“Pardon”presentato a Firenze il nuovo CD di Maria Cassi
5 Maggio 2012“L’ONORE D’ITALIA” DI ALFIO CARUSO-LONGANESI
8 Maggio 2012Questo romanzo è ambientato a Milano nel mondo degli ippodromi e delle corse dei cavalli.Naturalmente i protagonisti sono per la maggior parte tutte persone che gravitano
intorno a questo ambiente.
E proprio all’ippodromo di San Siro mentre si sta chiudendo una giornata di corse e via via ci vengono presentati quelli che saranno i protagonisti del racconto, sull’ultima gradinata delle
tribune viene trovato un uomo riverso sull’ultima poltrona,gli hanno sparato alla testa.Da questo ritrovamento inizia una storia ricca di personaggi, alcuni legati al mondo dei cavalli proprietari,stallieri,organizzatori,veterinari, altri che invece conosceremo via via, poliziotti,balordi, parenti dei protagonisti, e tra tutti spiccherà un curioso personaggio “l’uomo d’0ro”
che si rivelerà il vero deus ex-machina della situazione.
Un passato da insegnante, una grande passione per la scrittura Paola Banchi esordisce nel mondo della letteratura abbastanza tardi,alcuni anni fa, con Abitavamo in via Berchet, un percorso sulla sua vita dall’infanzia alla maturità,in una carrellata di ricordi,di fatti, di situazioni alternando momenti d’ironia ad altri più drammatici.
Ma per la nostra scrittrice aretina la voglia di scrivere è tanta, e così riappare in libreria, stavolta non più con ricordi personali ma invece con l’approdo alla scrittura di genere,il giallo,quello classico direi,con “L’uomo d’oro“che reca come sottotitolo Delitto all’ippodromo di San Siro.
Un giallo di stampo antico, all’inglese per struttura, con tanti personaggi, ben delineati, qui non siamo nella provincia teatro di tanti romanzi d’oltreManica, ma essendo il delitto avvenuto in un ippodromo è evidente che dovremo interessarci di un gruppo ben delineato,con persone più o meno coinvolte con il mondo dei cavalli.
I personaggi sono tanti,si va da appartenenti a nobili famiglie che sono proprietarie e allevatori di cavalli ad altri esponenti della Milano dei Vip, gente danarosa o presunta tale.E attorno a loro c’è il mondo classico legato all’ippica, allenatori,fantini,stallieri da una parte, mentre dall’altra vediamo professionisti, faccendieri,belle donne,poliziotti.
Ovviamente essendo il mondo dell’ippica tutt’altro che adamantino non mancano i balordi, gli sfruttatori,i malavitosi veri e propri.
Come struttura narrativa l’autrice usa per lo più la terza persona ma non mancano le pagine in cui i protagonisti principali si raccontano in prima persona,.e ne vogliamo appunto citare
alcuni.
Lucia Borri Baldovini,di nobili origini,proprietaria di una scuderia nella Bassa Padana, proprietaria di due cavalli,Rubino e Gonzales, che improvvisamente….invertono i ruoli,il primo è un brocco che….improvvisamente si mette a vincere,mentre l’altro sembra aver perso il gusto al successo. Questo fatto non torna molto alla giovane allevatrice,comincia a indagare e
pagherà questo fatto perché verrà rapita e questo è il secondo episodio della storia dopo il delitto si San Siro.
E attorno a questi fatti, come in ogni giallo che si rispetti che deve ovviamente fornire più indizi possibili al lettore,girano una serie di figure, molte apparentemente facoltose,ma tutte con i loro problemi, vedi finanziari, vedi comportamentali, il che li rende facilmente ricattabili.
L’altro protagonista del racconto è Valdemaro,un uomo provato dall’aver perso moglie e figlio,vive praticamente alla stazione Centrale di Milano dove passa il suo tempo”guardando qua e la come se aspettasse qualcuno”.E’ conosciuto come “l’uomo d’oro”perché veste in maniera singolare, tutti gli indumenti sono coperti da una polverina metallica del colore dell’oro.E proprio da una sua intuizione scatterà la molla che farà risolvere il caso.
Ma se torniamo a quel mondo dorato ed esclusivo delle corse, che poi pagina dopo pagina si rivela assai meno…dorato, lo vediamo scosso da un omicidio e da un rapimento.La polizia indaga ma l’assassinio di un uomo che poi si saprà essere un balordo non è che…ecciti particolarmente gli investigatori, e anche il rapimento appare abbastanza singolare tanto più che l’unico che lo denuncia è…l’uomo d’oro, figuriamoci chi lo crede.
Paola Banchi amministra con una certa disinvoltura tutta questa materia, interessante è notare come questo mondo sordido in cui si svolge la vicenda riesca a mascherare fatti ed emozioni,non tenendo però conto che anche gli esseri più squallidi hanno un cuore che li può perdere…. E al resto ci penserà l’uomo d’oro…..
Un romanzo ben ritmato, abbonda in personaggi e descrizioni, qualche passaggio è dato troppo per scontato, comunque la storia tiene, particolarmente raccomandabile per i nostalgici dei gialli anni sessanta,settanta.
GIUSEPPE PREVITI