” 7- 7-2007 ” di ANTONIO MANZINI SELLERIO
27 Settembre 2016” SCRITTO NELLA MEMORIA” – Nove racconti italiani- di MARCO VICHI- AA.VV. GUANDA
8 Ottobre 2016Rita Monaldi e Francesco Sorti, moglie e marito nella vita, scrittori a quattro mani, sono ormai famosi in tutto il mondo, avendo pubblicato in 60 Paesi,
tradotti in 26 lingue, vari best-seller internazionali. Se è vero che il loro nome è stato reso celebre dalla saga dedicata all’abate Atto Melani, di cui all’estero
sono già usciti cinque volumi, mentre in Italia vari anni fa la Mondadori fece pubblicare il primo per poi ritirarlo immediatamente dalla circolazione, e solo
a grande distanza di tempo, per la Baldini&Castoldi, anche per i grandi riconoscimenti di critica e di pubblico fuori d’Italia, sono finalmente comimnciati
ad andare in libreria con regolarità anche da noi.
Ma i nostri due scrittori non si occupano solo dell’abate Melani, ed ecco che il loro ultimo romanzo cambia invece completamente soggetto, avendo a
protagonista un’altra figura di grande spessore, Curzio Malaparte. uno scrittore un tempo conosciutissimo in tutto il mondo, e che solo adesso sembra
venga riscoperto nel nostro Paese.
Siamo nell’agosto del 1939 all’isola di Capri, dove Malaparte possiede una casa. Sono anni difficili, l’Italia è sempre più sotto la morsa del fascismo, ci
sono già le prime avvisaglie della guerra, ma nell’isola sembra che non si avverta tutto questo. Si susseguono le grandi feste notturne e in uno di questi
party sotto le stelle troviamo aristocratici e nuovi ricchi, personaggi stranieri di grande fama, miliardari d’oltre Oceano, ufficiali nazisti, artisti, giornalisti,
agenti segreti, scrittori, spie. Naturalmente partecipa anche Curzio Malaparte, grande intrattenitore, beniamino di tanti, grande amatore, ma anche sem-
pre fuori le righe. Durante la serata lo avvicina la polizia segreta fascista (la famigerata Ovra) lo avvicina per avvertirlo che c’è una denuncia contro di lui
per l’assassinio di una giovane poetessa inglese, misteriosamente precipitata quattro anni prima da una scogliera.
Malaparte, protetto da una variopinta corte di amici che stravedono per lui, si dà alla macchia , ma intanto indaga su chi può avere ucciso la ragazza e sul
perché qualcuno lo voglia incolpare. Lui pensa a un ufficiale tedesco che vive nell’isola e che lui aveva affrontato ai tempi della prima guerra mondiale.
Si nasconderà per tutta l’isola, avvalendosi anche dell’aiuto di una avvenente maestra, che poi sarà tra i personaggi-chiave della vicenda, e di un funziona-
rio dei servizi segreti americani.
Colpisce naturalmente l’ambientazione del romanzo, sullo sfondo Capri vista anche nei suoi aspetti più selvaggi, altra…co-protagonista la villa che lo
scrittore si sta costruendo su una scogliera, mentre invece gli ospiti dell’isola sciamano da un ricevimento all’altro incuranti delle previsioni di una guerra sempre più vicina. Qualche accenno anche agli isolani, ma senza ruoli particolari.
Curzio M. non si vuole fare prendere, ha già conosciuto le prigioni del Duce, ripercorre la sua vita, una caratteristica del libro sono le continue trasposizioni
di tempo, tutta la sua vita è rivoltata, ma una prova ancor più ardua l’attende, scrivere proprio la storia della sua vita.
Simili ai passeggeri che bevono spensieratamente sui bordi del <Titanic che sta per affondare, così a Capri tutti si divertono, bevono cocktail, ascoltano
musica, baciano, parlano, ridono, apparentemente ignari che presto la morte chiamerà molti di loro, da Mafalda di Savoia a Galeazzo Ciano, entro poco
tempo avranno un ben diverso e tragico destino.
In questo singolare campionario di uomini e donne spicca Curzio Malaparte, che si fa forte della vasta notorietà di scrittore per assumere spesso atteggia-
menti anticonvenzionali, e spesso in contrasto con il regime fascista. Lui conosce bene cosa significa” guerra”, lui che l’ha combattuta in prima persona e
ne porta ancora i segni. Ma quella che stanno vivendo è una serata speciale, allietata da grandi ospiti come la miliardaria Barbara Hutton, Noel Coward,
Alex Munthe, Edda Ciano, e altri ancora.
Questo è l’inizio del romanzo Malaparte-Morto come me, scritto dalla coppia Monaldi&Sorti, protagonista appunto questo ” geniaccio toscano”, visto in
tanti aspetti e passi della sua vita.
Una scelta interessante la loro e come sempre basata su un personaggio tanto noto quanto discusso, personaggio che, benché sia ormai uscito dalle crona-
che,merita una riflessione e un approfondimento. Del resto il due Monaldi&Sorti sembra attratto da personaggi ” scomodi”, già si erano fatti esperienza
con la saga su Atto Melani, ormai divenuta un best-seller di carattere internazionale. L’abate Melani era un diplomatico, un cantore, una spia, e quindi
aveva dato loro modo di tracciare sotto il velo della fiction una storia dell’Europa tra il XVII e il XVIII secolo. Nel caso invece di Morte come me prendono
spunto dalla vita di un personaggio “scomodo” ma portatore certamente di una modernità di pensiero quale il Malaparte.
Ne è uscito un giallo storico dove si mescolano verità e finzione, del resto lo scrittore pratese ha avuto una vita assai intensa. Ufficiale nella prima guerra
mondiale, sempre in giro per il mondo, fascista della prima ora salvo poi ricredersene, uomo dalla condotta senza scrupoli, in continua caccia di donne,
ma massimamente colpisce la continua affermazione del proprio ego e a dimostrazione basterebbe, tra i tanti episodi che arricchiscono il volume,la co-
struzione della sua splendida dimora “Casa come me”, un vero e proprio tempo della megolomania, basta del resto il nome dato…L’aveva progettata lui,
scacciò gli architetti, e ne curò la costruzione con un capomastro del posto. Per cui questa casa tanto fuori della norma e che tanto impressionava, era
per lui il luogo ideale per ritirarsi in solitudine, salvo l’accesso alle donne che ogni tanto vi portava, per meditare, stare in pace e lavorare. Unico….viven-
te ammesso di diritto il cane Febo, fatto a sua immagine e somiglianza, una sua sorta di alter ego pensante e più giudizioso….
Ma torniamo a quella notte di sogno, Malaparte ha paura: alcuni anni prima aveva conosciuto una giovane inglese che poi era stata trovata morta in fondo
a un dirupo, e ora improvvisamente la polizia gli sta dietro con l’accusa di aver provocato quella morte.
Malaparte era un personaggio estremamente scomodo, inviso a ogno forma di potere, individualista all’eccesso, girava per tutto il mondo e non lesinava critiche a nessuno.Mussolini l’aveva sbattuto al confino, Hitler non aveva gradito un suo libro dove lo scrittore lo aveva criticato duramente.
Del resto tutta la vita di M.sembra un romanzo: a 16 anni era fuggito di casa per arruolarsi, aveva vissuto esperienze assai dure in guerra, ufficiale in un
reparto di lanciafiamme, prima fascista, e aveva anche aiutato Mussolini nella brutta vicenda Matteotti, poi era diventato avversario del regime, profon-
damente disilluso da quanto lo circondava, e quindi inviso all’ottusa burocrazia del regime, pur se Mussolini gli doveva più di un favore e il conte Ciano
gli era amico.
Curzio non vuole tornare in prigione, si nasconde e avvia una propria indagine per discolparsi, ma seguendo tutta questa storia si segue anche tutta la
vita di quel tempo, il romanzo assume le fattezze del ” romanzo storico” perché i nostri autori ” fanno storia”.
Si passa nella narrazione da un decennio all’altro, ci troviamo negli anni ’50 quando è in clinica morente, e proprio la morte lo sfida a scrivere il romanzo
della sua vita, romanzo che appunto servirà a sciogliere i nodi della sua lunga e avventurosa esistenza.
Malaparte divaga dal caso della poetessa assassinata ai tanti fatti e personaggi che hanno costellato la sua lunga storia. Monaldi&Sorti seguono un po’ la
strada del thriller, c’è una morta, la polizia cerca l’assassino, il presunto colpevole deve trovare le prove per smascherare il vero omicida. Singolare è però
che tutto è raccontato con distacco, quasi come se tutto fosse narrato da una terza persona con funzioni di narratore, e colpisce anche la domanda che
Malaparte spesso fa ai suoi amici ” Ma tu mi consideri un assassino ? “.
Il romanzo ha solide basi storiche, divaga nella vita dell’isola, torna al tempo in cui molti rivoluzionari russi soggiornarono a Capri nell’intento di formare un
gruppo che fosse alternativo alle idee di Lenin, Finzione, realtà ? Certamente finzione e realtà al servizio di un romanzo scritto con buono stile, sempre
dosando i tanti ingredienti, ma fondamentalmente con lo scopo di dire la verità. Del resto anche nella serie dedicata a Atto Melani lo scopo non è tanto di
darci un thriller più o meno ben congegnato, ma invece di mettere la ricostruzione storica al servizio del personaggio, che poi essendo, nientepopodimeno-
ché il multiforme Malaparte, basta lui a rendere la materia via, incandescente e quanto mai appassionante. Poi certamente se tra i personaggi che in quegli
anni hanno visitato o hanno avuto a che fare con Capri ci mettiamo pure Stalin e Hitler. non si può che fare storia….
Malaparte morente ricostruisce la sia vita a flash back, ritorna al 1918 quando al fronte vede i suoi uomini cadere a frotte, e qui incontrerà un altro personag-
gio, un ufficiale tedesco che si incrocerà più volte con la vita dello scrittore. E tanti saranno i personaggi celebri che lui incontra a Capri, da Marinetti a Edda
Ciano, da Moravia alla Morante, da Mona Williams a Noel Coward.
I nostri autori costruiscono un giallo perfetto rimandando la soluzione del thriller alle ultime pagine, ma forse il vero thriller da svelare sarebbe ” Chi è
Malaparte ? ” Un uomo complesso, apparentemente cinico e disincanto, certo affascinante, un po’ tutto di lui, dal parlare allo scrivere all’agire appare
all’istante spesso leggero e volubile, ma poi si rivela sempre duro e tagliente nelle scelte di fondo.
Un libro che tra colpi di scena, battute salici, nomi illustri, avvince e ti sprona a continuare a leggerlo, nonostante la grande mole, ” Tutto vero e tutto
§inventato”, e così percorriamo la vita di quest’uomo, già in guerra giovanissimo, poi critico e sbugiardatore di tutti nei suoi scritti, certo una vita convulsa
e non sempre cristallina, ma alla lunga le qualità emergono, in tarda età si convertirà al cattolicesimo. Di tutto in questa storia che Monaldi&Sorti ci rac-
contano, e per dare più sale alla vicenda anche un bell’intrigo, ma lasciamo a voi il piacere di scoprire il personaggio Malaparte,
Un’ultima osservazione, lo stile di scrittura si richiama a quello di Malaparte, e infatti si nota il gusto sopraffino per la ripetizione, un altro motivo per
leggerlo con attenzione,.
GIUSEPPE PREVITI