“GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO”-DI FRANCESCO RECAMI-SELLERIO EDITORE
15 Ottobre 2012“DAL GIALLO AL NOIR E OLTRE DECLINAZIONI DEL POLIZIESCO ITALIANO” DI ELVIO GUAGNINI- Ghenomena
24 Ottobre 2012Paolo Cammilli è un giovane autore fiorentino, al suo primo romanzo,Maledetta primavera, ha fatto centro, semifinalista al Campiello e “caso letterario”,almeno in Toscana,
durante i mesi estivi,per un romanzo che specie a livello giovanile ha fatto veramente centro.
Una storia di fantasia,ma con tanti riferimenti al reale, con personaggi presi dalla vita di tutti i giorni e con storie che hanno l’aria di qualcosa di già visto.
La vicenda si svolge in certi ambienti chic di Milano,frequantati da star televisive,ragazze bellissime in cerca di fortuna e spesso di dubbia moralità,sportivi famosi.Poi la storia si focalizza sul paesino di Settimo Naviglio,all’estrema periferia della metropoli,dove vivono alcuni dei protagonisti.Ci abita infatti Fabrizio Montagner,di origini versiliesi,pr di scarso successo,non proprio giovanissimo, appena rimessosi da un brutto pestaggio di cui è colpevole e ispiratrice un ragazzina viziata conosciuta tramite facebook.
E vive a Settimo anche Carlotta Magonio,bellissima,dolce quando vuole,assai desiderabile e …desiderata,ma anche decisa ad arrivare. I due,nonostante certe incomprensioni iniziali-lui la riteneva a torto la mandante dell’agguato-,si incontrano e si amano ardentemente. Intorno a loro fluttua un mondo variegato,anche pieno di cattiverie,che certo non può portare a nulla di
buono.
In primis quella Ginevra De Amicis,figlia di una famosa conduttrice televisiva,migliore amica di Carlotta ma cattiva nel profondo dell’anima.E anche quel Simone,ragazzo un po’ strano che attira le ragazze ma che ha alle spalle una brutta storia,la sua ragazza è stata assassinata e lui è stato a lungo indiziato.
Ci sono anche due sportivi, due campioni sul viale del tramonto, Renato Boriani,noto calciatore di Serie A, e Umberto Barà,ex-campione di sci,sempre a caccia di donne, due tipi vacui,debosciati,insensibili,e la loro leggerezza porterà tanti guai.-…
Maledetta primavera è l’opera prima di un giovane autore fiorentino,Paolo Cammilli, arrivato in semifinale al Campiello 2012, un libro “esploso” all’inizio dell’estate, parte perché è stato scoperto e adottato dal mondo del web,parte perché affronta sia pure non direttamente anche un eclatante caso di cronaca di questi anni.
Il romanzo è costruito a vari piani, c’è una grossa storia d’amore ma c’è anche un thriller basato su uno dei fatti di cronaca più efferati di questi giorni. Va detto che l’autore è abile però nel mescolare le carte,il suo non è un true-crime,lui ci narra varie storie,ci presenta tanti personaggi,vari destini s’incrociano,non c’è una vicenda preponderante.
Piuttosto da la sensazione di volerci far vivere una serie di sensazioni con una serie di violenti colpi bassi ma anche dei bei momenti d’amore. Fa presa la costruzione dei personaggi,
il mettere a nudo le loro personalità,che poi sono, ad onta di quel mondo di lustrini e falsi miti in cui è in parte ambientato,abbastanza comuni al vicino sentire.
Cammilli mette al centro della sua opera due personaggi abbastanza dissimili:Montagner,un simpatico sognatore,e Carlotta, dotata di grande fascino, protesa a scalare la società,lei che per mantenersi e studiare di sera fa la cameriera.Sono due tipi opposti, ma tra loro si registra una simbiosi perfetta se non fosse per la cattiveria di una c.d.”amica”che romperà questo equilibrio.
L’autore sembra anzitutto giocare con i suoi personaggi,scavando nelle loro coscienze, ma anche con il lettore stimolando la sua curiosità, fino a che non ci porta a una conclusione che,almeno sul piano del giallo,forse è abbastanza discutibile.Comunque il libro non perde mai di intensità, riuscendo anche ad interessare due tipologie di utenti, gli appassionati delle storie d’amore e i fan dei testi dove primeggia il fatto di sangue.
Ma in un Paese dove il gossip la fa da padrone anche la descrizione tanto brillante quanto impietosa di un mondo senza morale ha una sua efficacia.La nostra realtà mediatica è quella che è
e Cammilli non le risparmia i colpi.
In sintesi uno spaccato di vita che mescola personaggi,situazioni e mondi assai diversi, e ne deriva una sin tesi di fondo abbastanza pungente ma anche molto veritiera.In tutto questo
si colloca anche il riferimento ad un eclatante fatto di sangue che per tanto tempo ha catalizzato le cronache dei giornali.
Merito del romanzo è di volerci far ricordare quei tanti episodi che dopo un gran battage svaniscono dall’immaginario collettivo e invece non dovrebbero essere assolutamente dimenticati.
Il romanzo non fa parola di alcun fatto specifico ma in generale serve anche a tenere vivo nella mente dei lettori i tanti casi dove la giustizia non riesce a fare giustizia…..
Un libro dove scorre il sangue dei delitti ma anche i personaggi appaiono molto sanguigni,reali,autentici,amano,odiano,tradiscono,sniffano,tramano, si divertono pure,insomma,in
una parola sola, “vivono.”
GIUSEPPE PREVITI