“CONOSCI PARIGI?”DI RAYMOND QUENEAU-BARBES EDITORE
11 Settembre 2012“AGRO’ E LA SCOMPARSA DI OMBER” DI DOMENICO CACOPARDO-MARSILIO
13 Settembre 2012Filippo Gensini è laureato in Economia aziendale alla Bocconi, è consulente di marketing ma è anche uno scrittore di romanzi polizieschi,avendo creato la figura del commissario Zoratti.
Gensini,giallista per passione, è ormai al suo quinto romanzo pubblicato, e ne ha scritti ben tredici in diciassette anni.
Filippo Gensini è nato a Milano dove vive,ma la sua famiglia è cremonese e appunto è Cremona la città dove ha trascorso le sue estati e dove a tanti amici.Ecco quindi che questo scrittore ha usato le due città per ambientare i suoi romanzi gialli che hanno per protagonista il commissario Zarotti, due figli,una ex-moglie,una nuova compagna, una passione per i sigarilli e la buona cucina.
L’uomo che si sciolse come neve al sole è ambientato in una Cremona ai primi tepori primaverili,ma per il commissario non c’è tempo per gustarsi la primavera incipiente perché il corpo di un uomo morto da mesi viene scoperto nel cortile del centro-città.
E’la terza indagine del poliziotto,la seconda a Cremona e questa volta si dovrà occupare dell’omicidio di Generoso Servadio(in cui si può riconoscere un noto e stravagante cittadino cremonese),ma non soltanto di questo perché parallelamente sarà impegnato nella caccia a fantomatici rapinatori di gioiellerie.
Il romanzo di Gensini fa parte di una collana di gialli dove città e territori sono teatri di delitti e azioni criminose,I luoghi del delitto.In questa storia compaiono personaggi che via i lettori conosceranno e potranno apprezzare.E attraverso il contatto con questi detective,con questi poliziotti, similmente a quando Georges Simenon usava il binomio Parigi/Maigret,si possono
scoprire non soltanto i…colpevoli ma anche gli aspetti noti e meno noti di città e territori.
Il protagonista del libro di Filippo Gensini è il commisario Zarotti,un milanese originario della Bassa Mantovana.E una volta chiesto il trasferimento da Milano dopo la separazione dalla
moglie non gli dispiace la assegnazione a Cremona.Qui si ambienta bene,godendo i ritmi lenti della provincia, creandosi delle sincere amicizie e così la sua vita trascorre tra il ricrearsi una vita affettiva e l’occuparsi di faccende criminose.Alla fine tutt’altro che un esilio il suo a Cremona ove ha potuto ricostruire la sua vita.>
L’altro personaggio-base del romanzo è Cremona, lambita dal Po,tra le Alpi e l’Appennino emiliano.Cremona con i suoi vicoli del centro storico,gli ampi viali accanto ai quali scorre il fiume,il verde, la tanta nebbia. Ma attenzione, non è solo un’oasi di pace,mala politica e mali affari si incrociano,gioco d’azzardo,droga,ricordiamoci che proprio da questa città è partito il calcio-scommesse che ha sconvolto il mondo del football.Di tutti questi elementi Gensini fa tesoro per costruire le sue storie, impregnate comunque del suo amore e della conoscenza diretta della città del Torrazzo.
La trama è ambientata nel 1994,infatti è stato scritto in quel periodo salvo riprenderlo oggi, quindi ci mostra la Cremona anni Novanta e lo stesso autore tiene a rilevare che il lettore di oggi, specie se giovane,può anche non ritrovarsi in tante di quelle citazioni o descrizioni.Ma aggiunge anche che la Cremona di ieri non sembra poi tanto differente da quella di oggi.
L’uomo che si scioglie come neve al sole” si svolge tra la primavera e l’inverno del 1994,Cremona appare una città dove la criminalità ha un suo ruolo,e come in una città di…nebbia che
si rispetti questo ruolo è spesso “coperto” non dalla caligine ma dai compiacenti salotti buoni.Zarotti è chiamato a indagare sull’omicidio di un certo Generoso Servadio,un personaggio
tipico delle città di provincia, scomodo,strano,fuori dei canoni ma nello stesso tempo ormai facente parte integrante della stessa.
Una vicenda che è sempre a mezza strada tra la storia e la fantasia,tra la realtà e la ricostruzione romanzata.Sevadio,detto il Manico,è “uomo di carta” o “uomo reale”? Ma a pensarci bene
non è poi così importante il saperlo, c’è dell’uno e dell’altro. Genzini invece evidenzia, ben sorretto anche da una semplicità narrativa che rende il suo libro apprezzabile e scorrevole,una storia, anzi una “brutta”storia per gli argomenti che tratta e lo fa in maniera intelligente e plausibile, quanto ci sia di reale o di inventato conta poco.
GIUSEPPE PREVITI