tutto faceva pensare a un suicidio. Ma Morse è scettico, non ci crede, intanto è sparito quell’ombrello che aveva intravisto nel suo primo passaggio nella casa. Di fronte c’è un appartamento da cui si poteva vedere tutto quanto accadeva in casa do Ann. E chi aveva telefonato alla polizia per annunciare la morte della donna ? E chi ne poteva volere la morte ? E d’altra parte che motivi avere di suicidarsi ?
Tanti gli interrogativi di cui Dexter semina questa storia costruendo un giallo veramente appassionante, con Morse nell’insolita veste di co-protagonista
di quanto è accaduto. Interessante questa trovata di mescolare vita privata e professionale del poliiotto, spesso nei gialli si parla della vita privata del-
l’investigatore, ma in questo romanzo è lo stesso poliziotto a essere in prima persona coinvolto nell’indagine del caso della donna suicida. E così le sue
considerazioni esistenziali questa volta appaiono particolarmente necessarie allo svolgimento del fatto, mentre come sempre fa da sfondo l’atmosfera
un po’ demodèe di Oxford.
GIUSEPPE PREVITI