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17 Luglio 2016” CESARE L’ IMMORTALE” DI FRANCO FORTE – MONDADORI
26 Luglio 2016Pietro Caliceti avvocato, consulente di Banche, di Fondi d’Investimento, di Società industriali, esperto in acquisizioni e operazioni internazionali, certa-
mente uno dei maggiori esperti italiani del ramo.
Con il suo primo romanzo ci presenta un protagonista l’avvocato Pugliatti che ogni giorno che passa vede che il suo studio legale non ha più lavoro e che
le sue possibilità economiche calano a vista d’occhio. Troppo idealista forse, fatto sta che ha perso i clienti migliori, le grosse aziende, le grandi banche,
mentre i clienti privati raramente sono puntuali nei pagamenti, ammesso che paghino.
D’altra parte tutta l’Italia del 2013 è nella morsa di una grande crisi economica, il denaro circola con grosse difficoltà, le uniche che sembrano prosperare
sono le banche che hanno drenato tutto il denaro possibile e fanno affari speculando sui profitti reali delle aziende.
Pugliatti incontra un vecchio amico d’infanzia, Stefano Galli,proprietario della Galli strade, una grossa ditta nel ramo delle costruzioni stradali che poi aveva
provato a espandersi con un’altra società, ma per ottenere capitale fresco era finita nella morsa delle Banche che ora la tengono in pugno.Le sue difficoltà
economiche sono sempre maggiori ed eccolo che si rivolge all’amico avvocato per vedere di ottenere una moratoria dalle banche creditrici e nello stesso tempo
perfezionare un importante appalto con la Libia che porterebbe il gruppo Galli fuori dal baratro.
Mentre Pugliatti impegna tutto se stesso nelle complesse trattative banchieri e finanzieri senza scupoli faranno in modo che l’affare, pur avviato a una solu-
zione positiva dopo un avventuroso viaggio in Libia dei due, salti, infischiandosene di tutta una serie di persone che saranno buttate sul lastrico.
L’ultimo cliente è il romanzo d’esordio di un avvocato esperto di grandi transizioni bancarie e finanziarie, Pietro Caliceti. che confeziona un “banking thriller”
(o se preferite un legal thiller) con una storia molto attuale, che narrata con un ritmo assai intenso, anche da romanzo d’azione, prende spunto dalla grama
quotidianità di tante persone vittime dell’avidità e delle strategie senza scrupoli delle strutture finanziarie, che però, come l’avvocato Pugliatti ci insegna,
possono essere combattute sfruttando a proprio vantaggio certe pieghe della legge.
Un romanzo ben costruito che da una parte deve spiegare le difficili regole finanziarie e legali che sono al centro della vicenda, dall’altra deve salvaguardaree
le regole del thriller con colpi di scena, ritmo incalzante, suspense.
Pietro Caliceti riesce ad appassionare il lettore con una storia legata ai giochi di potere della cattiva finanza nonostante che l’argomento legato a movimenti
finanziari, alle holding, ai giochi di potere potesse anche risultare ostico a tanta gente.
La nostra storia parte da un ipotetico 28 ottobre del 2013 quando la sorte delle imprese Galli viene brutalmente segnata da una spietata manager bancaria,
ma poi l’autore fa un saldo indietro nel tempo riportandoci a qualche mese prima quando i principali protagonisti della storia ci vengono presentati, Da una
parte l’avvocato Pugliatti che si sente sempre più solo, senza soldi e senza clienti, dall’altra Stefano Galli, proprietario di un’azienda ormai senza liquidata e
oberata da tassi d’interesse altissimi. Eppure ha vinto un appalto stradale in Libia, e si affida all’avvocato per sfruttare quest’ultima chance ed evitare il falli-
mento.
Ovviamente la storia serve anche per parlare di una crisi economica senza sbocchi che ha mietuto migliaia di vittime, facendo fallire molti imprenditori, spin-
gendo tante famiglie alla miseria, con alte percentuali di suicidi tra proprietari e dipendenti.
Pugliatti ha un piano suo, ma va verificato alla luce delle possibilità che le leggi possono offrire, anche nel…male, inoltre bisogna ottenere il consenso delle
banche al rinvio dei pagamenti delle rate e convincere il governo libico ad affidare i lavori alla Galli Holding. Quel che colpisce in tutto questo è la potenza eco-
nomica e decisionale di alcuni grandi istituti i cui manager possono raggiungere profitti personali altissimi.
La forza del romanzo è proprio in questa attualità che vi viene svelata, la gente si accorge benissimo che il sistema finanziario e monetario è iniquo, ma trovare un racconto che risponde a tante domande che il cittadino comune si fa, sul perché e sul come si verificano certe situazioni, e Caliceti del resto è assai abile
nel semplificare i concetti di cui parla.
Un libro quindi che vuole spezzare una lancia contro la disperazione dei piccoli imprenditori e dei liberi professionisti, e dei dipendenti rimasti senza lavoro,
tutte persone che ormai devono vivere con lo spettro della miseria, centellinando le spese, restando nei limiti degli affidamenti concessi, usando la carta cre-
dito il più possibile, addirittura usando i tycket per pagare al supermercato.
Ma la nostra storia ribadisce anche che molte volte, specie nel caso delle aziende,non è tanto il rischio del’affare a far precipitare la situazione, quanto l’atteg-
giamento negativo, spesso legato a interessi particolari delle banche o di chi le rappresenta.
Tutto questo ci viene narrato con una scrittura leggera e godibile, i personaggi sono molto realistici, molta attenzione è prestata alla caratterizzazione
psicologica di ognuno di loro.
Si avvertono gli echi di tante vicende di cronaca ma ma non interessa tanto fare cronaca quanto il far capire perché si arriva al fallimento, perché anche
imprenditori solidi e con la testa sulle spalle rischiano tutto il loro patrimonio.
Se due sono i personaggi principali, la storia è comunque contrassegnata da altre figure, la terribile Biancardi, la ” zarina bancaria” che gioca con la vita
degli imprenditori come il gatto con il topo;o come Zerioli, il giovane praticante che comprende che la professione dell’avvocato non da più sicurezza e
preferisce tornare a occuparsi di insaccati nell’azienda di famiglia.
In conclusione una lettura molto attuale della crisi economica del nostro Paese, descrivendo la situazione molto oscura che stanno vivendo tante banche.
Secondo Caliceti è l’avidità delle strutture finanziarie che porta a questa situazione, certamente va rimarcato che gli strumenti che le leggi offrono sono
al servizio del denaro e non del cliente. Comunque dopo tanto pessimismo l’autore non ci fa mancare un finale consolatorio….
GIUSEPPE PREVITI