” DUE GIORNI,UNA NOTTE” DI LUC E JEAN PIERRE DARDENNE
4 Dicembre 2014” USCIO E BOTTEGA” DI MARCO DAFFRA
17 Dicembre 2014Cast: Colin Firth, Emma Stone, Marcia Gay Harden, Eileen Aktins, Hamish Linklater Jacki Weawer Simon McBurney
Se non erro questo è il quarantaquattresimo film dell’era Allen, Magic in moonlight, un film dove si parla di maghi e di magie ma non
per ricavarne una commediola divertente, qui invece servono per affrontare un tema abbastanza difficile, cioè la vita, i sentimenti, il
come affrontarli o mantenendo la propria solida e conformistica razionalità o dando via libera a una concezione di vita più aperta
e tollerante.
Nel film lo scontro si realizza tra ragione e mistero, tra chi respinge qualsiasi possibilità che l’irrazionale abbia un senso e chi invece
dice che si puo andare oltre quello che la mente umana può concepire e spiegare. Insomma l’eterno conflitto tra fede e dubbio, realismo
e magia, naturale e trascendente. E non è una novità per Woody Allen che praticamente da sempre nel suo cinema si lascia la possibili-
tà di credere in un disegno superiore, e lo ha sempre fatto con toni i più vari possibili, ora tragici, ora drammatici, ora brillanti, ora comi-
ci.
In questo ultimo film conosciamo Stanley un famosissimo mago inglese, un illusionista che si fa chiamare Wei Ling Soo (Colin Firth) che su solle-
citazione di un amico (Simon McBurney ) viene invitato a raggiungere la casa della ricca vedova Catledge ( Jacki Weaver) dove si è nel
frattempo insediata una giovane americana, Sophie Baker, che è una medium dai poteri divinatori e che ha conquistato il…portafoglio
della ricca signora e il cuore di suo figlio Brice (Hamish Linklater ). Compito di Stanley sarebbe quello di smascherare la truffatrice.
Siamo nel 1928, in Provenza, in questa famiglia ri ricconi, tra cene, serate danzanti, bagni in piscina e …sedute spiritiche. Sophie parla
con gli spiriti, svela segreti che nessuno dovrebbe conoscere, a Stanley si affanna a cercare i trucchi per smascherarla. Ma la saggia zia
Vanessa ( Eileen Atkins ) cerca di fargli capire che nella vita non sempre 1+1 = 2, la vita umana non è fatta solo di ragione, ci sono anche
i sentimenti che possono oscurare la razionalità.
Allen come sempre sa ben costruire le sue trame, arricchendole di colpi di scena, governando a meraviglia il folto gruppo di attori e attri-
ci. Eccellente la fotografia di Darius Khondji che riprende a meraviglia i colori del Midi francese. Ma quello che interessa è questo voler
sempre affrontare, sviscerare dei problemi legata all’idea della esistenza, e certamente aver sempre respinto le cose non razionale ha finito
per minare anche la fiducia nelle relazioni umane.
Ora sarà Mary, imbroglioncella, di poca cultura, ma creatura vera, viva a far capire a Stanley che occorre avere fiducia negli altri, quindi
Allen non è più costretto a rifugiarsi nella battuta, nella risata per mettere una barriera tra sè e gli altri, qui mette di fronte un paladino
della ragione e una giovane non certo ingenua ma che prende la vita come viene,certo lui rimarrà sempre attaccato alle sue convinzioni
ma non è tanto questione di un possibile e scontato lieto fine quanto di adeguarsi a uno spirito di tolleranza , ” potenza della magia” direbbe
la saggia zia.
Poi chiaramente nel film si possono rilevare delle incongruenze, ad esempio Mary, a dispetto della cinica madre affarista (Marcia Gay Harden)
sarà anche un’abile imbroglione ma da una ragazza bella e giovane e anche scaltra che pensi di sposare un cretinotto che le fa corte con l’uku-
lele e poi si innamori di un ben più maturo Stanley lascia un po’ perplessi, ma comunque tutto è bene quel che finisce bene….
Ma facciamo credito anche al Woody un po’romantico……
GIUSEPPE PREVITI
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