IL PERSONAGGIO DEL GIORNO :BASIL RATHBONE
13 Giugno 2015IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: FRANCESCO GUCCINI
14 Giugno 2015In un’Italia scossa da fatti misteriosi, con le elezioni assai vicine, due zingari e un vecchio scassinatore stanno compiendo un furto su commissione ma i tre devono poi
scappare precipitosamente. Ma lo scassinatore non vuole uscire a mani vuote e porta via un pacco, dove però a sua insaputa è chiuso un oggetto di valore e che sarà
fonte di tanti guai.
Nella storia entra Francesco Murer un poliziotto che ha avuto grossi problemi perché anni prima, durante una manifestazione di piazza, il suo collega di servizio, che
per inciso era anche suo cognato, è stato ucciso e lui non ha mosso un dito per salvarlo e da quel momento la sua vita è cambiata, tra dubbi, rimorsi e delusioni.
Ma un’indagine di routine su un furto lo porta nel bel mezzo di una grossa cospirazione, e addirittura sembra che qualcuno segua la sua famiglia. Politici corrotti,grandi
intrallizzatori, agenti segreti. killer professionisti, tanti personaggi che si intrecciano in questa storia che ha come centro una Bologna poco solare, come è un po’ tutta
l’Italia di oggi.
Matteo Bortolotti , scrittore, sceneggiatore, sin da giovanissimo autore interessante e di belle speranze, bolognese doc, torna con L’ora nera, un romanzo nerissimo
che si svolge in una Bologna ancora segnata dai tragici attentati del 198o. Siamo vicini alle elezioni e l’ispettore Murer assiste ad una manifestazione di piazza insieme
a un coillega, quando improvvisamente scoppia il caos, e lui resta impotente di fronte all’assassinio del collega. Per Mutter questo fatto è un brutto choc, da cui stenta
a riprendersi, non crede più nella vita, nel lavoro, nelle istituzioni.Passa la sua vita sognando di aprire un negozip di dischi, ingozzandosi di merendine mentre segue
i camion che la notte vanno a scaricare la spazzatura. Occupandosi di un furto finisce nel bel mezzo di un complotto internazionale, dove si scambiano voti con armi,
dove si muovono mercenari, agenti segreti, faccendieri, dove la sua vita e quella della sua famiglia vengono a incrociarsi con un giro di personaggi spietati e senza scru-
poli. Una storia questa di Bortolotti dove vari generi si mischiano, la spy story, il noir, il thriller si intrecciano continuamente. Lui tratteggia i personaggi con mano molto abile perché fondamentalmente quel che colpisce è che non esiste una demarcazione netta tra il bene e il male, e quindi anche i vari protagonisti si muovono
come in un limbo dove non è poi che tutto sia negativo. Ma se la storia ha in se i toni della più sconsolante tragicità è anche vero che il dolore, la disillusione non ti
impediscono comunque di vivere, e il fatto stesso che vivi può far rinascere la voglia di battersi e di sperare. L’autore sembra volerci dire che non basta fuggire, isolar-
si, la realtà è sempre lì presente, allora tanto vale affrontarla e cercare di tornare a una nuova vita.
Il romanzo è un ritratto impietoso di questa Italia, svuotata e assente, assalita com’è da bande di profittatori interni e esterni.. Molti, a cominciare dalle vittime della
stazione di Bologna del 2 agosto 198o aspettano ancora giustizia e sostegno dallo Stato. Non si possono dimenticare né loro né le altre vittime di altri casi analoghi.
Ecco allora questo romanzo che non fa cronaca di qualcosa che realmente è accaduto ma fa cronaca di fatti che sarebbero benissimo potuto accadere. Perché oggi
come non mai occorrono scrittori e conseguentemente lettori di storie di oggi, vive, reali, palpitanti nei misteri che nascondono.
Il grande protagonista del racconto è l’ispettore di polizia Francesco Murer, personaggio tragico ma anche molto reale. Lo circonda un mondo senza speranza, ma lui
è il primo che non crede più in nulla. Tutto quanto è intorno a lui gli sembra sbagliato, non ha più fiducia in quello Stato che pur rappresenta, ma anche la famiglia non
gli dà più sicurezza e voglia di fare. Ma è anche una persona dura, impermeabile a cosa gli è accaduto, e allora si mette a fare l’unica cosa che sa fare, il poliziotto, o
meglio l’investigatore, ritrovando gli stimoli giusti, addirittura riesce a sventare un piano contro la sicurezza del Paese. Matteo Bortolotti ci fa vedere che la verità
e la speranza sono necessari, anche perché sono la molla delle nostre azioni. E allora anche L’ora nera può non essere tale….Del resto il romanzo è un omaggio a una
città, Bologna, che ha ancora le cicatrici di quel maledetto fatto degli anni Ottanta, ma Bologna non è altro che il simbolo dell’Italia tutta, un’Italia che appare allo
sbando e senza ideali.
Una fiction sì, quella che ha scritto l’autore, ma potrebbero essere benissimo fatti veri, che Bortolotti ricostruice secondo i migliori canon i della criminologia, con
l’occultamento delle prove, l’eliminazione dei testimoni scomodi, con alle spalle i ” poteri forti”. Ci sono quindi i cattivi, i buoni, ma occhio non è tutto come sembra….
GIUSEPPE PREVITI