“IL BENE CHE VIENE DAI MORTI”DI GIOVANNI MARIOTTI- ET AL./EDIZIONI
16 Aprile 2012“SHERLOCK HOLMES E LA MORTE DEL CARDINALE TOSCA”DI LUCA MARTINELLI-UR EDITORE
18 Aprile 2012L’assassinio di un boss della mala, anche se apparentemente tornato sulla retta via, Maigret svegliato in piena notte e di li a poco “immerso”come sempre in una nuova inchiesta che lo porta a contatto con la gente più disparata, gente di tutti i tipi, i negozianti del quartiere, i magnaccia,i vecchi boss della malavita, il personale del celebre ristorante che il morto dirigeva e di cui era proprietario. E poi la vedova, giovane,bionda bella…..
“L’informatore di Maigret” è stata la penultima avventura costruita da Georges Simenon per il suo commissario.
Sono le tre di notte quando il fido Lucas butta giù dal letto Maigret.Un Maigret imbronciato e appesantito perché la sera prima aveva cenato con il dottor Pardon, e non aveva lesinato né sul mangiare né sul bere. Ma tant’è occorre uscire, fuori piove di una “pioggia sottile”, in strada c’è un morto ammazzato,in smoking, un tipo noto e pertanto è Maigret che se ne deve
occupare.E molti personaggi, a parte ovviamente la signora Maigret, riempiranno la scena: dall’ispettore Louis, detto il Vedovo, una di quelle figure di poliziotti sfortunati che non hanno fatto carriera,e che a Simenon debbono essere….simpatici, vedi il famoso Loignon. Luis,prematuramente vedovo, beve solo acqua minerale ed è considerato un vero esperto di Montmartre C’è poi Madame Line Marcia,la giovane vedova, apparentemente eterea e distaccata. E ancora l’informatore La Pulce,così definito perché alto un metro e mezzo,fattorino,apriporte,custode in Pigalle, dove tutti lo conoscono e tutti conosce…
Uno dei romanzi su Maigret più belli, più completi, non sappiamo se Simenon quando lo ha scritto pensasse già a…pensionare il suo commissario, ma certamente l’inizio degli addii è veramente notevole.
E quello che anche è da rimarcare che come sempre l’autore usa un numero ristretto di parole,nel nostro caso meno di duemila, e questo può anche spiegare il perché di un successo veramente planetario, non ci sono segreti particolari, o se un segreto c’è è nella “semplicità”,fatta di parole concrete, mai ridondanti.
GIUSEPPE PREVITI