L’ULTIMA LUNA” DI ANDREA MITRESI- PEGASUS EDITION- O6-02-2024
6 Febbraio 2024“CODICE DI FERRO” DI ROMANO DE MARCO- CAMENA ED.NI- 19.O2.2024
19 Febbraio 2024Passano gli anni, anzi i decenni e i ventenni,ma della vicenda del Mostro di Firenze ci si è sì occupati a lungo, ma
mai abbastanza.E così ecco la ponderosa ricerca in tre volumi di MDF che cerca la verità sul Mostro di Firenze,o meglio,sui Mostri, perchè tutto quanto è stato detto nel decennio che si avviava alla fine del’9oo è risultata una verità molto zoppicante e naturalmente è apparso più necessario che mai una risposta sui quesiti di chi ci fosse dietro a Pacciani e il suo gruppo. Ecco così il medico perugino Francesco Narducci, morto in circostanze misteriose sul lago Trasimeno, il farmacista di San Casciano Filippo Calamandrei, dalle conoscenze assai discutibili,e infine tale Giampiero Vigilanti, un reduce dalla Legione straniera. Tutti questi signori potrebbero essere stati coinvolti nei vari delitti.Si intensificano o si riprendono le indagini, ci si imbatte in ingerenze massoniche e invadenze esoteriche, ci si avvicina, ma probabilmente non di pìù, al “secondo livello”, ovvero ai mandanti delle uccisioni nella zona fiorentina. Ma la fine è che la giustizia non farà mai il suo corso.
Troppi i nodi irrisolti, troppi omicidi “fiorentini” rimasti senza colpevole, tanto da maturare il dubbio che ci fossero più assassini seriali.
ROBERTO TADDEO in tre corposi volumi ha ricostruito la storia la storia di tutto quanto è stato detto o scritto sul
Mostro di Firenze, fornendo al lettore la più completa raccolta possibile di uno dei più misteriosi casi di cronaca
nera avvenuti nel nostro Paese. Noi in particolare ci riferiamo al terzo volume di questa “enciclopedia” sul Mostro di Firenze. Un unico dipanarsi della più controversa delle vicende.In evidenza tre figure chiave nella caccia ai colpevoli, un medico, Francesco Nannini, un farmacista, Francesco Calamandrei, e un legionario,il neofascista Giam-
piero Vigilanti.
Intorno alla storia di questi tre uomini, il nostro autore, ROBERTO TADDEO, si confronta con il susseguirsi dei tanti delitti e misteri che ancora oggi gravano sulla vicenda, iniziata l’8 ottobre 1985,e iniziando dal medico Francesco
Narducci, morto in maniera misteriosa nel >Trasimeno. Considerando che dopo la sua scomparsa non si verifecheranno più omicidi di coppiette nel fiorentino.
Sulla figura del giovane medico si è detto e scritto molto,anche per la connessione con i delitti del Mostro, con i fatti accaduti sino alla sua scomparsa e al successivo ritrovamento del suo corpo nel Trasimeno, pur con molti dubbi
a chi appartenesse quel cadavere.
Eppure ancora oggi niente dimostra che il Narducci c’entrasse qualcosa con i delitti avvenuti intorno a Firenze Un’opera di occultamento e di rigoroso silenzio sui fatti ,in cui tante le persone coinvolte, ma raramente portati
alla luce.
Indagini lacunose pur ad opera di poliziotti esperti, un possibile scambio di cadaveri, e così il Taddeo ci elenca er i fatti accaduti e le tante ipotesi sia aleatorie che possibili, si da dare un senso alla morte del medico nell’economia del MDF.
Nelle vicende del processo ai “presunti mandanti” arriviamo alla figura del super-poliziotto Michele Giuttari che ipotizzava esecutori a più livelli e che del resto aveva trovato rispondenza nella condanna dei due compagni di
merende, Lotti e Vanni, e del farmacista Calamandrei
L’altra figura evidenziata è quella dell’ex-legionario Giampiero Vigilati, certamente la figura più rispondente all’immagine di un possibile serial killer. Un uomo violento,appassionato di armi,buon conoscitore di quei luoghi, un passato nella legione straniera, un grande bugiardo e un gran dissimulatore, introdotto in molti ambienti. Dello stesso paese del Pacciani, conoscente del Narducci, addirittura fermato la notte del delitto di Calenzano. Un uomo
ambiguo la sua parte, forse legato anche al clan di sardi,oltretutto possessore di armi e di proiettili. Taddeo ne
tratteggia con maestria la figura ,, e quindi proseguendo la sua ricerca di verità “completa e convincente”, e quindi in conclusione, questi tre personaggi entrano nella storia di un importante periodo della vita di regioni popolose a attive che hanno subito questo oltraggio, e che ancora reclama giustizia.
Ne LA STORIA DEL MOSTRO DI FIRENZE si dà vita a una triologia assai curata che vuole aggiungere una nuova voce su uno dei casi più complicati e ancora oggi per certi verso oscuri della nostra storia contemporanea-
Una serie di notizie, fatti,indizi,”fili”da annodare, ma con la particolarità che si sciolgono e si riannodano in continuazione. Si è parlato addirittura di “mostrologia”, coinvolgendo entinaia di persone, che per curiosità, voglia di sapere, istinto…poliziottesco, si sono cimentati nella ricerca del “Mostro di Firenze “.
MDF, appunto di ROBETRTO TADDEO,è certamente l’opera più completa, o quanto meno tra le più complete, sull’argomento,
non avanza ipotesi o accuse a casaccio, né vuole sostituirsi a quell’imponente schiera di addetti ai lavori che si sono interessati a questa brutta quanto interminabile storia, e purtroppo, senza grandi risultati.Intanto si sono
ripercorse le varie fasi temporali, i vari omicidi, i tanti implicati, compagni di merenda, legionari, nobili, contadini,prostitute, tutti implicati in una cronaca che più nera non si puo’, ma anche specchio dei tanti vizi del
Paese.Per la giustizia due condannati come esecutori materiali(Vanni e Lotti, che aveva confessato), e il Pacciani,
prima condannato, poi assolto e poi deceduto prima del pronunciamento della Cassazione, Mancano invece alla resa dei conti i mandanti, ancora si indaga,ma senza risultati.
Innocentisti, colpevolisti, troppe verità,anzi troppe verità diverse , il che ha finito per levare certezza, anche agli appartenenti alle categorie dei colpevolisti e degli innocentisti.Va anche detto che chi uccideva nutriva un disprezzo assoluto per la vita umana. ma anche questo non ha aperto la strada della verità.
Tanti segreti, tanti misteri. tanta violenza, troppo di tutto, ci sono stati certo degli sbagli. ma è anche difficile
partire dai “compagni di merende” e arrivare a….nobili depravati.TADDEO ha privato a mettere ordine in tutto questo e questa è già una impresa meritoria, quanto alla verità non era certo suo compito trovarla.Certamente ha sgombrato il campo da tante false piste, ma anche a non dimenticare delle pagine esecrabili della nostra storia.Ma soprattutto,ammesso che ve ne fosse bisogno, ha incrementato la voglia di studiare e approfondire.
GIUSEPPE PREVITI