” UN SALUTO DA MASSA MARITTIMA” di RICCARDO PARIGI & MASSIMO SOZZI – EDIZIONI ATELIER
10 Giugno 2013Precaria Tempora – Oscar Montani – Romano Editore
12 Giugno 2013Pier Luigi Pardini è un ex-allievo dell’Istituto della Provvidenza Camposampiero di Pistoia. Orfano di madre vi ha trascorso la sua infanzia. Nato nel 1941, vissuto a
Fornaci di Barga sino a cinque anni, durante la guerra, il padre partigiano e la madre infermiera. Questa muore appena finita la guerra, e lui viene portato a Pistoia
dove viveva una zia e affidato alla Camposampiero.
In ” Lucciole e grilli alla Camposampiero “, con l’aiuto di una scrittrice esperta come Laura Vignali, Pardini in prima persona ricostruisce i primi anni della sua vita,
la lunga permanenza in collegio, con tutta una serie di ricordi, ora belli, ora tristi, che però hanno sempre il pregio di essere sempre vivi, palpitanti.
La storia inizia ai nostri giorni, quando il funerale di uno dei ragazzi di quel tempo, il Gonda, fa riincontrare un po’ tutti gli ex-convittori. Pier Luigi, che nel frattempo
era divenuto un affermato dirigente d’azienda, parlando con Vittorio, che si diletta ancora a fare l’allenatore di calcio, viene a sapere da questi che la morte di un
istruttore avvenuta mentre loro erano in collegio sarebbe stata dovuta a un omicidio. Cominciano a indagare su questo fatto e ben presto il Pardini è sommerso da
un’ondata di ricordi, nomi, facce, eventi. Pardini è come un fiume in piena, prima i tedeschi, poi gli americani che liberano Barga, poi il periodo del c ollegio, il freddo
delle camerate, i rapporti con gli istruttori, non sempre facili, i sacerdoti, la scuola, il vitto. In tutta questa storia ricorrono anche nomi di uomini e donne famosi, Giorgio
La Pira, Attilio Piccioni, l’avvocato Di Gloria, Don Siro Butelli, ikl canonico Migliorati e altri ancora. E si susseguono burle, scazzottate, mangiate e digiuni, e anche tanta
nostalgia di un periodo che è la sua gioivinezza ma anche la sua iniziazione alla vita. Non mancano i momenti struggenti come quando il protagonista racconta gli ultimi
giorni passati accanto al padre morente che solo in questa circostanza riesce a ritrovare, oppure come quando parla dell’amicizia con Vittorio descritta sempre con
maggior tristezza via via che s’accorge che l’amico si sta spegnendo.
Un libro di memorie che si fonde con una storia gialla ! I ricordi, le memorie considerati dal protagonista come il propellente necessario per affrontare i casi della vita.
Non è facile l’infanzia di Pardini, la perdita della mamma, il ritrovarsi piccolissimo in convitto, ma sembra volerci dire che se i casi della vita sono stati per lui assai
ardui però questi ricordi sono sempre stati la sua forza per affrontare quel che la vita gli si riservava. A tal proposito vogliamo citare una sua frase: “Se non avessi avuto
i grilli e le lucciole da contemplare nella solitudine di certe notti d’estate, come pensare che avrei trovato il coraggio di farmi rispettare ? “.
Da questi ricordi nasce l’idea di un romanzo a quattro mani, dove Pardini narra…se stesso e Laura Vignali mette il suo talento di scrittrice. Da dire che questo connubio
è tutt’altro che improvvisato, i due si conoscono da una vita, la zia Pia di Pier Luigi era la nonna di Laura, e loro si incontravano ogni domenica quando, lei molto più
piccola, lui con un altro orfanello veniva invitato a pranzo dalla Pia. Un modo per dare a questi ragazzi un po’ di calore familiare e anche per risarcirli dalle tante privazioni
subite.
Un romanzo quindi dove si mescolano tanti ricordi autobiografici del Pardini con una storia di pura invenzione, dovuta presumibilmente all’estro di giallista della coautrice.
Infatti buona parte delle cose raccontate sono reali, la presunta uccisione di un istruttore della Camposampiero è una cosa inventata, ma nel complesso rimane un romanzo
vero nella sostanza e nei fatti.
Pier Luigi Pardini non ha mai reciso il cordone ombelicale con quel periodo , una volta smessi gli abiti dirigenziali eccolo di nuovo a Pistoia, dove si dedicherà all’agri-
coltura coltivando dei campi, guarda i casì della vita…., ai confini con la Camposampiero.Una volta deciso di dare forma scritta a questi suoi ricordi ecco all’opera il duo
Pardini/Vignali. Ne esce un racconto espresso sempre con grande partecipazione emotiva, con una storia che non è solo quella di una singola persona, ma è anche quella di
una comunità, e se vogliamo, di una città e di questo Istituto che porta il nome del suo eroico fondatore, il prof.Camposampiero.
Laura ha lavorato in unisono con il narratore, rispettandone l’io narrante, però ha voluto inserire una parte misteriosa che serve a rendere più accattivante la
narrazione. E un altro contributo della Vignali presumiamo sia anche quel tono a volte semiserio con cui viene raccontata la vicenda.
Un pregio del romanzo è di non scadere mai nel patetico, alternando momenti drammatici ad altri appunto esilaranti, insomma un felice connubio tra una storia
vera e un pizzico di fantasia……
GIUSEPPE PREVITI