” IL CIELO DI STAGNO” DI BEN PASTOR- SELLERIO EDITORE
8 Maggio 2013“LA PUNTUALITA’ DEL DESTINO ” DI PATRICK FOGLI- PIEMME
13 Maggio 2013Nell’aprile del 1975 un uomo viene trovato impiccato a Parigi, era una ex-capitano delle SS. Scartata l’ipotesi del suicidio si occupa del caso l’ispettore Dreyfus, il
solo superstite di una famiglia ebrea a suo tempo sterminata ad Auschwiz. Sono coinvolti i servizi segreti di vari paesi a cui il capitano avrebbe fornito collaborazione.
Ma ben presto si scopriranno altri omicidi collegati tra loro, le indagini di Dreyfus si allargheranno all’Austria e alla Germania sulle tracce di un oscuro complotto. Ma
niente è come sembra, molte azioni possono essere state ispirate dalla vendetta ma si scoprono via via anche segreti che hanno condannato a morte chiunque ne sia
venuto a conoscenza.Agenti dei servizi segreti, spie, traditori. spie, criminali di guerra sopravvissuti, tutto un insieme di fatti e di personaggi in un romanzo pieno di
ossessioni e vendette, in una storia dove alligna il Male con la M maiuscola.
Shane Stevens è un autore di romanzi neri che sta sempre più acquistando fama e prestigio, d’ altra per questo autore americano fino a poco tempo fa abbastanza
oscuro aveva garantito Stephn King in persona. Di Stevens ha dettoi : ” Nelle sue opere la cosiddetta mente criminale e lo stato di psicosi cronica si fondono per creare
il male perfetto. Ne raccomando la loro lettura incondizionatamente”.
Dopo Io ti troverò L’ora della caccia (Fazi editore), un romanzo del 1985, tradotto adesso in italiano. A proposito di misteri va detto che dell’autore si sa ben poco,
sembra che Shane Stevens sia lo pseudonimo di uno scrittore americano deceduto una diecina di anni fa, era nato a New York e tra gli anni sessanta e ottanta aveva
scritto sei romanzi.
L’ora della caccia è un eccellente noir, si occupa di gruppi di ex nazisti, dei cinquantenni ancora in salute e pericolosamente attivi sul fronte del male e della malvagità.
La storia si svolge principalmente in una Parigi poco pittoresca e ossessiva la sua parte. Si vede subito che i misteri e i percoli sono tanti, l’impresa di Alfred Deyfrus si
dimostra subito difficile, oltre tutto lui è discriminato in quanto ebreo, è stato ingiustamente condannato per una vicenda dove in lui era stato trovato come il capro
espiatorio ideale . Ma nella faccenda di cui si occupa ora c’è anche il rischio di fare una brutta fine.
Stevens muove queste pedine con grande abilità, ne analizza i comportamenti mentali nella visione di un male e di un bene di cui spesso è difficile cogliere le differenze.
Lo stile di questo autore è molto minuzioso, analitico ma attenzione mai pesante o sovrabbondante, con colpi di scena o rivelazioni sempre al momento giusto, sì da stimo-
lare il lettore al momento giusto.
Molti considerano considerano quest’autore uno dei padri della narrativa più moderna sui serial killer ed è un giudizio condivisibile.
GIUSEPPE PREVITI