MALTESE, UN COMMISSARIO DI SUCCESSO”
8 Giugno 2017” LA FIORAIA DI DEAUVILLE” ( e altri racconti)- di GEORGES SIMENON – ADELPHI
16 Giugno 2017Anno 2029, ormai da quattro anni Internet e anche la telefonia non funzionano più, mandando in crisi i sistemi di comunicazione in tutta l’Europa. Adesso
le città sono invase da ” cloni ” immateriali, oligrammi intelligenti con cui le persone si possono confrontare e da cui verranna orientati i loro comportamen-
ti. Negli Stati Uniti il sabotaggio della rete ad opera degli Anonimi è fallito, Internet viene fatto funzionare grazie all’uso dei droni.
Intantorivediamo Kasper Van der Maart a New York dove cerca la scrittrice Kristine Klemens, scomparsa da tempo, mentre ci sono anche quattro affiliati
degli Anonimi che cercano le provenienze di certi segnali elettromagnetici, che potrebbero costituire una nuova rete europea. Emanuela è in Bosnia, Aurelio
in Portogallo, Ahmed e Amina nelle Puglie. Da queste indagini usciranno delle verità sin lì nascoste,legate al momento vissuto ma anche al passato dei prota-
gonisti, arrivando a creare un sistema di comunicazoioni con quelli che ” sono oltre il confine”.
Con questo L’ultimo angolo del mondo finito Giovanni Agnoloni conclude una sere di romanzi dedicati alla fine
di internet, rivelando anche cosa c’era dietro questi eventi. Sono ormai passati quattro anni da quando Kristine
Klemens aveva scoperto che Internet e la rete telefonica non funzionavano più (Sentieri di notte),e da quando
il professore Van der Maart cerca quasi ossessivamente la scrittrice scomparsa misteriosamente.
Tornano tutti questi personaggi, appaiono più smarriti, più vuoti, vogliono fare ma non sanno cosa fare. Il mondo reale sembra sempre più controllato, l’umanità è controllata dai drone, poi circolano strani esseri, ologrammi in forma umana che rimandano a ognuno i propri pensieri e con cui tutti interloquiscono come se fos-
sero reali. Certamente un preoccupante fenomeno di acquiescenza e solitudine prende sempre più consistenza.
Dalla realtà virtuale dei primi romanzi qui la situazione appare ancora più pesante per la vita umana e se nei
precedenti testi gli uomini avevano patito il crollo di internet, erano rimasti disorientati, privi di riferimento,
quasi senza una ragione per vivere.
Adesso Agnoloni in questo nuovo romanzo evidenzia un mondo dove reale e irreal sembra si mescolinoi, con i
vivi rappresentati come dei fantasmi mentre i morti traggono quasi vantaggio dall’essere solo anime. Difficile
a questo punto discernere il bene dal male, il vero dal falso, si può essere visti o come eroi o o0me esponenti del
male.
Molti i riferimenti letterari di cui l’autore cosparge la sua opera. Ad esempio le figure degli oligrammi con cui gli
uomini credono di istaurare un dialogo trovano un precedente nei morti che Solaris fa resuscitare. Ma si possono citare Poe, Hoffmann, Pavese: la morte non più considerata come una nemica,ma accettata piùo meno
volutamente.
Si assiste a successive prese di coscienza dei vari protagonisti, con i loro pensieri, le loro angosce, le loro sensazioni. Fa sembrare che tutti siano più simili, quasi guidati da un essere esterno che li coordini tutti.
Forse è anche eccessivo, visto il carattere onirico e misterios del racconto, di voler per forza arrivare a una solu-
zione, visto lo spirito dell’opera in cui la vaghezza, l’inderminatezza la fanno da padroni.
Ma probabilmete il disegno dell’autore è un altro,non tanto confrontarsi con la diagnosi sociologica che pure c’è,
ma affascinarli con la poesia. Secondo alcuni le voci dei poeti sono sempre simili tra loro, quasi si esprimessero
con un’unica voce. Ma qualunque sia questa entità si arriva alla poesia, poesia intesa com ricderca di una voce
che esprime qualcosa, come un suono, l’unico che può salvare questa umanità desolata, che cerca un qualcosa di
rigenerante che si opponga alla strapotenza della tecnologia.
Una storia iniziata appunto con il tramonto di una idea comune di espressività, o meglio si elimina il dio domintore,internet,che si finisce con il sostituire con altre forme che tendono sempre a dominare il mondo.E con
l’autore che vede la salvezza in una ritrovata musicalità dell’azione umana.
Ma spicca anche il tema dell’assenza, i vari protagonisti si cercano tra loro, hanno perso un qualcosa o un qualcuno, l’individuo è sempre più solo e in qualcosa deve trovare conforto e ragione di esistere.
GIUSEPPE PREVITI