” I VOLTI DI UNA BATTAGLIA” DI DANIELE AMICARELLA-STORICA- 26.05.2025
26 Marzo 2025” LA PALMA SVEDESE” di DAVIDE GADDA-IL VIANDANTE-31.03 2025
31 Marzo 2025Un ricchissimo broker svizzero,Rufus Blom,mentre effettua la sua consuetudinaria corsa all’alba nelle colline delle Langhe, sorge a terra il cadavere di una ragazza, che sulla schiena ha tracciata con il sangue una svastica e anche il suo cognome. Si occupa del caso il commissario Bova, da poco inviato a Mondovi per una promozione che…forse non è tale. Ha un soprannome, il Pinguino, alto,corpulento, ha i baffi, sempre con la pipa e la bassotta Gilda, Caratteristica
però pincipale, una grande intelligenza. Ora deve occuparsi di un caso difficile, intanto per la notorietà dell’uomo implicato nel ritrovamento del cadavere, poi perché nessuno conosce la ragazza uccisa, nè si sa il perché di quel messaggio abbastanza singolare. Occorrerà trovare i legami tra il miliardario e la vittima. Tra l’altro il miliardario stava per sposarsi nelle Langhe con la fidanzata Rose Bellamy.
Un caso difficile per questo nuovo protagonista del noir italiano, “il Pinguino”delle Langhe, un commissario assai arguto, ma anche sempre pronto a mettersi in gioco.ORSO TOSCO, autore esordiente con L’ULTIMO PINGUINO DELLE LANGHE”nel mondo ribollente del Giallo italiano,ha avuto un esordio con il botto avendo vinto il Premio Scerbanenco 2024, cogliendo così un grande successo con un personaggio ricco di sfaccettature, ma anche per la sua qualità di scrittura molto efficace.
Un libro scritto con un uso molto appropriato della lingua, al servizio dell’azione, oltretutto in uno scenario abbastanza nuovo, siamo nelle Langhe, del resto ben conosciute nella letteratura nostrana. Personaggio centrale questo commissario, detto il Pinguino, un fisico ben poco atletico, con lui una squadra di poliziotti abbastanza scalcagnata, poi dei ricconi non certo da portare a esempio, con un altro personaggio interessante, il cattivissimo Notaio,circondato da altri malvagi, vedi il Gobbo, uno assai esperto nel….fare il Male,. E poi uno scrittore poco capace, ma che sfrutta il talento e
l’amore della moglie. Insomma in un panorama un po’ripetitivo del giallo italiano ORSO TOSCO è una voce fresca che sa confezionare una trama avvincente,
ricca di pathos e di colpi di scena, e con un commissario abbastanza fuori le righe,molto umano ma anche dirompente nella sua ironia e nelle sue manie.
E del resto il romanzo già prende dall’inizio, con uno dei tanti patiti del footing mattutino,in questo caso un miliardario che, nel suo correre tra le bellezze delle Langhe, incappa in un cadavere che porterà a una indagine a largo raggio tra mondi particolari e excursus sull’area finanziaria.
Il romanzo è ambientato in una cornice abbastanza nuova,le Langhe dalle colline nebbiose,teatro ideale per storie e personaggi.Si respira un’aria un po’ironica, però c’e’sempre la giusta tensione e l’amore per il personaggio, uno dei tanti “accantonati”della vita, ma lui non ci sta. E del resto è un romanzo che si prefigge di lasciare un segno di riflessione, pur non trascurando mai un’occasione di divertire e non facendo mancare le considerazioni sulla precarietà dell’animo umano.
Un romanzo che dedica molto spazio al dialogo, mai scontato, che alterna momenti più tipici di una letteratura di genere ad altre considerazioni sull’esistenza dell’uomo e i suoi protagonisti.Se ci voleva una ulteriore conferma sulla costante crescita di queste storie legate sì a delle morti
violente, ma anche alle necessità di andare oltre la scoperta del colpevole, e considerare ben più a fondo la natura umana, ora c’è.
Uno spaccato sociale, miliardari, donne perdute, cattivi, ora filosofeggianti ora preda dwl male, addirittura scrittori al servizio del Maligno.
Insomma una scrittura di profonda emotività,ricca di personaggi ben caratterizzati e mai banali.Potremmo dire che il male alberghi ovunque,anche nelle nostre cronache .Il commissario Bova è personaggio molto riuscito, fatalista ma sino a un certo punto,capace com’è di spaccare il mondo pur di arrivare alla soluzione. Il pinguino…animale appare molto lontano dall’uomo che frequenta le cronache e Bova ai sentirà sempre fuori luogo.ù
GIUSEPPE PREVITI