I LUOGHI DI MAIGRET:PARIGI N°2
6 Gennaio 2011LA FUNZIONE DEL NARRATORE
13 Gennaio 2011La grande maggioranza dei romanzi e racconti di GEORGES SIMENON ha per protagonista il COMMISSARIO MAIGRET ed è ambientata in Parigi. Qualche eccezione lo vede all’opera nella provincia francese,oppure in Belgio,Olanda,Inghilterra, anche negli Stati Uniti, ma la base resta la capitale francese. Nella grande cità Simenon preferisce i boulevard sempre pieni di gente in movimento, i luoghi notturni da Montmatre a Pigalle, i bassifondi del Marais.
Una parte a sè l’hanno le chiuse, gli argini e i picccoli porti lungo i canali navigabili parigini.Va sottolineato che la Parigi di Simenon sembra semtre la stessa, uguale nelle descrizioni di luoghi ed atmosfere, a prescindere che i racconti siano scritti negli anni trenta o sessanta.
Lo stesso Simenon ha dichiarato però che la Parigi èiù tipica del commissario è sparita dopo la seconda Guerra Mondiale.Se vi affacciate nel mitico QUAI DES ORFEVRES, al numero 36 era la sede della polizia. Chi passa di lì vi trova questa scritta: “Questa è la sede della polizia giudiziaria resa celebre dal commissario Maigret, che possiede un
ricco passato storico malgrado i palazzi del XIX°secolo.Deve il suo nome agli orefici trasferitisi qui tra il 1580 e il 1643″.
Oggi è cambiato quasi tutto.Chi entrasse nel palazzo troverebbe i 148 gradini che Maigret saliva ogni giorno per andare
in ufficio, il linoleum scuro è sempre quello, non c’è più l’ufficio con la stufa du ghisa che Maigret nei giorni freddi caricava in continuazione, nè c’è più la finestra che dava sulla Senna.
Andrebbe anche ricordato che le origini di Maigret sono ormai abbastanze lontane nel tempo, addirittura non c’era ancora la Torre Eiffel.Maigret entra molto giovane in polizia, ha dovuto abbandonare gli studi, inizia dai gradini più bassi, grandi perlustrazioni a piedi, batte i quartieri della mala, le zone più malfamate piene di locali equivoci o di case di tolleranza, per più siamo in Pigalle o in Saint-Denis. Ai nostri giorni anche questi luoghi di perdizioni sono cambiati, live-shop, sexi-shop,
le passeggiatricvi per lo più provengono dall’est-europeo o dall’Africa. Ormai non si trovano più, almeno in strada,le ragazze della provincia francese che venivano a Parigi in cerca di fortuna e poi finivano sul marciapiede in rue SAINT-DENIS. Il flusso dei turisti in cerca di emozioni è pressochè in interrotta. Giocatori d’azzardo, giocolieri e illusionisti a caccia di polli da spennare, un puzzo di fritto scadente accompagnano lo scadimento dei locali.
Quela che non è cambiata, o almeno non in peggio, è la bellissima PLACE DES VOSGES, con la sua impeccabile geometria. Se vogliamo trovarvi dei difetti i prezzi sono altissimi per viverci o frequntare i ristoranti della zona, ad esempio c’è un tre stelle Michelin l’AMBOISE dove non bastano 200 euro per mangiarci.Sotto i portici possiamo rischiararci gli occhi osservando celebri boutiques e prestigiose gallerie d’arte.Ma il massimo godimento lo danno le targhe che ricordano chi ha vissuto nella piazza da Victor Hugo a Theophile Gautier, allo stesso Simenon che naturalmente vi
ha fatto abitare…il nostro commissario. Si può aggiungere che ai tempi di Simenon la piazza era abitata da nobili e benestanti ma anche da gente che se la passava così così, lo stesso Simenon era tra i meno abbienti e doveva lavarsi in cortile.Oggi se andate in Place des Vosges vedete che è tutto ben curato,elegante,bello da vedersi.Per gli amanti delle curiosità va pure aggiunto che da questa piazza partono le fortune del nostro poliziotto, Simenon in casa possiede varie guide telefoniche e sfogliandone le pagine arriverà a scegliere tra ben 19 concorrenti il nome di MAIGRET e a fargli fare il poliziotto.
Lo stesso Simenon ci darà nel 1978, quando ormail il commissario è da tempo in pensione,questa descrizione:”
Maigret è un piccolo borghese molto onesto. Ama mangiare ed è forse l’unico piacere che si concede come i poveri.
Non va quasi mai al cinema,non vede la tv,non ha l’automobile,non sa guidare”. La prima inchiesta di Maigret è “PIETRO IL LETTONE”(1930). Simenon si trova in Olanda, a DELFZIJL, il battello su cui viaggia con la moglie Tigy
è fermo per un’avaria, e lui per ingannare l’ozio termina il suo primo libro.Delfzjil si sdebiterà erigendo una statua che vede Maigret impettito, cappotto con il collo di velluto.Simenon è invece ricordato con una statua a La Rochelle.Nè targhe nè statue a Parigi.Eppure nessun o ha saputo far riv ivere l’aria e l’atmosfera di Parigi come questo scrittore belga. I bistrot, le brasseries, la baguette, i valzer, il metro, il clima, il cinema tutto colpisce Simenon giun to a Parigi in cerca di fortuna. E nel contempo le stesse sensazioni le proverà il provincialotto Maigret giunto da Sain-Fiacre
dove è nato. Nei libri si racconta di una SAINT-FIACRE vicina a Moulins, ma sulle carte stradali non è così, forse lo scrittore alludeva a Paray-le-Fresil, dove aveva soggiornato per qualche tempo.
Maigret è “uomo di terra”,dai gusti robusti,ama la trippa,il maiale,la zuppa di cipolle.La signora Maigret è una raffinata gastronoma, nei giorni di festa gli prepara il “FRICANDEAU A’L’OSEILLE” o il “COQ AU VIN”. La moglie di Maigret
proviene dall’Alsazia, da Colmar. Per noi la coppia ideale per impersonare i Maigret era quella formata da Gino Cervi
e Andreina Pagnani, ma Simenon non era troppo d’accordo, troppo bella lei, e al nostro Gino preferiva Jean Renoir.
La loro vita è abbastanza monotona a poarte gli impoegni di lui,lei esce per la spesa, vanno qualche volta al cinema, ogni quindici giorni una cena con gli amici Pardon. In generale Maigret non ha orari, spesso telefona alla signora Maigret per avvertirla che non rincasa. La storia di Maigret è quella di un ragazzo nato in campagna, il padre fa il fattore ma muore prematuramente, Maigret dovrà abbandonare gli studi e trasferirsi a Parigi in cerca di lavoro. Così dovrà entrare in polizia.Prima ai pattugliamenti in bici, poi alla brigata antifurto, a volte in servizio sui metrò, dove gli capiterà
anche di essere scamb iato per un borseggiatore. Ma soprattutto gli piace stare all’ara aperta, camminare molto.
Un’altra curiosità ce la dà la parola Maigret che significa “magro”, mentre il nostro commissario è sull’1.80 e pesa
sui 110 chili.I Maigret abitano in boulevard RICHARD LENOIR, spesso all’ufficio va a piedi,mettemdoci un’ora.Ma
non ha mai fretta, preferisce impregnarsi dell’aria della città. Per gli amanti delle curiosità vi è discordanza sul numero
civico, 13o o 132, di questa casa citata ben 187 volte nei romanzi.
Vogliamo segnalarvi di MICHEL CARLY, “MAIGRET TRAVERSEE DE PARIS-LES 120 LIEUX” oppure “PARIS CHEZ
SIMENON”di MICHEL LEMOINE che segnala arrondissement per arrossindement la presenza di Simenon nella capitale francese.
GIUSEPPE PREVITI (continua)