” LA VERA NASCITA DI MAIGRET” DI FRANCIS LACASSIN -MEDUSA
10 Marzo 2014IL PRESCELTO ” di ANDREA GAMANNOSSI E NICKY GIUSTINI- FELICI EDITORE
13 Marzo 2014E’ tornato in libreria Giuseppe Naretto, torinese, medico rianimatore con L’orizzonte capovolto, che come Notti di guardia ha per protagonista il medico
investigatore Massimo Dighera.
Massimo Dighera, appunto, rianimatore all’ospedale di Torino, vede cambiare la sua via quando è travolto da una automobile mentre fa jogging. Finisce
così dall’altra parte della…barricata, stavolta è lui il paziente. E così in reparto ritrova Davide, un ragazzo che lui ha salvato dalla morte anni prima, ma che
non si è ripreso da quel brutto incidente capitatogli in montagna, e conduce una esistenza piena di incubi e paure.
Dighera ha molto tempo libero, e comincia a pensare alla storia di questo giovane, vittima di un incidente di montagna dove perse la vita uno dei suoi compa-
gni di cordata. La montagna con la sua poesia, con il suo mettere l’uomo difronte a se stesso attrae Dighera, che però vuole anche liberare Davide da questa
sofferenza, e la sua sarà un’indagine che necessariamente non si limiterà ai fatti ma tenderà anche a scavare nell’anima.
Un giallo ambientato tra le alte vette, siamo sul Monte Rosa, e se ne occuperà Massimo Dighera, che a causa di un malaugurato investimento è costretto a
stare in un ospedale che non è il suo. Ed eccolo, suo malgrado, costretto ad affrontare la vita dalla parte del paziente, dolore, angosce, terapie, visite scandi-
scono la sua giornata, quando gli capita come compagno di stanza Davide, un venticinquenne che lui ha salvato anni prima dalla morte. Durante una scalta
infatti il giovane è precipitato, Dighema lo ha operato per un ematoma celebrale, è stato tre anni in coma, e sta ora procedendo a una lenta riabilitazione.
In quella tragica scalata era morto André, un alpinista espertissimo, mentre Pietro, collaudata guida alpina, era riuscito a salvare Davide portandolo al rifugio.
Ma nessuno ricordava cosa era successo.
Dighera un po’ per gioco, un po’ per passare il tempo torna a indagare sull’incidente, trovando su Google molti particolari del fatto e anche notizie sulla persona-
lità dei tre scalatori. Qualcosa che non riesce a decifrare lo rende perplesso e una volta in convalescenza si recherà sul posto dove avvenne la tragedia. E cono-
scerà la maestosità della montagna immobile nella sua purezza, ma capirà la durezza, le difficoltà di certe imprese. Imprese che portano l’uomo ai limiti del
suo potere e della sua forza, quasi soggiogato dalla volontà incontenibile di affrontare e le difficoltà della scalata e i propri limiti.
Ma a tutto c’è un limite, c’è una zona di mistero che non va superata, la vita prosegue, e non è detto che sia un bene che certe inquietitudini, certi sospetti
celati nell’anima vengano portati alla luce.
Ovviamente questo è il risvolto metafisico della storia, alla base c’è un giallo vero e proprio, anche la purezza dei monti può essere contaminata dalle brutture
dell’animo umano, l’interrogativo che si porrà Dighera è se il caso di sciupare questa armonia della natura o lasciare perdere tutto.
GIUSEPPE PREVITI