” A GIRL LIKE YOU” di CARLO LUCARELLI
19 Ottobre 2020” IL GIACIGLIO DI ACCIAIO” di BEN PASTOR
26 Ottobre 2020Tra i libri usciti in omaggio con Repubblica e La Stampa un racconto di Giancarlo De Cataldo, “Medusa” dove la vita è considerata come un tentatore gioco d’azzardo, dove
si gioca tra l’amore per la bellezza e la tentazione sempre maggiore per la passione più sfrenata e anche più infima. Ne è protagonista Emma Blasi, donna colta appartenente
a un mondo che purtroppo conta sempre di meno specialmente di fronte a una criminalità dai modi apparentemente gentili , che non mira a raggiungere i suoi scopi con la violenza e il terrore ma ricorrendo alla corruzione e alle infiltrazioni nei salotti più esclusivi.
La Blasi è stata una professoressa di latino e greco assai rigida e temuta, detta anche Medusa per quello sguardo che ti pietrificava. La storia si svolge nel Salento, quando viene
ritrovato il corpo di Stefano, barone di Belcastro, nobile decaduto tra i vizi del gioco e la sua passione per i bei ragazzi. Il giudice Ardenzi pensa a un delitto commesso da uno dei
suoi amanti ma la nostra prof., grande amica del barone che frequentava e apprezzava per i suoi giochi eruditi, non ne è convinta. Nominata sua erede universale dal barone ignora che la mafia ha messo gli occhi sul castello per trasformarlo in un grande resort, e poi non crede che l’assassino possa essere il suo ultimo ragazzo,che era assai legato
alla vittima.
Mentre la polizia indaga e la mafia la fa avvicinare per acquistare il castello Medusa incontra Ardenzi, un suo ex-alunno abbastanza ottuso e prevenuto contro di lei ricordando i
tempi del liceo ma ora titolare dell’indagine e un commercialista in odore di mafia. E la storia prenderà un’altra piega….
Un incontro sulla piccola provincia, che sarà anche piccola ma è abbastanza turbolenta e anche spietata nei giudizi, vedi il povero Mallarmé condannato a priori perché…ricchione.
Interessante il linguaggio usato, assai colto e raffinato tra Medusa e il barone, molto più triviale e dialettale quello dei mafiosi.
Insomma un racconto da leggere d’un fiato.
GIUSEPPE PREVITI