“DI DIVERSO PARERE” DI PAOLO CIAMPI- ROMANO EDITORE
28 Ottobre 2012“QUANTI SONO I DOMANI PASSATI-DI VALENTINA CORTESE-MONDADORI
29 Ottobre 2012L’uomo laser è una storia molto inquietante anche perché ci parla di un serial killer realmente esistito nella Svezia dei nostri giorni. Siamo nel 1991 quando John Ausonius semina il panico a Stoccolma armato di un fucile a mirino laser colpendo cittadini di origine straniera. La polizia e i servizi segreti organizzano una gigantesca caccia all’uomo e questo “racconto-cronaca”
segue come in una cronaca diretta tutti gli avvenimenti ma li interpreta anche seguendo questa tragedia che è propria di una società multiculturale a parole ma poi troppo chiusa in se stessa.
Varie le componenti che hanno portato a tutto questo, la grande crisi economica, i rigurgiti mai sopiti dell’estrema destra e dei neonazisti, la discriminazione razziale e un atteggiamento troppo passivo e tollerante delle autorità ,il cui intervento ora è colpevolmente in ritardo.
Seguendo varie piste, rielaborando i tanti dati conosciuti, alla fine si arriva a individuare un singolare personaggio che attraverso varie trasformazione diventa un assassino seriale. Un uomo sempre più solo, vittima e carnefice a un tempo, goffo ma pieno di risorse, certamente fanatico, trascurato da tutti, ma che per i casi della vita diventa un genio del male.
John Ausonius fra il 1991 e il 1992 commise venti rapine e dieci attentati,tutti confessati, ma fu accusato di altri delitti che non furono però mai provati. Con L’uomo Laser Gellert Tamas ha scritto la sua storia.Il giornalista scrittore ci offre una attentissima ricostruzione dei movimenti di colui che fu chiamato “l’uomo laser” perché inquadrava le sua vittime con il raggio rosso
del fucile da combattimento.Ma Tamas, uno svedese figlio di immigrati ungheresi e quindi con una certa pratica del problema dell’integrazione razziale, non si limita a fare della cronaca ma ci vuole dimostrare come la pazzia di un singolo individuo non va disgiunta dai sintomi sempre più profondi di malessere collettivo, in poche parole questa sorta di follia sociale che
sembra pervadere la nostra società finisce con l’alimentare la follia del singolo sino a fondersi reciprocamente. E quel ne deriva che poi tutto questo finisce per divenire pensiero comune
che poi si riflette sulla politica,sulla cultura, sullo stato sociale del paese.
Quel che poi è più grave che certi scenari non sono di “carta” come quelli immaginati dagli scrittori di gialli, ad esempio in Norvegia non è da molto che un altro fanatico ha ucciso ben 77 persone. E’ facile parlare di “mostri” ma questo non spiega perché accadono certe cose.
Il libro di Tamas ci conduce in una Svezia dalla bassa politica, dalla emergente xenofobia, un clima malsano dove poi matureranno anche dei delitti. Il paese,va ricordato, è preda anche du una grave crisi economica che mina alla base la tradizionale politica del welfare e questo favorisce il sorgere di formazioni politiche dichiaratamente xenofobe e razziste. Questi gruppi guadagnano rapidamente favore predicando l’odio verso gli stranieri che sono considerati coloro che rubano il lavoro ai residenti,oltretutto godendo anche dei sussidi.
John Ausonis e tanti altri condividono queste idee, sono sempre state le loro,e vedere che adesso acquistano anche una copertura “politica”li rendono ancora più spavaldi, più convin ti delle l0ro idee,da questo al killer che spara ce ne passa, ma certamente la forbice si è accorciata di parecchio.Molte persone,non necessariamente dei fanatici o degli assassini,hanno votato
per questa destra oltranzista,l’hanno spinta in parlamento, in cuor loro non condividono le imprese del killer, però non esitano a dire che è uno di loro, sì esagera,ma il suo credo è quello giusto.
Il razzismo è una brutta cosa ,ne sanno qualcosa anche le vittime di Ausonius, tra cui troviamo ad esempio un brillante professore svedese di origine cilena, sino al momento in cui non incappa nei proiettili del mostro tutti lo stimavano, una volta colpito allora si pensa alle sue origini,cessa improvvisamente di essere uno stimato professionista ,per tornare ad essere un immigrato,magari anche “sporco”…..
Ci vorranno tante vittime, ci vorrà il caso di Bongcam,oggi un noto scienziato,per risvegliare un po’tutti da questa fastidiosa acquiescenza, la polizia finalmente si muove e l’assassino viene finalmente catturato. Anche in parlamento la destra xenofoba viene isolata e oggi si può dire che nessuno ne parla più.Una cosa è stata se non altro ottenuta, il razzismo esisterà ancora ma nessuno più se ne vanta, anzi ci se ne vergogna.
Quanto a Ausonius sta scontando l’ergastolo in un carcere di massima sicurezza.
Un bel libro, ricco di fatti e di prospettive i, una sorta di grande inchiesta introdotta con la chiave del giallo e ricchissima di tanti ammonimenti.
GIUSEPPE PREVITI