“I QUADERNI SEGRETI DI AGATHA CHRISTIE” DI JOHN CURRAN-OSCAR MONDADORI
23 Dicembre 2010“IL CAPPOTTO DEL BABBO”DI LAURA VIGNALI-DEL BUCCHIA EDITORE
3 Gennaio 2011Il continuo espandersi dei crimini, la loro evoluzione mettono costantemente a rischio la vita quotidiana con effetti spesso devastanti sui cittadini costretti a invocare sempre una maggiore sicurezza. Tutti i giorni le cronache ci
parlano di furti,rapine,borseggi,truffe,scippi. Molti in questi annili strumenti legali ed operativi messi in atto
per combatterli, ma il nemico da combattere è assai insidioso e agguerrito, si da rendere difficile questa battaglia
contro gli aspetti, sovente invisibili, dell’insicurezza. I fatti di cronaca ci fanno vedere che aumenta sempre di più
il numero di coloro,specie tra i commercianti, che subiscono furti e rapine, spesso anche con conseguenze tragiche. Il nostro paese ha vari problemi, la disoccupazione, la crisi economica, i disastri ecologici, ma certamente
la questione sicurezza è assai sentita e del resto è uno dei cavalli di battaglia delle nostre….ricorrenti campagne elettorali. Vi sono naturalmente altre considerazioni che si possono fare sul problema come l’invecchiamento della popolazione, le famiglie sempre meno numerose, l’aumento dei single, il che facilita i malintenzionati.
Un ruolo fondamentale loi ha giocato l’immigrazione, per carità lungi da dire che esaa equivalga a delinquenza, ma come l’Italia, paese di emigranti esportava anche criminalità, così al giorno d’oggi importiamo forza di lavoro a getto continuo ma finiamo con il vederci arrivare di tutto…
Due esperti del settore, Silvia Calzolari e Daniele Veratti hanno affrontatom il problema scrivendo a quattro mani
“Manuale antirapina”.La Calzolari è una psicologa clinica, una criminologa, collabora con il Ministero di giustizia
e le Foze dell’Ordine, so occupa di sicurezza urbana e di progetti di prevenzione contro atti criminosi.
Il Veratti a sua volta è un sociologo, un criminologo, impegnato nell’ambito delle politiche della sicurezza urbana e specializzato negli studi contro la c.d.”criminalità predatoria”:
I nostri autori con il loro libro si sono rivolti non solo a chi è più esposto a subire una rapina, ma anche al comune
cittadino che può sempre restare coinvolti in episodi malavitosi. Nel manuale ri registra una analisi assai accurata
di chi commette questo genere di crimini, non con argomenti astratti, ma illstrando ad ognuno cosa possa
fare per la propria sicurezza, e questo rifuggendo da ricette preconfezionate ma cercando di inculcare nel lettore
un qualcosa che rafforzi la percezione della propria sicurezza. D’altra parte i fatti di cronaca cin fanno vedere
che aumenta sempre di più il numero di coloro che possono diventare bersagli di attività illecite, contro le quali
le misure prese non rappresentano che una misura parziale.
Cambia il mondo, si accentua l’esigenza di sicurezza e i nostri autori, in questo continuo mutarsi del concetto
di “confine”, ne mettono in evidenza i rischi che si possono correre, in questa ,pur sacrosanta, libera circolazione.
Il manuale mette in rilievo che molte tipologie di reato sono in costante aumento e la gente comune aspetta
una risposta efficace, in primis da chi ha responsabilità di governo. Questa esigenza di risposta è necessaria perchè l’insicurezza fomenta rancore sociale, razzismo,pregiudizi non solo etnici ma anche generazionali. Ma
occorre anche stare attenti ai pericoli della comunicazione dei mass media, troppo enfatizzati, troppo morbosi
nel proporre particolari agghiaccianti.In questo senso il libro ha anche il merito di suggerire al singolo cittadino delle forme di prevenzione che possono essere di tipo pubblico e di tipo privato. Con le prime si intende il tenere sotto continuo controllo istituzionale tutti i territori urbani, dalle piazze alle vie, dai giardini alle aree
dismesse, dalle banch ai supermercati e tutti, istituzioni,privati, dovrebbero segnalare o lanciare degli allarmi
in presenza di situazioni sospette. Inoltre va combattuta ogni forma di degrado che porta sempre allo sconfinamento nella criminalità e nella violenza. Ci sono anche le strategie di prevenzione individuali come suggeriscono gli autori, anzitutto diversificare orari,abitudini,movimenti, e questo vale a prescindere che si abbia un’attività che possa…interessare il malavitoso. I nostri manualisti dicono che la prima cosa da saper
organizzare è la propria “autodifesa”. Per il buon funzionamento di queste strategie preventive ci deve essere una piena cooperazione tra cittadini comuni e chi è demandato a far rispettare la legge e al controllo del territorio.Non va dimenticato,anche se non era tra i compiti di questo manuale,che uno degli aspetti peggiori e negativ i della nostra società è legato alla….non certezza della pena, i mali della nostra giustizia sono noti, ma certamente se il cittadino non ha fiduc ia nella somministrazione della pena questo provoca malessere nell’uomo comune e di contro senso di impunità per chi delinque.
In generale dallalettura di queste pagine scaturiscono insegnamenti interessanti sul come comportarsi contro i reati, specie predatori: non cesseranno le rapine,ma si ha comunque un vademecum che traccia un percorso utile per allontanare i rischi e preparare le vittime potenziali.Il ririschio maggiore che si corre oggi, e il nostro
manuale lo rileva,è che viene sempre meno l’interesse comune, la difesa collettiva si attenua, ciascuno finisce
per pensare solo a se stesso.
Molto avviene anche perchè vi è la tendenza a sopravalutare i rapinatori, i giornali ne esaltano le gesta, le difese
sono blande.Calzolari e Veratti osservano che i delinquenti agiscono con molta facilità semplicemente guardandosi attorno e questo li rende più determinati, perchè scorgono una società troppo vulnerabilr,troppo rassegnata,troppo impaurita. “Se non si ripara subito la finestra di un palazzo abbandonato rottasi per caso, presto tutte le altre saranno rotte!”: Va pure aggiunto che polizia e carabinieri non possono presidiare tutti gli obbiettivi e questo facilita i balordi.Ma è importante che il simgolo cittadino, il commerciante si attrezzino, sorveglino i loro beni, osservino ciò che avviene intorno a loro e su questo aspetto gli autori tornano sovente.
“La tutela va partecipata”, non che il cittadino debba fare da sè, ma si danno moltim consigli alla vittima per affrontare al meglio l’attacco criminale.Se la reazione è quella giusta, ovvero se la comunità,la città si dimostrano pronte e reattive i predatori abbandoneranno quel territorio.
“Manuale antirapina”è nato per offrire in primis un supporto a coloro che vivono realtà commercilali, ma si rivolge in effetti ad una vasta platea di lettrori, facendosi promotore di una concezione della giustizia che supera
l’idea di un semplice bene pubblico, considerandola un diritto fondamentale e inalienabile di cui oguno si deve riappropriare, imparando a riconosxcere e gestire le continue minacce cui è sottoposto.Nel testo troviamo
insieme ad una analisi degli aspetti criminologici e psicologici alla base dei reati di rapina, anche le soluzioni
più efficaci per prevenire e contestare questi tipi di reati.
Vengono altresì sviscerate le tipologie e le tecnic he delle rapine, e studiati i comportamenti e gli aspetti
psicologici degli autori delle stesse. E sono pure studiati i principali fattori di vulnerabilità delle vittime, per poi essere indicate le misure preventive.
Un capitolo è dedicato ai comportamenti da tenere durante e dopo la rapina. Infine una serie di consigli pratici
per alimentare il livello di sicurezza negli esercizi più a rischio.
GIUSEPPE PREVITI